martedì 10 febbraio 2015

OPPOSIZIONE A 360°


Opposizione a 360° – Il ‘no’ di Berlusconi, la sua determinazione a praticare un’“opposizione a 360°” non ha crepe. Non esistono possibili spicchi di consenso residui. Tipo: che passi da 360 a 280, o 250. Finora infatti eravamo a 180. No a Renzi sul governo delle emergenze e urgenze economiche, fiscali, lavoro, giustizia, burocrazia. Insieme con lui per la riforma elettorale e costituzionale. No: 360. Punto e a capo.
Patto del Nazareno – E’ un ponte in costruzione che è saltato per aria. Renzi vorrebbe il nostro assenso per mantenere intatte con il nostro sì le campate finora progettate insieme. No, non è proprio decenza chiederci questo. Infatti quel ponte e quel Patto hanno cambiato destinazione d’uso. Non servono a traghettare l’Italia verso una democrazia compiuta, ma verso il regno perenne del renzismo, la cui “deriva autoritaria” si è palesata con l’elezione del Capo dello Stato.
Forza Italia non si sottomette – Renzi si era convinto ( o si era fatto convincere) che ci saremmo sottomessi alla sua prepotenza. A Berlusconi e a Forza Italia non interessa la parte di comprimari di una farsa il cui finale sarebbe la tragedia della nostra vita comune, con una architettura di Stato studiata per consentire il dominio permanente di un Partito democratico capace solo di avvelenare i pozzi della democrazia.
Presidente della Repubblica – L’architrave che tiene insieme tutte le campate, e garantisce che davvero la solidità di quel ponte e la congiunzione tra le due faglie continentali, quella di centrodestra e quella di centrosinistra, per troppi anni delegittimate da rispettive scomuniche. Ed era il Capo dello Stato. Arbitro, garante, scelto insieme. Perché così si fa. Il garante dell’unità e dei meccanismi istituzionali in via di approvazione è a sua voglia frutto e cemento di questa storia.
Renzi ha tradito – Invece: Renzi passa alle maniere forti. Sceglie lui, garantisce a se stesso l’unità del partito, e con noi usa la bruta logica dei numeri rapinati al popolo sovrano. Per di più pretende di far approvare di gran carriera, con il nostro consenso oppure no, l’abbozzo di riforme da noi accettato in vista di un bene superiore, che ora è stato deturpato dalla volontà predatoria di Renzi.
Centrodestra unito – Per questo diciamo ‘no’ a 360°. Questo ha subito conseguenze nella nostra condotta in Parlamento. Ed è ovvia e coerente conseguenza. Ma soprattutto comporta per noi una scelta di campo strategica. Non significa soltanto costruire unità nel centrodestra, ritrovando un più semplice terreno di intesa. Ma esige l’impegno strategico a costruire una Forza Italia e un centrodestra di contenuti basati su una cultura politica solida, liberale e popolare. Identitaria e ancorata agli interessi del ceto medio che coincidono con quelli dell’Italia.
Jobs Act – Che succede all'articolo 18? Spostamenti inesorabili a sinistra. Il responsabile economico del Pd ha la faccia tosta di dire che decideranno all'ultimo momento. Che dice Ncd? Digerirà il Gattopardellum?


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