Mattarella persona degna scelta in maniera sbagliata. Nulla sarà più come prima. Per noi sarà meglio. Punti fermi. Le rose fioriranno a maggio
PARADOSSI. Il nuovo Presidente della Repubblica autore del Mattarellum, trascurando l'ovvio conflitto di interessi, come giudice costituzionale è stato contro il Porcellum. Ha definito incostituzionale il suo premio di maggioranza, e però ora ne gode delle conseguenze. Ecco infatti che quei 148 deputati abusivi ne hanno determinato l'elezione. Paradossi? Incoerenza? Di certo ha beneficiato della scelta della Consulta da lui partecipata di ritenere non necessario procedere in fretta a nuove elezioni. Una opzione contestabilissima in dottrina e che si è rivelata decisiva e - vista a posteriori - molto conveniente.
GARANTE DI CHE? Per ora Mattarella è stato garante dell'unità del Pd e della sinistra, garante della esibizione di forza spudorata ma - vedremo - effimera di Renzi. E poi? Vedremo.
VALENTINO. Non così accadde tra padri costituenti nel dopoguerra. Avversari, anzi nemici, ma leali nel percorso istituzionale. Renzi è stato semplicemente, e senza se e senza ma, scorretto. La storia del mondo è costellata di falsificazioni e tradimenti. Cesare Borgia, il Valentino, ne fu maestro. Gli arrise la vittoria. Fino a un certo punto. Inciampò in quello che Machiavelli definì in fiorentino "cagotto" che gli fece perdere tutto. L’azzardo morale fa vincere le battaglie ma porta – per le strane e giuste leggi della vita – alla perdizione.
PIÙ NULLA COME PRIMA. Il percorso di riscrittura della Costituzione e della legge elettorale iniziato il 18 gennaio tra Renzi e Berlusconi, e che di fatto ha portato il segretario del Pd a Palazzo Chigi per la forza propulsiva e di pacificazione di quell'atto, è stato vanificato da questa elezione presidenziale.
NULLA SARÀ PIÙ COME PRIMA. La maggioranza che sostiene il governo è a questo punto inesistente. Alfano e Alleanza popolare sono divisi tra loro e divisi dal premier. Per noi, il percorso costituzionale ed elettorale vale esclusivamente nei termini dell'accordo. Renzi con ogni evidenza ha venduto il Nazareno. Ci ricorda una qualche figura (poco) evangelica. Finì male.
NOI ESISTIAMO. PIÙ FORTI. La forza morale della nostra scelta. La coerenza responsabile e limpida. Il riconoscimento del Capo dello Stato per non lesionare l'architrave della Repubblica è fuori discussione. Non lo diciamo per proporci come gente felice di aver dato una testimonianza perdente in un mondo politico di lupi. Ma per la certezza di avere un disegno di unità alternativa alla sinistra, basata sui valori e sulle proposte che sono prossime al cuore del popolo. Qualcosa di buono si muove nel centrodestra. Le rose fioriranno. A maggio.
NOTERELLE. Metafore un po' zoppicanti ma serie. Se chi tradisce il Nazareno è Giuda, e concluse malissimo la sua avventura; Simon Pietro rinnegò tre volte il maestro, ma poi gli disse di sì. Angelino diciamo che ormai è arrivato alla terza volta... Dunque c'è speranza, e magari ascolti Sacconi, il quale come apostolo somiglierebbe a Tommaso, ed è una persona seria, e ha toccato con mano chi siano gli impostori.
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