domenica 29 aprile 2012

PAOLO GRANDI PDL. ERRORI A CASTEL BOLOGNESE


PURTROPPO E’ TUTTA ROBA DA “LIBRO DEI SOGNI” O SE PREFERITE DA “LIBRO DELLE FAVOLE”




o    Fine del Bicameralismo perfetto
o    Camera per le leggi nazionali
o    Diminuzione del numero di Deputati
o    Senato per le Regioni
o    Diminuzione del numero dei Senatori
o    Eliminazioni dei privilegi esagerati agli eletti
o    Eliminazione delle Province
o    Accorpamento dei piccoli comuni
o    Eliminazione delle Regioni a Statuto speciale
o    Eliminazione degli enti inutili
o    Riduzione del parco auto ad un quarto scarso
o    Riduzione delle scorte a personaggi senza rischio
o    Vendita delle proprietà inutili e improduttive di Stato ed enti
o    Idem per le Opere d’arte che marciscono nei sotterranei
o    Tetto max per le spese dai Partiti rimborsate solo con fattura
o    Azzeramento contributi alla stampa
o    Eliminazione agevolazioni alle Coop
o    Eliminazione aiuti energie alternative
o    Espulsione di tutti i clandestini
o    Eliminazione contributi e assegni agli Zingari
o    Controllo del Mod. 730 dei medesimi
o    Rito direttissimo agli stranieri autori di reati
o    Espulsione immediata per i condannati
o    Invio immediato alle loro galere degli stranieri già in carcere
o    Spese per Sanità in linea con le Regioni virtuose
o    Regolarizzazione, tassazione e controllo sanitario della prostituzione
o    Riduzione spese Quirinale a livello Buckingham Palace
o     Tetto massimo interventi Presidente in TV
Non é proibito sognare. Per ora. Con questo governo però i sogni, presto, non solo saranno irrealizzabili, ma addirittura proibiti. Già adesso, oltre che mugugnare, non si può fare nient'altro. In altri tempi e in altri luoghi, una roba così si chiamava (e si chiama) dittatura. Anche quando fa meno morti di questa. Loris Vioni

venerdì 27 aprile 2012

ORGOGLIOSI DI NON ESSERE IN PIAZZA AD ASCOLTARE INTERVENTI DI PARTE


Come ogni anno, il Popolo della Libertà si è ben guardato dal partecipare alle cerimonie di piazza del Popolo dove la retorica della Resistenza partigiana di tendenza esclusivamente rossa ogni anno la fa da padrona. Come sempre abbiamo preferito rendere omaggio senza bandiere di partito ai morti nei cimiteri alleati della nostra provincia e a rendere omaggio a tutti coloro che non volevano sostituire una dittatura nera con una dittatura rossa. Avremmo voluto lasciar passare nell’oblio l’ennesima sbrodolatura, ma avendo letto successivamente i testi degli interventi svoltisi in piazza del Popolo non ci sentiamo di tacere. Il Sindaco di Ravenna ha avuto il coraggio di inserire al termine del suo intervento un riferimento assolutamente incomprensibile e gratuito “alle ragazze dell’Olgettina” facendo voli pindarici sul tema dell’antipolitica e assegnando patenti di bravi politici agli uni e di cattivi politici ad altri, dimenticandosi però fondamentali esempi di cattivi politici quali per esempio il già coordinatore della mozione della segreteria di Pierluigi Bersani per il Partito Democratico, Filippo Penati. Ancora peggiore l’intervento di chi ha parlato a nome dell’ANPI nel quale, del tutto arbitrariamente, si è approfittato della commemorazione della Liberazione per attaccare la manifestazione (mai svolta!) di Forza Nuova contro i disordini messi in atto dai tunisini, ma non è stata spesa una sola parola contro la vergognosa manifestazione non autorizzata degli anarchici! Finchè il 25 Aprile verrà utilizzato dalla maggioranza che governa questo territorio per operazioni tanto palesemente faziose, il PDL continuerà doverosamente a rimanere assente.  Alberto Ancarani


SETTE ELETTORI PDL SU DIECI RIVOGLIONO LO “SPIRITO DEL 94”


I NUMERI CHE TENTANO BERLUSCONI: I SOSTENITORI DI CENTRO DESTRA SONO PRONTI A VOTARE PER UN PARTITO CHE RICALCHI FORZA ITALIA DELLE ORIGINI. IL CAV. CI STA GIA’ LAVORANDO….. 

