La riorganizzazione della fiscalità su base regionale arriverà in due fasi. La prima, che prenderà avvio dal 2012, sarà definita dal Governo allo scopo di assicurare alle Regioni entrate fiscali corrispondenti ai trasferimenti statali che vengono soppressi dal decreto.A partire dal 2014, l'addizionale potrà essere aumentata fino a un massimo del 3% ma con gradualità rispetto all’attuale 0,9% e precisamente mediante un possibile ulteriore incremento fino allo 0,5% dal 2013, all'1,1% dal 2014 e al 2,1% dall'anno successivo per arrivare, appunto, al 3%.
Per evitare una maggiore pressione fiscale sui contribuenti, a partire dal 2012 si prevede una corrispondente riduzione delle aliquote Irpef di competenza statale e, soprattutto, l'addizionale potrà muoversi sempre e solo nell'ambito degli scaglioni Irpef previsti dalla legge statale. La possibilità di ridurre l'Irap, anche fino all’azzeramento, sarà consentita solo alle Regioni che non procederanno ad aumentare dell'1,4% (0,9 fisso e 0,5 dal 2013) l'addizionale Irpef. Principio che vale anche in senso inverso, ovvero l'aumento dell'Irpef è consentito solo di fronte a una riduzione dell’Irap.
In sintesi:
· Fondo di solidarietà. Sarà istituito un fondo di solidarietà fra le Regioni per il finanziamento integrale della sanità, dell’istruzione scolastica, dell’assistenza sociale e del trasporto pubblico. Il fondo sarà alimentato dal gettito prodotto da una compartecipazione al gettito Iva determinata in modo tale da garantire in ogni Regione il finanziamento integrale.
· Addizionale Irpef. Sarà soprattutto l’addizionale Irpef a sostituire i trasferimenti erogati dallo Stato alle Regioni per l’esercizio delle proprie competenze in modo tale da assicurare al complesso delle Regioni a statuto ordinario entrate corrispondenti ai trasferimenti statali soppressi.
· Tassazione regionale. Le Regioni potranno decidere, a partire dal 2013, un aumento dell’addizionale Irpef che non potrà superare lo 0,5% nel 2013, dell’1,1% nel 2014 e del 2,1% nel 2015.
· Soppressione di 6 balzelli locali. Dal 2014 scompariranno sei balzelli ora applicati per l’occupazione del suolo regionale o sulle concessioni delle spiagge. Ma, con legge regionale, dal 2013 le Regioni avranno comunque la possibilità di istituire nuovi tributi regionali e locali, ma solo su beni che non siano già tassati dallo Stato.
· Servizi minimi. I livelli essenziali di assistenza e delle prestazioni sanitarie erogati dalle Regioni saranno disciplinati a livello nazionale con legge statale.
· Compartecipazione Iva. Contribuirà ad accrescere la capacità di manovra fiscale delle Regioni, essendone prevista una diminuzione ma non in modo rigido. La quota di Iva che entrerà nelle casse delle Regioni non sarà più pari al 25% fisso, ma sarà calcolata di volta in volta con le regole attuali fino al 2013 in relazione a quanto devoluto alle Regioni e in funzione delle risorse Ue. Dal 2014, poi, la percentuale di compartecipazione Iva sarà stabilita dal governo, sentite le regioni, in modo tale da garantire in ogni ente territoriale il finanziamento delle spese essenziali (sanità, assistenza, istruzione, trasporto pubblico locale).
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