giovedì 7 ottobre 2010

SI COMINCIA: FEDERALISMO FISCALE COME DA PROGRAMMA

La decisione del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, di dedicare il primo Consiglio dei Ministri all’approvazione dei decreti sul federalismo fiscale, collocato quindi al primo posto in ordine di attuazione tra i “cinque punti” del programma di rilancio della maggioranza, sancisce la fine di due mesi di aspre polemiche e l’inizio di una fase costruttiva guidata dal buon senso, ma soprattutto dalla volontà di fare. L’approvazione finale del federalismo fiscale arriverà entro dicembre o, ha detto Berlusconi, “al massimo entro marzo del prossimo anno”. Quello che era un punto fondamentale del programma elettorale del 2008, verrà quindi attuato in meno di tre anni e avrà importanti conseguenze sia nella ridistribuzione dei poteri reali – cioè fiscali – sia per dare stabilità ai conti pubblici dopo il previsto rientro del deficit nei parametri di Maastricht entro il 2012 (o forse il 2013). Infatti, le prime misure concrete cominceranno ad essere applicate gradualmente dal 2012 per andare a regime a partire dal 2014.
Il Governo ha deciso di accelerare, concentrando in un unico decreto i due testi attuativi del federalismo fiscale precedentemente previsti: sul fisco regionale e provinciale, e sui costi standard della sanità, vero “nocciolo duro” della questione. Il significato politico di questa accelerazione è chiaro. Significa che Berlusconi è sicuro del sostegno e della compattezza della maggioranza, quindi inclusi i finiani. Parallelamente soddisfa rapidamente, e nei tempi previsti, la principale richiesta dei leghisti relativa al federalismo fiscale. Ovviamente questo si riverbera in modo positivo sulla percezione della stabilità politica da parte della pubblica opinione: il consenso nei confronti del presidente del Consiglio, al 60%, dimostra che gli italiani vogliono un capo del Governo concreto, ben deciso a concludere le importanti riforme su cui si è impegnato.

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