Roma - Rifare Forza Italia? E perché no? Sono dieci giorni che Silvio Berlusconi si rigira tra le mani una piccola risma di fogli di carta. E sono dieci giorni che un numero, 74, si fa strada come un tarlo nella testa del Cavaliere.  Settantaquattro, appunto, come la percentuale degli elettori del Pdl, che, secondo un sondaggio, sono favorevoli a un ritorno allo «spirito del ’94», quello della «discesa in campo». Dunque, un quarto di chi nel 2009 ha votato per il Popolo della libertà vuole adesso «ricostruire un partito liberale di massa». L’indagine, realizzata dalla SpinCon tra la fine di marzo e i primi giorni di aprile, nasce da un’idea del deputato Giuseppe Moles. Al campione, 2mila persone, è stato chiesto un parere sulla «desiderabilità» di un soggetto politico che riprendesse «a incarnare i valori e i programmi di libertà economica e personale che caratterizzarono la nascita di Forza Italia». Il risultato è per certi versi inaspettato. Il 74 per cento di quanti due anni fa hanno scelto il Pdl, ora sono per un ritorno ai valori originari: libera impresa, meno Stato e più mercato, bipolarismo, alternanza di governo, riforme istituzionali, aumento dei poteri del premier. Qualcuno, il 52 per cento, vede la cosa «molto positivamente, qualcuno altro si scalda di meno e si ferma a un «abbastanza positivamente». Ma in ogni caso, i contrari sono solo il 12 per cento. Settantaquattro, tra l’altro, sono quattro punti in più rispetto alla spartizione (70% Fi-30% An) fissata dal congresso che, fondendo i due partiti, ha dato vita al Popolo delle libertà.  Anche allargando la platea a tutti gli elettori di centrodestra, il consenso all’ipotesi di una «Forza Italia bis» resta piuttosto alto. Il settanta per cento di chi nel 2009 ha votato Pdl, Lega, Udc e La Destra di Storace considera infatti «positivo» il richiamo allo spirito del 1994. Quaranta su cento lo giudica addirittura «molto positivo». I contrari, tra «molto» e «abbastanza», si fermano sotto quota ventuno. Ma la vera sorpresa si registra quando il sondaggio estende ancora il

giovedì 26 aprile 2012

NO COMMENT!


RIMBORSI-TRUFFA, CHIESTO PROCESSO PER VECCHI: DIMETTERMI? NON SCHERZIAMO NEPPURE

PER LA PROCURA E’ FITTIZIA LA RESIDENZA INDICATA DAL CONSIGLIERE REGIONALE PDL. IN BALLO 85MILA EURO

25-4-201 Resto Carlino Bologna di GILBERTO DONDI. Alberto Vecchi*, l’accusa di truffa è grave e lo è ancor di più in questo periodo di crisi in cui un precario e un disoccupato 1.500 euro al mese li sognano. «Sono davvero amareggiato. Respingo l’accusa categoricamente. Io risiedo a Castelluccio, la gente del posto lo sa. Ho percepito i rimborsi in base al regolamento regionale, in modo limpido. Chi mi conosce sa che sono onesto e mi impegno sul territorio. Non si possono infangare così 30 anni di onorata e splendida carriera politica».  Secondo gli appostamenti e i tabulati, lei risiede a Bologna. In oltre un anno risultano da Porretta solo 15 telefonate.  «Non è così. Da quei tabulati risulta che al mattino, tra le 7 e le 11, per il 50% del tempo il mio telefono aggancia le celle dell’Alta-Media valle del Reno, per il restante 50% quelle di Bologna dove abitano mia moglie e mio figlio. E poi il 35% totale del mio traffico risulta in viale Aldo Moro. La mia auto sotto casa di notte? Era la Yaris, intestata a me ma in uso a mia moglie. La mia è la Tuareg. Sono stato controllatissimo dai vigili di Porretta, che mi hanno confermato la residenza».  Su 10 controlli l’hanno trovata a casa una volta sola. «Per forza, venivano di giorno. Io sto a Castelluccio la sera tardi, per dormire, dai 2 ai 5 giorni a settimana. Poi la mattina riparto presto e loro non mi trovavano».  Perché la residenza lassù, presa proprio quando entrò in Regione? «Ho attività imprenditoriali e sportive là. I rimborsi li potevo chiedere anche prima, quando ero in Provincia, ma non l’ho fatto. Le due cose non sono legate».  Pensa alle dimissioni? «Non scherziamo neppure».  Lei guadagna 5.600 euro al mese. Perché non rinuncia ai rimborsi? «Io rispetto le regole, come gli altri. C’è chi prende gli stessi rimborsi pur spostandosi in treno o spendendo meno. Vogliamo cambiare le regole? Per me va bene». Però il primo passo non lo fa... «Devo parlare con il mio capogruppo. Sono orgoglioso e cambiare la residenza, quando ero sotto attacco da parte dei grillini, avrebbe voluto dire ammettere la colpa. Ora è diverso. Se me lo chiederà il partito, in attesa di accertare la mia innocenza in tribunale, sono pronto a farlo. Intanto, dal 1° maggio non li percepirò più, ma li accantonerò in attesa della sentenza. Se alla fine avrò ragione io, però, mi toglierò molti sassolini dalle scarpe».  * Alberto Vecchi Bologna è stato consigliere provinciale e regionale per AN, ora consigliere regionale e coordinatore provinciale del PDL.


mercoledì 25 aprile 2012

IMPARINO I SINDACI DI SINISTRA DELLA NOSTRA PROVINCIA: COMPLIMENTI AL SINDACO DEL COMUNE DI PESCHIERA DEL GARDA CHE HA AZZERRATO L’IMU



