giovedì 5 gennaio 2012

TASSA IMMIGRATI, IL GOVERNO VUOL FARE RETROMARCIA: TASSE SOLO AGLI ITALIANI!

I MINISTRI CANCELLIERI E RICCARDI HANNO DECISO DI “AVVIARE UNA APPROFONDITA RIFLESSIONE E ATTENTA VALUTAZIONE SUL CONTRIBUTO PER IL RILASCIO DLE RINNOVO DEI PERMESSI DI SOGGIORNO
Il governo Monti vuole fare marcia indietro sulla "tassa sui permessi di soggiorno", previsto in un decreto dell’ottobre 2011 a firma Tremonti-Maroni, che varia dalle 80 alle 200 euro in base al periodo di permanenza. ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, e il ministro per la Cooperazione internazionale e l’Integrazione, Andrea Riccardi, "hanno deciso di avviare una approfondita riflessione e attenta valutazione sul contributo per il rilascio e il rinnovo dei permessi di soggiorno degli immigrati regolarmente presenti in Italia, previsto da un decreto del 6 ottobre 2011 che entrerà in vigore a fine gennaio". Lo fa sapere, con una nota, il Viminale. In particolare, si legge, "in un momento di crisi che colpisce non solo gli italiani ma anche i lavoratori stranieri presenti nel nostro Paese, c’è da verificare se la sua applicazione possa essere modulata rispetto al reddito del lavoratore straniero e alla composizione del suo nucleo familiare"In Francia, per esempio, "il rilascio di un permesso di soggiorno per lavoro costa all’extracomunitario oltre 1600 euro. "Se il governo Monti modificasse questa norma calerebbe definitivamente la maschera sulla volontà tutta politica di ribaltare i risultati in tema di politiche sull’immigrazione raggiunti dal governo scelto dagli elettori nel 2008", ha proseguito, "e la nostra reazione sarebbe adeguata".  La reazione dei partiti:il capogruppo al Senato Pdl, Maurizio Gasparri: "Le nuove norme sono giuste e non vanno toccate". Il vicepresidente dei deputati del Pdl,


Isabella Bertolini, parla di "razzismo al contrario". Il vicecapogruppo alla Camera, Osvaldo Napoli: "Così Monti rischia di deragliare: immigrazione e costi della politica sono materie dei gruppi parlamentari non del governo". Dall’altro lato esulta l’ex opposizione. "Bene", dice Livia Turco del Pd, che però suggerisce al governo di andare oltre e "abolire" la tassa "in modo da far pagare agli immigrati quello che pagano gli italiani per il disbrigo delle normali pratiche burocratiche". Analoga richiesta da parte dell’Idv, Fabio Granata del Fli spera che ora "si potrà andare avanti anche sulla formulazione di nuove norme per la cittadinanza". L'Udc, attraverso il capogruppo al Senato, Giampiero D’Alia, definisce saggia la scelta del governo contro i "rigurgiti di razzismo della Lega". Paola Binetti (Udc) rincara la dose: "No a una tassa vessatoria e ingiusta". Cgil: la tassa è un'ingiusta vessazione.

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