venerdì 27 marzo 2015

FUMO NEGLI OCCHI E POTERE INFINITO AI MAGISTRATI. QUESTA L’ANTICORRUZIONE RIDICOLA DEL GOVERNO. MA ORMAI SE CRITICHI SEI FUORI DALA CONSESSO CIVILE


Come un assurdo pesce d’aprile, arriverà la prossima settimana il voto finale del Senato sul ddl anticorruzione, che ha iniziato ieri, con la discussione generale, il suo iter in Aula. Un provvedimento a dir poco stravagante, rispetto al quale Forza Italia, con il Presidente della Commissione Giustizia , si è detta Nitto Palma fortemente contraria.  Si tratta di un testo che manca di un progetto complessivo.  Il Presidente Palma punta il dito contro l’impianto del ddl: “In che cosa si risolve questa legge? In un semplice, anche scarsamente fantasioso inasprimento delle sanzioni.
Di fronte all’emergenza della cronaca, il governo risponde aumentando le pene, dimenticandosi però, ad esempio, che lo scandalo dell’Expò, lo scandalo del Mose, lo scandalo di Mafia capitale, lo scandalo recente dei grandi appalti sono nati in un momento in cui, dopo la legge Severino, si era addivenuti esattamente ad un inasprimento sanzionatorio, e senza porre alcuna riflessione al fatto che, a fronte di 7.500 detenuti in Germania per fatti contro la pubblica amministrazione, in Italia ve ne sono solo 230”.
Il Presidente della Commissione Giustizia continua, dicendo: “Se sono solo 230 le persone detenute in carcere, a fronte di un fenomeno corruttivo così ampiamente percepito, debbo ritenere che o non è esatta la percezione, ovvero che le indagini non sono particolarmente efficaci”.
Della serie errare è umano ma perseverare è diabolico, quando basterebbe analizzare meglio i dati per capire che certamente non è questa la strada giusta.  , sulla giustizia, ha già ampiamente dimostrato di usare due Renzi pesi e due misure.

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