L'Imu sulla prima casa a Peschiera del Garda (Verona) sarà pari a 'zero' per i residenti. Lo ha deciso la giunta comunale grazie ad una serie di artifizi contabili secondo l'amministrazione municipale perfettamente legali. ''Questa sarà possibile – spiega  il sindaco Umberto Chincarini – attraverso una serie di detrazioni deliberate dall'amministrazione, che di fatto porteranno all'azzeramento della tassa dovuta sulla prima abitazione''. Il comune veronese, che in passato aveva già rinunciato ad incassare l'Ici prima dell'abolizione decisa dal governo Berlusconi, ha applicato anche l'aliquota minima del 7,6 per mille sulle seconde case, sui terreni edificabili e sugli alberghi. ''Inoltre Peschiera del Garda – aggiunge il sindaco Chincarini – e' tra i 143 comuni virtuosi più bravi a riscuotere le tasse e a ridurre le spese, che sono stati premiati dal ministero dell'Economia con la possibilità di non rispettare i vincoli imposti dal Patto di stabilità 2012''. "Esprimo grande soddisfazione e mi complimento con il Sindaco di Peschiera del Garda (Verona) e la sua amministrazione per aver azzerato l’IMU sulla prima abitazione dei residenti. Quanto fatto testimonia che può esistere la possibilità di non gravare sui cittadini quando la finanza comunale è capace e virtuosa, dovrebbero imparare anche i nostri ministri tecnici". La sinistra della Provincia di Ravenna, che si esalta di amministrare bene i comuni  dovrebbe imparare da questo comune virtuoso! Vincenzo Galassini consigliere provinciale PDL

IL PDL EMILIANO CONTRO IL CIBO DELLE MENSE DA REGIME COMUNISTA



Non linee guida ma un "decalogo degno di un nutrizionista", che però "mette al bando buona parte della nostra tradizione" e che dà indicazioni "in contrasto con le diete che gli stessi pediatri consigliano". A sostenerlo è Gianguido Bazzoni, consigliere regionale del Pdl, che ha presentato un'interrogazione alla Giunta Errani sulle linee guida per le mense scolastiche approvate dalla Regione. Una delibera in cui, di fatto, si chiede alle scuole di evitare salumi come mortadella o salame, la pasta all'uovo e i succhi di frutta. "Le linee guida della Giunta regionale mi sembrano eccessivamente pregnanti - attacca Bazzoni - quasi un decalogo degno di un nutrizionista. Un elenco di buoni e cattivi dove si mette al bando buona parte della nostra tradizione e delle nostre eccellenze agroalimentari, un assurdo se consideriamo che da una parte sponsorizziamo i nostri prodotti nel mondo e dall'altra ne sconsigliamo vivamente il consumo ai nostri figli". Tra l'altro, insiste l'azzurro, sono "indicazioni alimentari che spesso sono in contrasto con le diete che gli stessi pediatri consigliano anche a bambini di un anno". Bazzoni chiede dunque alla Giunta Errani una "modifica profonda nel tenore e nella lettera della delibera", se non altro perché rappresenta quasi "un'invasione di campo" nei confronti dei "servizi resi dai nutrizionisti ad Ausl e Comuni". Il che, sostiene l'esponente del Pd, "sta a significare due cose: o che fino ad oggi non hanno fatto bene il loro lavoro oppure che la Regione ha esagerato nel dettagliare quelle che dovrebbero essere linee guida".

RENDITA CATASTALE



La rendita catastale è visibile in INTERNET a tutti, senza alcuna password, con pochi passi: 
1-  andare sul sito dell’Agenzia http://www.agenziaterritorio.gov.it 
2- Nella sezione Privati, cliccare su >consultai dati catastali (visure), 
3- Nella finestra che compare cliccare su Accedi al Servizio
4- Inserire il Codice Fiscale, e il codice di sicurezza, 
5- cliccare su Accedi 
6- selezionare la provincia dell’Ufficio provinciale,  
7- cliccare su Applica
8 -selezionare il tipo di catasto da interrogare Terreni o Fabbricati, e il comune,
9- inserire il Foglio e la particella per avere la rendita di tutti i subalterni della particella, inserire anche il subalterno per avere la rendita di un unico subalterno,
10- cliccando su ricerca avremo la rendita senza doversi spostare da casa .

martedì 24 aprile 2012

MORTADELLA, CORREGGERE LE LINEE GUIDA ALIMENTARI NELLE SCUOLE


Gianguido Bazzoni (Pdl) ha rivolto una interrogazione alla Giunta per chiedere alla Regione di intervenire al fine di modificare la delibera 418/2012 che ha emanato le linee guida per l'offerta di alimenti e bevande salutari nelle scuole. "Nelle linee guida - sostiene Bazzoni - vi sono imposizioni imprecise, contraddittorie ed irragionevoli, come l'avversione alla mortadella, ai succhi di frutta, al the, alla pasta fresca fatta in casa, alle conserve alimentari. In compenso - rileva ancora - ci si può abbuffare di cous-cous e bere abbondantemente karkadè di mussoliniana memoria". 
Il consigliere, nel ricordare che "nessun francese si sognerebbe mai di mettere al bando lo champagne solo perché contiene alcool e nessun norvegese il salmone solo perché è grasso", chiede alla Regione se non ritiene sbagliata una simile delibera che, invece di dare linee guida, intima alle scuole l'utilizzo o meno di determinati alimenti.

