mercoledì 23 settembre 2015

Le Camere, il luogo della rappresentanza democratica, Con Renzi è cambiato tutto. Il Parlamento è diventato un luogo di ratifica di quanto deciso fuori dalle istituzioni della nostra Repubblica. In questo anno e mezzo l’ombelico del mondo renziano è diventato il Nazareno, il club del Partito democratico. Un luogo privato trasformato in modo inaccettabile nella terza Camera di questo nostro disgraziato Paese. Il Presidente del Consiglio (si fa per dire) e segretario del Pd sfrutta così la maggioranza, avuta in direzione attraverso primarie farsa, e bypassa il Parlamento riducendo al lumicino i sacrosanti diritti delle opposizioni ed anche delle altre componenti del suo governo che, evidentemente, preferiscono tacere e accettare queste violenze anziché mettere in bilico una cadrega conquistata e mantenuta con tanta fatica. A proposito del cosiddetto Presidente del Consiglio. Ieri durante la direzione del Partito democratico, il premier ha attaccato frontalmente e con una violenza inaudita il Presidente del Senato sull’emendabilità o meno dell’articolo 2 del ddl Boschi. Renzi ha detto, testualmente, rivolgendosi ai suoi parlamentari: “se il Presidente Grasso apre alla modifica dell’articolo 2 dopo la doppia conforme, credo che occorrerà una riunione comune di Camera e Senato, perché saremmo davanti ad un fatto inedito”.
Due bestialità in una frase sola. Un’eventuale ennesima riunione dei gruppi Pd sulla riforma costituzionale (vedi prima parte di questo pezzo, e il Parlamento???), ed un attacco senza precedenti alla libertà della seconda carica dello Stato.  La scorsa settimana Renzi aveva sguinzagliato contro Grasso la Presidente Finocchiaro (ligia e pronta come un soldatino di piombo), in questa occasione il premier bypassa ogni decenza istituzionale e colpisce a testa bassa il Presidente di Palazzo Madama. Inaccettabile. Questo tipo di comportamento la dice lunga sulla natura eversiva dell’uomo.
Ha fatto altro il Presidente del Consiglio. Ha provato ad ammaliare la sua minoranza con lo zuccherino della designazione dei futuri senatori. Facciamo un appello alla minoranza dem (ma l’appello più che altro dovrebbero farselo da soli): non vi fate fregare ancora una volta, occhio Bersani & Co., se ci cascate anche stavolta sparite per sempre…
La posizione di Forza Italia è chiara e limpida: modificare l’articolo 2 con l’elezione diretta dei senatori, e parallelamente mettere mano all’Italicum con il premio di maggioranza alla coalizione più votata e non più alla lista. O così o niente. Altre strade non sono per noi percorribili! Faremo opposizione dura e convinta

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