mercoledì 25 marzo 2015

IL GOLPE 2011 C’E’ STATO, L’EX PREMIER SPAGNOLO LUIS ZAPATERO: “PRESSIONI DA USA, UE E FMI SUL BERLUSCONI E TREMONTI, VOLEVANO CAMBIARE GOVERNO


Il golpe del 2011 contro Silvio Berlusconi? C'è stato. A ribadirlo è un insospettabile, non certo tacciabile di simpatie per il leader di Forza Italia: José Luis Zapatero, socialista e all'epoca dei fatti premier della Spagna. Anche lui era presente all'ormai famigerato G20 di Cannes, dove secondo varie ricostruzioni si sarebbero consumate le trame per cambiare guida a Palazzo Chigi, passando dal Cavaliere al professore Mario Monti, decisamente più incline a far rispettare i diktat dell'Ue al nostro Paese.  La cena ristretta e le pressioni sul Cav - Dopo le rivelazioni assai rumorose dell'ex capo del Tesoro americano Tim Geithner, di un esperto analista internazionale come Edward Luttwak e i succulenti indizi disseminati dalle interviste di Alan Friedman, arrivano dunque anche le parole pesanti di Zapatero. "Berlusconi e Tremonti subirono pressioni fortissime affinché accettassero il salvataggio del Fmi - ha spiegato a La Stampa -. Gli Usa e i sostenitori dell'austerità volevano decidere al posto dell'Italia, sostituirsi al suo governo". Cosa che poi che poi puntualmente è accaduta, con le dimissioni di Berlusconi a novembre. Come ricorda Giuliano Ferrara sul Foglio, è pur vero che siamo in un'epoca in cui la sovranità nazionale spesso non è illimitata e deve fare i conti con le esigenze degli alleati e del contesto internazionale (in questo caso, l'Unione europea). Ma è altrettanto vero che a risolvere i problemi, o perlomeno a tentare di farlo, deve essere un governo regolarmente eletto (come fu quello del Cavaliere, a differenza di quanto capitato poi con Monti e pure Letta e Renzi) e con ancora pieni strumenti nelle proprie mani. Già nella sua autobiografia El Dilema, l'ex premier spagnolo aveva ricordato quella cena ristretta con Obama, Fmi e vertici Ue per pianificare "il martellamento" ai danni di Berlusconi, per spingerlo ad accettare lo stesso trattamento riservato alla Grecia. Nulla di nuovo, insomma, ma un altro inquietante tassello per disegnare il mosaico di quei mesi di tensione e pressioni, a cui si deve aggiungere la questione (ancora non del tutto chiara) dell'innalzamento esagerato dello spread e il declassamento dell'Italia ad opera delle agenzie di rating Standard & Poor's e Fitch su cui sta indagando la Procura di Trani. Brunetta: "Renzi, cosa aspetti?"  -"Di cosa c’è ancora bisogno per avere una Commissione d'inchiesta sui fatti oscuri che nell'estate-autunno del 2011 portarono alle dimissioni dell'ultimo governo eletto dai cittadini: il governo Berlusconi?", è la domanda di Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia. Brunetta, all'epoca ministro della Funzione pubblica, torna ad alzare la voce: "Abbiamo chiesto la Commissione parlamentare d’inchiesta sui fatti del 2011, e da mesi il Pd non ne vuol sentire parlare. Un atteggiamento  inaccettabile. Che ne pensa il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella?".



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