domenica 22 aprile 2012

ECCO LA RIVOLUZIONE DEL PDL


ALFANO: CON BERLUSCONI ANNUNCEREMO LA PIU’ GROSSA NOVITA’ POLITICA CHE NE CAMBIERA’ IL CORSO PER ANNI. LA COSTITUENTE DI CASINI: SA DI NAFTALINA
E' il tempo delle novità. Casini azzera i vertici dell'Udc proponendo un nuovo Partito della Nazione, Pisanu guida la fronda dei 30 per andare "Oltre il Pdl", e Angelino Alfano annuncia "la più grossa novità della politica italiana". Infatti, il segretario del Pdl, durante un incontro con la stampa in Fiera Milano, ha dichiarato che lui e Silvio Berlusconi annunceranno la novità politicia "subito dopo il ballottaggio delle amministrative".  Una novità definita dall'ex Guardasigilli come la "più grossa novità della politica italiana che cambierà il corso della politica italiana nei prossimi anni e sarà accompagnata dalla più innovativa campagna elettorale che la politica italiana abbia avuto dalla discesa in campo di Berlusconi del 1994". L'annuncio di Alfano, accompagnato da un "non posso dire di più, non chiedetemi di più", è stato fatto rispondendo a una domanda sull’iniziativa del senatore Beppe Pisanu. Alfano ha poi lanciato una stoccata nei confronti del nuovo progetto di Casini. "Se il destino dei moderati italiani dovesse dipendere dall’incontro tra Fini, Casini e Rutelli, riuniti nella stanza del presidente della Camera, non credo sarebbe un grande destino", ha detto Alfano.  Che in vista della costituente di centro che si svolge questa mattina a porte chiuse, entro la quale l’Udc di Casini azzererà i vertici del aprtito e nominerà un nuovo organismo per dare vita al Partito della Nazione, ha commentato: "Una stanza che non profuma di aria fresca, ma sa di naftalina lontano un miglio".

MA CHE FINE HA FATTO IL FEDERALISMO FISCALE?


AGRICOLTURA ALLE INIZIATIVE MENO IMPORTANTI E NON AI GIOVANI AGRICOLTORI


25 APRILE 2012 IL PDL AL CIMITERO CANADESE DI VILLANOVA DI BAGNACAVALLO PER RICORDARE I SOLDATI ALLEATI CADUTI PER LA LIBERAZIONE DELL’ITALIA


Al cimitero di Villanova di per ricordare, l’avvenuta liberazione del 1945 e soprattutto per commemorare tutti i caduti delle grandi  democrazie per la liberazione e le vittime del nazismo, del fascismo ed anche quelle del comunismo Dalle macerie materiali e morali lasciate dalla dittatura fascista e dall'occupazione nazista, il popolo italiano, grazie al contributo determinante delle grandi democrazie occidentali, in particolare gli USA, è uscito a testa alta di fronte alla storia e al mondo, dando vita dopo l'8 settembre del '43, alla Resistenza. All'annuncio dell'armistizio con gli Alleati, l'esercito italiano, a causa della mancanza di disposizioni precise da parte degli alti comandi militari, si era liquefatto. Fu un vero e proprio dramma, umano e militare, anche se nelle settimane successive non mancarono gli episodi di resistenza ai tedeschi (Roma, Cefalonia, Corfù, Corsica, Albania, Rodi, Lero) e, viceversa, ci furono anche numerosi casi di adesione alla Rsi. La lotta degli antifascisti fu possibile grazie all'immenso dispiegamento di uomini e di mezzi degli Stati Uniti e delle truppe alleate che dal Luglio 1943, data dello sbarco americano in Sicilia, al 1945, liberarono tutta l'Italia e l'Europa. Gioverà ricordare l'alto sacrificio pagato dagli Stati Uniti d'America alla liberazione dell'Europa, 220.000 morti. Bisognerà tuttavia aspettare la notte fra il 9 ed il 10 novembre 1989, momento storico della caduta del Muro di Berlino, per vedere completata la liberazione della parte orientale dell'Europa caduta dopo l'oppressione nazista nell'altrettanto odiosa ed efferata tirannide comunista.  Con questo sentimento, dirigenti ed eletti del PDL della Provincia di Ravenna, renderanno omaggio il 25 aprile 2012 alle ore 11 al Cimitero alleato di Villanova di Bagnacavallo e commemorato la liberazione e le vittime del nazismo, del fascismo ed anche quelle del comunismo. Un 25 aprile che non dimenticherà quindi i tanti innocenti antifascisti e fascisti trucidati per odio e per vendetta dopo il 25 aprile senza esitare nel condannare, gli assassinii del "triangolo della morte" nella Romagna dell'immediato dopoguerra. Sono invitati quanti vogliono onorare i caduti alleati per la liberazione dell’Italia.
*"Il suolo di questo cimitero è stato donato dal popolo italiano per l'eterno riposo dei marinai soldati e aviatori alla cui memoria è qui reso onore". Questa è la dedica che si trova all'entrata del cimitero di guerra canadese di Villanova. Nel cimitero di guerra, riposano 212 caduti di cui uno ignoto, 6 sono inglesi e 206 canadesi. All'entrata vi è un tempietto dove viene custodito il "registro" dei nomi e della provenienza dei soldati.  A sinistra dell'entrata, nel muretto è collocato un pannello in tre lingue che illustra le linee principali dell'avanzata alleata in Italia durante la seconda guerra mondiale.
.

venerdì 20 aprile 2012

PERCHE’ E’ STATA INTEROTTA LA CONVENZIONE CON VILLA MARIA PER GLI ESAMI TAC PET?


