Come si spiega allora che Renzi
sia, secondo le rilevazioni di Pagnoncelli per il Corriere, in risalita
nei sondaggi? I dittatori di fatto generano uno strano rapporto,
quello tra vittima e carnefice. Subentra una specie di fatalismo, un consenso
mesto perché non si scorge alternativa realistica. Non può esserla quella
di Grillo, il cui corteo di adepti somiglia all'ora di ricreazione in un
manicomio, non lo è neppure il lepenismo di Salvini, la cui testa è
utilitaristicamente immersa nella propria pancia.
E Forza
Italia? C'è un bel lavoro da fare, una lunga marcia. La liberazione di
Berlusconi consentirà una ripresa di vigore e di energia di sicuro. Avremmo guadagnato tempo e
diffuso un messaggio positivo immediato se dopo aver risposto – su invito del
medesimo Berlusconi – alla prepotenza solitaria di Renzi uscendo dall'Aula,
svincolandoci così da un Patto infranto ma ancora vischioso per troppi, non si
fosse derubricata una scelta chiara e distinta a mossa esagerata. Un bel modo
di confondere la gente. Di insinuare dubbi. Di dare spazio oltretutto a
manifestazioni divisorie invece che arricchenti. Non vediamo l'ora che
arrivi il 9 marzo. Berlusconi libero e forte. Chi lo sottovaluta o lo ritiene spaventato
da colpi sotto la cintura giudiziaria, non lo conosce. “Il Mattinale” è nato
pronto per ricominciare, abbiamo il magazzino pieno di idee, e il nostro forno
produce roba fragrante per un'alternativa che spezzi la solitudine dell'Italia
e degli italiani.
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