Opposizione a 360° – Il ‘no’
di Berlusconi, la sua determinazione a praticare un’“opposizione a 360°” non ha
crepe. Non esistono possibili spicchi di consenso residui. Tipo: che passi da
360 a 280, o 250. Finora infatti eravamo a 180. No a Renzi sul governo delle
emergenze e urgenze economiche, fiscali, lavoro, giustizia, burocrazia. Insieme
con lui per la riforma elettorale e costituzionale. No: 360. Punto e a capo.
Patto del Nazareno – E’ un
ponte in costruzione che è saltato per aria. Renzi vorrebbe il nostro assenso
per mantenere intatte con il nostro sì le campate finora progettate insieme.
No, non è proprio decenza chiederci questo. Infatti quel ponte e quel Patto
hanno cambiato destinazione d’uso. Non servono a traghettare l’Italia verso una
democrazia compiuta, ma verso il regno perenne del renzismo, la cui “deriva
autoritaria” si è palesata con l’elezione del Capo dello Stato.
Forza Italia non si sottomette – Renzi
si era convinto ( o si era fatto convincere) che ci saremmo sottomessi alla sua
prepotenza. A Berlusconi e a Forza Italia non interessa la parte di comprimari
di una farsa il cui finale sarebbe la tragedia della nostra vita comune, con
una architettura di Stato studiata per consentire il dominio permanente di un
Partito democratico capace solo di avvelenare i pozzi della democrazia.
Presidente della Repubblica –
L’architrave che tiene insieme tutte le campate, e garantisce che davvero la
solidità di quel ponte e la congiunzione tra le due faglie continentali, quella
di centrodestra e quella di centrosinistra, per troppi anni delegittimate da
rispettive scomuniche. Ed era il Capo dello Stato. Arbitro, garante, scelto
insieme. Perché così si fa. Il garante dell’unità e dei meccanismi
istituzionali in via di approvazione è a sua voglia frutto e cemento di questa
storia.
Renzi ha tradito – Invece:
Renzi passa alle maniere forti. Sceglie lui, garantisce a se stesso l’unità del
partito, e con noi usa la bruta logica dei numeri rapinati al popolo sovrano.
Per di più pretende di far approvare di gran carriera, con il nostro consenso
oppure no, l’abbozzo di riforme da noi accettato in vista di un bene superiore,
che ora è stato deturpato dalla volontà predatoria di Renzi.
Centrodestra unito – Per
questo diciamo ‘no’ a 360°. Questo ha subito conseguenze nella nostra condotta
in Parlamento. Ed è ovvia e coerente conseguenza. Ma soprattutto comporta per
noi una scelta di campo strategica. Non significa soltanto costruire unità nel
centrodestra, ritrovando un più semplice terreno di intesa. Ma esige l’impegno
strategico a costruire una Forza Italia e un centrodestra di contenuti basati
su una cultura politica solida, liberale e popolare. Identitaria e ancorata
agli interessi del ceto medio che coincidono con quelli dell’Italia.
Jobs Act – Che
succede all'articolo 18? Spostamenti inesorabili a sinistra. Il responsabile
economico del Pd ha la faccia tosta di dire che decideranno all'ultimo momento.
Che dice Ncd? Digerirà il Gattopardellum?
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