Sarebbe stata interrotta la convenzione tra la AUSL di Ravenna e Villa Maria Cecilia di Cotignola (RA) per l’effettuazione degli esami TAC PET; gli esami TAC PET eseguiti in convenzione ammonterebbero a 1000/ 1500 l’anno; la convenzione sarebbe stata interrotta per dirottare i 1000/1500 esami TAC PET all’IRST di Meldola. Considerato che la prossimità dei servizi è un principio da tener ben presente in un’ottica di mobilità sostenibile e miglioramento della qualità ambientale; anche in questo caso si porrebbe sul cittadino già fortemente penalizzato in alcune realtà l’onere ed i costi degli spostamenti;
il principio della sussidiarietà è un principio cardine dell’azione di diversi attori politici e dovrebbe essere principio che guida l’azione amministrativa di governo del territorio; interroga la Giunta Regionale Per conoscere se corrisponde a verità che le tariffe applicate dall’RST di Meldola per gli esami sopracitati siano meno favorevoli di quelle praticate dalla struttura Villa Maria Cecilia di Cotignola e del caso a quanto ammonterebbero eventuali scostamenti nell’arco dell’anno; quali motivazioni sottintendono a questa scelta soprattutto se corrisponde a verità che vi è una maggiorazione delle tariffe applicate. Gianguido Bazzoni

TROPPE CHIACCHERE, TROPPI CONVEGNI, POCHISSIMI INTERVENTI VERI: ANCHE SULL’ACQUA IL BLA BLA POLTICO PRENDE IL SOPRAVVENTO SULL’OPEROSITA’ SILENZIOSA CHE E’ L’UNICA CHE CONVINCE



giovedì 19 aprile 2012

ANCORA TASSE SULLE CASE DATE IN COMODATO D’USO GRATUITO


Donatelle Donati consigliere Pdl Comune di Lugo- "Anche quest’anno il comune di Lugo ha deciso di accanirsi contro quelle famiglie che, con tanti sacrifici, hanno costruito una seconda casa da dare in comodato d’uso gratuito ai figli quando questi decidono di mettere su famiglia. Per l'amministrazione lughese è un capitalista chi, anziché spendere tutto quello che guadagna, fa la formichina, risparmia e pensa al futuro dei propri ragazzi. Se già l'ICI era gravosa per questi genitori che si ritrovavano a pagare 5,8 per mille, l'IMU diventa un salasso. La Giunta guidata da Cortesi ha infatti stabilito che l'aliquota da applicare è del 10.2 per mille, come le case a canone libero, ovvero il 2,6 per mille in più rispetto al minimo di legge e il 75% in più rispetto all'ICI senza considerare gli aumenti legati alla revisione degli estimi catastali.   L'accanimento è ancora più evidente quando si pensa che chi da la casa in affitto a canone concordato paga "appena" l'8,6 per mille. C'è un canone più concordato del comodato d'uso gratuito? Forse i nostri amministratori non si rendono conto una casa data in comodato d'uso non è una fonte di reddito ma è un costo. Quale guadagno ha un genitore che da gratis la propria casa a un figlio? Dov'è la speculazione che invece ci potrebbe essere in un appartamento locato a canone libero?  Il segretario provinciale del PD, Alberto Pagani, dichiarò che l'IMU piaceva al suo partito perché era nei fatti una patrimoniale e che per questo sarebbe stata applicata con le aliquote più alte possibili. Lo hanno fatto, ma forse non hanno considerato che quelli che colpiscono non sono cosiddetti "ricchi" ma sono le classi medio bassa e media. Mentre il  governo centrale ha fissato l'IMU minima uguale per 

SARANNO TECNICI MA NON CONOSCONO LE ESIGENZE DEI CITTADINI: IMU LA PRIMA RATA SI PAGA CON SOLO CON L’F24


I ministri tecnici, vengono dalla gestione della pubblica amministrazione e abbiamo appreso purtroppo “strapagati”,  e non conoscono le esigenze dei cittadini.  Dopo l’applicazione dell’ “oscena” tassa sulla casa l’IMU, hanno consentito il pagamento a rate, solo che la prima deve essere eseguita solo  con l’  F24. Una enorme fregatura per il cittadino che vuole  pagare da solo il gravoso “Balzello”, non lo potrà fare perché occorre avere un conto particolare che hanno solo le aziende o le categorie interessate (sindacati, commercialisti, associazioni). Il pagamento con il bollettino postale si potrà fare solo con l’ultima rata. Una beffa, ma in questo guazzabuglio di iniziative, modifiche, varianti al decreto sono  favoriti gli interessi dei “soliti noti” e non dei “cittadini” ma come afferma Andreotti    “ a parlare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina” .
Ma i nostri parlamentari cosa ci stanno a fare o non se ne sono accorti nemmeno loro o troppi lontani dalla realtà?.



mercoledì 18 aprile 2012

PROVINCIA RAVENNA FINANZIAMENTO AI PARTITI: SOLDI SOLO DA TESSERE E FESTE. DA ROMA LE BRICIOLE. POCHE E SPORADICHE LE RISORSE PER PDL E UDC AUTONOMI PD E PRI


