martedì 25 gennaio 2011

BERLUSCONI NON FINIRA’ COME CRAXI

NOI PIDIELLINI INTERCETTATI



Tutto il Pdl si sta mobilitando, in varie forme, per difendere il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi da un’aggressione mediatico-giudiziaria che non ha precedenti dal dopoguerra. Vi sono delle coincidenze impressionanti fra le vicende politiche e giudiziarie di cui fu vittima Bettino Craxi e quelle di questo periodo in cui è protagonista Berlusconi. E’ lo stesso ufficio giudiziario, la stessa tecnica d’indagine e gli stessi gruppi editoriali protagonisti, per l’ennesima volta, di un vero e proprio assalto al Governo. L’opposizione ha fatto di tutto per bloccare l’approvazione della legge sulle intercettazioni, normativa che escludeva un uso improprio o addirittura illegittimo di uno strumento particolarmente delicato. Le intercettazioni, infatti, non sono state predisposte a seguito di una notizia di reato, ma per costruire una notizia di reato… Una certa magistratura che pare aver perso la bussola, tutti coloro che gravitano intorno alla figura del Premier sono controllati, noi tutti rappresentanti del Pdl siamo intercettati. In Italia i problemi sono altri, più rilevanti rispetto alla vita privata di Berlusconi. Appare sempre più evidente che una parte della magistratura stia destabilizzando il Paese. Nello stesso tempo non è chiaro il ruolo dei Servizi segreti italiani: dov’erano mentre il Presidente Berlusconi veniva spiato nella propria abitazione, a chi effettivamente rispondono? Occorre al più presto ripristinare le garanzie previste dall’art.68 della Costituzione, ossia l’immunità parlamentare, che fu cancellata, a furor di popolo, nel 1993; questo ripristino servirà ad evitare che il potere politico, espressione della volontà popolare, sia in balia del potere giudiziario.


Nessuno chiede l’impunità per i politici, ma solo un maggiore bilanciamento fra i poteri dello Stato.



Ne sono certo, le accuse contro Berlusconi si dimostreranno del tutto infondate.



Critico aspramente coloro, in gran parte militanti del Pd e dipetristi, che a Lissone, in Brianza, hanno messo in scena una ignobile gazzarra per protestare contro l’intitolazione di una piazza a Bettino Craxi. Costoro, a distanza di vent’anni, tornando a lanciare le monetine, hanno dimostrato di sapere solo odiare; sono i figli dell’ideologia totalitaria e dell’intolleranza eretta a sistema, ancora mal convivono con la democrazia, nonostante la caduta del fascismo e del comunismo.



Tutto il Pdl è al fianco del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, in un momento così difficile per la nostra democrazia.

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