“DALLA PIADINA ALLE NETTARINE, IL PROGETTO DI LEGGE REGIONALE PER DARE SLANCIO ALLE NOSTRE TIPICITA’.
Comincia domani, giovedì 28, in Commissione Politiche economiche della Regione la discussione sul progetto di legge presentato dal consigliere regionale del Pdl Gianguido Bazzoni e relativo alla determinazione dei confini storici della Romagna. L'obiettivo è, come spiega il consigliere nella relazione, "riconoscere il valore sociale, culturale, socio economico e promozionale di un territorio già definito dalla storia e nella denominazione di ‘regione composita’, appunto perché composta da due territori distinti, Emilia-Romagna, dando così attuazione a quanto previsto dai padri costituenti che, creandola con i due nomi avevano ben chiaro come si unissero territori ben distinti. La Romagna, dunque, per svilupparsi appieno necessita di veder riconosciute la propria estensione territoriale e le proprie peculiarità con la valorizzazione delle proprie specificità. Ciò che chiedo con questo progetto di legge è il riconoscimento socio culturale di un territorio e di un popolo che sente forte il proprio attaccamento ad esso che non si può estirpare con la negazione". Una legge, prosegue Bazzoni, "che oggi assume una valenza importante tanto più in un contesto del nostro Stato che si sta modificando con l’introduzione del federalismo". Inoltre, con la determinazione esatta dei confini della Romagna “si darebbe un grande impulso a tutti i prodotti tipici del nostro territorio (dalla piadina alle nettarine) per i quali si potrebbero iniziare le procedure per il riconoscimento del marchio Dop (Denominazione di origine protetta)”.
Ecco di seguito i cinque articoli del progetto di legge:
Art. 1
Romagna: determinazione dei Confini Storici.
Il territorio romagnolo nell'ambito della composita Regione
Emilia-Romagna è delimitato a nord-ovest e nord dal fiume Sillaro,
dalla sorgente alla confluenza nel fiume Reno e da quest'ultimo fino
alla foce. A est, sud e sud-ovest, è delimitato dagli attuali
confini regionali, con l'inclusione del territorio dei Comuni della
Val Marecchia che hanno recentemente deciso di entrare nella
Provincia di Rimini. La Regione promuove e sostiene anche
finanziariamente le più significative iniziative pubbliche e private
volte a conservare e rivalutare le tradizioni, il folclore, le
specificità culturali e sociali della Romagna e fra queste il
dialetto e la valorizzazione delle tradizioni marinare, delle valli,
dei parchi montani e di pianura e delle aggregazioni
storico-culturali come le Terre Malatestiane.
Art. 2
Segnaletica con denominazione geografica
Le Amministrazioni Provinciali ed i Comuni che fanno parte dell'area
identificata nell'art. 1 possono delimitare il loro territorio con
cartelli che contengano la denominazione geografica, storica e
culturale Romagna.
Art. 3
Denominazione
Tutti gli Enti pubblici o privati, le iniziative culturali,
economiche e sociali promosse o realizzate nel territorio delimitato
dall'art. 1 possono utilizzare la denominazione Romagna e
l'aggettivo romagnolo . Per quanto riguarda l'area di costa che va
dalla foce del Reno al monte di Gabice, verrà ripristinata dalla
Regione la denominazione storica Riviera Romagnola e tale
denominazione verrà utilizzata in forma esclusiva.
2
Art. 4
Marchi, loghi e denominazione delle produzioni romagnole.
Tutte le produzioni agricole, industriali, artigianali e culturali
espresse dal territorio di cui all'art. 1 possono utilizzare la
denominazione Romagna di Romagna o e l'aggettivo romagnolo.
Art.5
Azioni di tutela
La Regione tutelerà l'autenticità e la tipicità romagnola con
successive apposite norme ed atti amministrativi.
Per rafforzare questa iniziativa, il consigliere Bazzoni a inizio legislatura ha presentato anche un progetto di legge sulla denominazione "Riviera Romagnola", al fine di ripristinare lo storico marchio della nostra costa, che era stato cambiato con un anonimo "Costa Adriatica dell'Emilia Romagna". "Il recupero della vecchia denominazione - spiega Bazzoni - avrebbe anche una grossa influenza sul rilancio del nostro sistema turistico che oggi paga lo scotto della crisi e di scelte sbagliate fatte dalle amministrazioni di sinistra".
Ravenna, 27 ottobre 2010
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