I DATI DA UN ARTICOLO DEL CORRIERE DI ROMAGNA
Infuria da settimane la polemica sull'odiato meccanismo dei rimborsi elettorali e sul finanziamento ai partiti. In attesa di una riforma che regoli la vita delle formazioni politiche, i partiti in città vivono lontani anni luce dalle cifre milionarie che animano la politica romana, con una radicata autonomia gestionale. La situazione provinciale: 1- PD non sembra avere bisogno di sostegno dal partito nazionale il Pd, che vanta una potente macchina organizzativa. Il partito di maggioranza non riceve sovvenzioni dirette da Roma, . Le maggiori entrate quindi arrivano dalle feste  territoriale e  provinciale, capace di produrre 300-400 mila euro di utili,  il versamento da parte degli  eletti, consiglieri comunali, provinciali e regionali, del 10% dell'indennità netta, tesseramento, 10 mila iscritti per tessere da 50 euro, senza contare le quote dei sostenitori. La fitta rete dei circoli con sedi di proprietà alimenta i fondi a disposizione di iniziative pubbliche e va a pagare gli otto dipendenti presenti in provincia. Sostegno ai gruppi consiliari, circa 5 mila euro, va ad iniziative  di approfondimento politico.  2 – PDL riceve invece un contributo dal coordinamento nazionale utile all'affitto della sede pari a 500 euro al mese. I 1.200 iscritti pagano dai 10 ai 100 euro per la tessera, ma il meccanismo è gestito da Roma e sul territorio ritorna solo il 50%. In campagna elettorale poi i contributi sono proporzionati alla forza espressa in termini di voti dal partito locale, e i 500 euro di contributi al gruppo consiliare in Comune se ne vanno in un'iniziativa pubblica e qualche manifesto. 3 - IDV Di Pietro,. niente finanziamento romano , il segretario Ga-

L’INOSSIDABILE GALASSINI TORNA IN PROVINCIA


martedì 17 aprile 2012

BAGNACAVALLO. IMU ALTA PER SPESE IN OPERE INUTILI COME LA TANGENZIALE


BAGNACAVALLO PIEVE DI SAN PIETRO IN SILVIS: NEI TESORI ITALIANI A CURA DI VITTORIO SGARBI



RITORNIAMO AL 18 APRILE 1948. QUANDO L’ITALIA SCELSE DI ESSERE “LIBERA E FORTE”


 di Rodolfo Ridolfi *
Siamo tutti figli del 18 aprile 1948, perché quel giorno fu il popolo vero, fu l'Italia profonda, dal nord al sud, che seppe difendere, unita, un patrimonio comune di valori ereditato nei secoli; perché quel giorno il nostro popolo seppe dire «no» ad una ideologia che, se avesse vinto, avrebbe portato in Italia il terrore rosso che già aleggiava sui Paesi dell'est europeo, consegnati a Stalin dagli accordi di Yalta; perché, infine, il 18 aprile non vinse, come invece troppo comunemente si crede, il partito che ci avrebbe portati verso il cattocomunismo e la partitocrazia. Il 18 aprile fu giustamente definito una seconda Lepanto, in quanto se Lepanto ha impedito ai musulmani di invadere l'Europa, il 18 aprile ha impedito ai comunisti di conquistare l'Italia. Se il 25 aprile del '45 segnò la fine del nazifascismo per l'opera determinante delle truppe anglo-americane e dei resistenti, il 18 aprile del '48 fu la data in cui, con il voto, l'Italia decise per la democrazia e la libertà, sconfiggendo il pericolo frontista. Come non sottolineare l'intelligenza politica, la lungimiranza ed il coraggio di Saragat, il quale si staccò da un partito socialista, ormai succube del Pci, per dar vita ad un socialismo liberale e democratico. Sessanta quattro anni sono passati da quel 18 aprile 1948, quando, alle prime elezioni dell'Italia repubblicana, i partiti del centro-destra ottenevano il 48,5% dei suffragi, battendo di oltre diciassette punti la lista di Unità Popolare, formata da Pci e Psi. Il significato della vittoria del 18 aprile va sicuramente al di là del pur considerevole risultato ottenuto dalla Dc, e supera di gran lunga la sigla stessa, sotto la quale tutti quei consensi vennero raccolti. Il 18 aprile vinsero i Comitati Civici, creati pochi mesi prima, che, forti di trecentomila volontari e di ventimila comitati elettorali, intrapresero una politica anticomunista e organizzarono una campagna elettorale nella quale risultò evidente, attraverso slogans e manifesti, che la posta in gioco era la salvezza del Paese dal comunismo. Vinse uno spirito di «crociata» in difesa

lunedì 16 aprile 2012

UN ANNO FA I PARTITI VOLEVANO RADDOPPIARE I RIMBORSI ELETTORALI.


