Il rischio di regime che denuncia Berlusconi come possibile, lo stiamo già sperimentando. E i quattro golpe succedutisi dal 2011 e l’attuale situazione di illegalità della maggioranza parlamentare indossano tranquillamente la maschera della democrazia per la complicità inestricabile di potere politico, finanziario, mediatico e giudiziario. Berlusconi non gioca con i tatticismi, pratica la parresia, la sincerità. Lo si legga con attenzione. Berlusconi non si rassegna a che tanti astenuti siano così delusi dalla politica al punto da rinunciare a qualsiasi forma di partecipazione. Ritiene che questa sia una ferita alla democrazia. Non è solo questione di vincere o perdere al voto, la questione al cuore delle sue preoccupazioni. Si tratta di far circolare di nuovo, specie nel ceto medio avvilito, la linfa della speranza. E non con le fanfaluche, ma con programmi chiari. Meno tasse, più prosperità; più ceto medio, meno povertà; più coinvolgimento della Russia, meno terrorismo islamico. Brunetta – Mostra come la questione delle questioni la si colga solo guardando il mondo uscendo dal pollaio delle chiacchiere di Renzi. È questa Europa a egemonia tedesca la sorgente prima dei problemi. Renzi ha detto contento: “Non siamo più un problema per l’Europa”. Sarebbe interessante e auspicabile anche che l’Europa non fosse un problema per noi. Ed invece lo è.
Ci si avvia all’instaurazione di un sistema in cui la democrazia è sottratta al popolo. Dopo quattro golpe ora siamo in mano a un governo che si regge su una maggioranza illegittima. La nostra proposta per fermare l’avanzata dell’Isis e la conseguente ondata di profughi: una coalizione internazionale con Russia e Usa sotto egida Onu
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