I DEPUTATI DELL’EMILIA ROMAGNA CHE HANNO FIRMATO: ALBONETTI E MARCHIGNOLI
Un anno fa, è iniziata in Commissione Affari Costituzionali della Camera la discussione un progetto di legge che mirava a raddoppiare il finanziamento ai partito. Un anno fa. Il primo firmatario del progetto di legge numero 3809 era Ugo Sposetti del Partito Democratico (è anche lo storico tesoriere dei DS, che tuttora esistono). In verità alla sua firma se ne sono aggiunte subito altre, di tutti i partiti, parecchi del Pd, cinque del Pdl, l’Udc Savino Pezzotta, il Responsabile D’Anna, l’Idv Di Stanislao e Luca Barbareschi, all’epoca in Futuro e Libertà. Ora fanno finta di tagliare, ma soltanto un anno fa volevano raddoppiare il finanziamento pubblico. Raddoppiare. E la porcata era davvero eclatante: perché quel progetto di legge mirava a finanziare con i rimborsi anche le fondazioni dei partiti. Arrivando quindi a raddoppiare la somma del finanziamento pubblico. Nei lavori in commissione spunta anche un particolare curioso. E agghiacciante. Guardate un po’ chi era presente nella seduta del 12 aprile 2011: Martedì 12 aprile 2011. – Presidenza del presidente Donato BRUNO. – Interviene il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Francesco Belsito. Francesco Belsito. Vi ricorda qualcosa? Sì, proprio lui. Il tesoriere della Lega Nord era presente, soltanto un anno fa, alla discussione sulla riforma di rimborsi elettorali, una riforma che prevedeva il raddoppio della somma da destinare ai partiti. Il progetto di legge è stato, nel corso dell’anno, abbinato ad altre proposte e, nel corso degli ultimi giorni, si è riaperto in Commissione il dibattito. Qualche deputato si è accorto della “crescente attenzione dell’opinione pubblica”e i “recenti scandali apparsi sui giornali”. E quindi ora stanno molto attenti. Ma tra qualche tempo, quando inevitabilmente se ne parlerà di meno…. TUTTI i deputati che hanno firmato la proposta di legge per RADDOPPIARE Il finanziamento ai partitiSPOSETTI Ugo;ALBONETTI Gabriele; BARBARESCHI Luca Giorgio; BOCCIA Francesco; BRANDOLINI Sandro; BRUGGER Siegfried; CAPODICASA Angelo; CECCUZZI Franco; COLANINNO Matteo; CUPERLO Giovanni; D’ANNA Vincenzo; ESPOSITO Stefano; FADDA Paolo; FARINA Gianni; FLUVI Alberto; FONTANELLI Paolo; GARAVINI Laura; GATTI Maria Grazia; GIACOMELLI Antonello; GNECCHI Marialuisa; GRAZIANO Stefano; LENZI Donata; LOLLI Giovanni; LOSACCO Alberto; LOVELLI Mario; LUONGO Antonio; MADIA Maria Anna; MARCHIGNOLI Massimo; MARINELLO Giuseppe Francesco Maria; MARINI Cesare; MERLO Giorgio; MIGLIOLI Ivano; MURER Delia; OLIVERIO Nicodemo Nazzareno; PAGANO Alessandro; PEZZOTTA Savino; PIZZETTI Luciano; PORTA Fabio; QUARTIANI Erminio Angelo; RAMPI Elisabetta; RUGGHIA Antonio; SANI Luca; SCHIRRU Amalia; SERVODIO Giuseppina; TIDEI Pietro; TRAPPOLINO Carlo Emanuele; TULLO Mario; VACCARO Guglielmo; VELLA Paolo; VELO Silvia; VIGNALI Raffaello; ZELLER Karl; ZUNINO Massimo daw




CHI E’ MEGLIO SALVARE: L’ITALIA O BERSANI?


In Europa, tutti gli Stati insieme, dobbiamo impedire  alla Germania, che ha già rovinato l’Europa  due volte negli ultimi cento anni con le armi,   di rovinarla definitivamente una terza volta  con gli SPREAD e la speculazione. In Italia, in casa nostra, dobbiamo approvare in fretta  e in modo ben più drastico i provvedimenti  per la crescita e lo sviluppo,  rendere rateizzabile l’IMU di quest’anno,  e subito dopo eliminarla, almeno per la prima casa;  e basta con gli aumenti dell’IVA;  ridurre in modo drastico il debito pubblico,  vendendo i “gioielli di famiglia”:  non solo caserme, ma case e palazzi, terreni demaniali
e perfino opere d’arte che, a migliaia e migliaia,  letteralmente  MARCISCONO  nei sotterranei per mancanza  di fondi per manutenzione e restauro.  Un’operazione che libererebbe enormi risorse per la crescita!  Il Governo precedente non ha potuto farlo  per il conservatorismo di Tremonti e della Lega e perché,  specie dopo il TRADIMENTO di Fini,  non aveva la maggioranza necessaria.  Ma questo Governo la maggioranza altroché se ce l’ha  (e anche l’appoggio di giornali e televisioni)  e se non è capace di aggredire il debito, allora cosa ci sta a fare? Certo ci sarà da scontentare un tantino il Signor Bersani,  ma l’Italia è molto più importante di lui e della soave Camusso.  Nel frattempo Bersani dichiara, sfidando il ridicolo,  che le tasse di Monti sono colpa del Cavaliere.  “Ora affrontiamo questioni come Imu e Iva – dice il Pierluigi –  non per scelta di Monti (macché!), ma perché stiamo scontando  anni di non governo e di favole da parte di Berlusconi”.  Per Bersani, il Premier attuale sta disattivando le bombe  ad orologeria innescate dal centrodestra del Cavaliere Nero. Non faccio commenti, perché non voglio  rovinarmi la reputazione di persona educata! Bacheca di Russi

sabato 14 aprile 2012

TAGLIARE I SOLDI AI PARTITI? NEANCHE A PENSARCI, MEGLIO TAGLIARE LA RICERCA SCIENTIFICA, LA SANITA’, I TRASPORTI, LA CULTURA. NO, COSI’ PROPRIO NON VA


di Aldo Forbice Come era prevedibile, la montagna ha partorito un topolino. Qualcuno ripete il vecchio saggio emiliano, «Piuttosto che niente è meglio piuttosto». Ma sull’accordo Abc (Alfano, Bersani, Casini) sul controllo dei finanziamenti pubblici ai partiti non ci sono apprezzamenti, al di fuori delle tre maggiori forze politiche. Anche all’interno di Pdl, Pd e Terzo polo non mancano i critici severi. E non hanno tutti i torti .Dopo la serie degli scandali dei tesorieri (e non solo) di alcuni partiti, tutti si aspettavano una drastica presa di posizione sui rimborsi elettorali, che andrebbero drasticamente tagliati o per lo meno rapportati alle spese (elettorali) reali sostenute dai partiti. Non si può rispondere, ad esempio, come ha fatto il leader di Rifondazione comunista, che i partiti fanno politica tutto l’anno, dimenticando che il finanziamento pubblico è stato clamorosamente bocciato dagli elettori nel 1993. E che i partiti in modo gattopardesco lo hanno sostituito con i ’rimborsi elettorali‘, passando da 800 lire ad elettore a 5 euro (dal 2002) per ogni consultazione: Camera, Senato, europee e regionali. Secondo l’accordo sarà istituita una Commissione nazionale di controllo. Sarà inoltre fissata una serie di norme vincolanti per le donazioni e per i bilanci, che verranno certificati e pubblicati su Internet. Possiamo essere soddisfatti? Non proprio. E almeno per diverse ragioni. I bilanci, in realtà li compilano tutti i partiti e sono quasi tutti già adesso pubblicati in rete. Ma possiamo giurare sulla loro credibilità? Quali organi pubblici li controllano? Solo un partito (il Pd) da qualche anno fa certificare i conti. Ma per questo possono essere definiti totalmente affidabili? Sono troppe le voci generiche e non verificabili.

venerdì 13 aprile 2012

TRASPARENZA: I CONTRIBUTI EROGATI NEL 2011 DAL COMUNE DI BAGNACAVALLO



Albo beneficiari 2011


LA GIUSTIZIA E’ TROPPO LENTA SCHIAFFO DALL’EUROPA ALL’ITALIA MAGLIA NERA DEL CONTINENTE: NEL 2011 INAPPLICATA UNA SENTENZA SU QUATTRO, ABBIAMO PAGATO 8 MILIONI DI DANNI.


In testa alla classifica da cinque anni consecutivi. Ma è un primato che non ha nulla di positivo. Anzi. L'Italia è ancora una volta maglia nera in tema di giustizia. A sentenziarlo è la Corte europea per i diritti dell'uomo che, in un rapporto pubblicato dal Consiglio d'Europa, mette ancora una volta in luce le carenze e le inefficienze del nostro sistema giudiziario. Secondo la Corte di Strasburgo, nel 2011 il nostro Paese è stato quello con il maggior numero di sentente inapplicate (2.522 su un totale di 10.689). Nella maggior parte dei casi, la causa di ciò risiede nella lentezza della giustizia. Una giustizia "lumaca" che rende l'Italia un "sorvegliato speciale" in sede europea. Alle spalle del nostro Paese, nella classifica 2011 degli Stati "inadempienti" stilata a Strasburgo, si colloca la Turchia con 1.780 casi seguita della Russia con 1.087 casi, dalla Polonia (924) e dall’Ucraina (819). Nel 2011 l'Italia ha pagato come risarcimento ai cittadini di cui ha violato i diritti quasi 8 milioni e mezzo di euro, 2,5 in più che nel 2010. Dal rapporto del Consiglio d'Europa emerge inoltre che è aumentato il numero di casi, passati da 6 nel 2010 a 23 nel 2011, in cui le autorità italiane hanno pagato il risarcimento in ritardo. Già nel 2010, la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo bacchettò la nostra giustizia, emettendo una maxi condanna nei confronti dell’Italia per i ritardi con cui vengono pagati gli indennizzi legati alla lentezza dei processi. In quell'occasione, i giudici di Strasburgo adottarono 475 sentenze che davano ragione ad altrettanti ricorsi presentati da soggetti che hanno dovuto attendere dai 9 mesi ai quattro anni per incassare il risarcimento riconosciuto, in base alla legge Pinto. La Corte aveva quindi chiesto all’Italia di rivedere la legge e di istituire un fondo speciale per pagare gli indennizzi in tempi ragionevoli. Nel comunicato diffuso dalla Corte veniva evidenziato che, a fronte di una normativa che fissa in sei mesi il termine per l’erogazione degli indennizzi, i 475 ricorrenti hanno dovuto attendere tra i 9 e i 49 mesi e che erano in attesa di giudizio a Strasburgo oltre 3.900 ricorsi presentati per il ritardato pagamento degli indennizzi. Dal 2010 a oggi, la macchina della giustizia italiana non sembra essere ripartita.


giovedì 12 aprile 2012

PASSERA VUOLE VENDERE L’ASTA DELLE FREQUENZE: VERGOGNA PRIMA GARANTIRE LA VISIONE DEI CANALI RAI TERRESTRI, IN COLLINA E NELLA PIANURA DI RAVENNA


PAGHIAMO IL CANONE DELLA RAI,  VEDIAMO SOLO TRE CANALI!

Salvare la Rai dell'Emilia-Romagna, migliorando, invece di aggravare, una situazione che dopo il passaggio al digitale terrestre continua a registrare problemi di ricezione in quattro province su nove (Piacenza, Parma, Ferrara e Ravenna  in numerose zone appenniniche compresa quella faentina). Viceversa, la situazione potrebbe appunto peggiorare qualora, il prossimo 19 aprile, venisse ceduta all'asta la frequenza portante della tv di Stato nella nostra regione: il canale 24 UHF. Se così fosse, l'obbligo a utilizzare il canale rimanente, UHF 123, nella migliore delle ipotesi 'regalerebbe' ai cittadini emiliano-romagnoli la visione del TGR del Veneto, nella peggiore un secondo switch off verso il canale rimasto, di qualità estremamente inferiore, con la necessità di rivolgersi agli antennisti per migliorare l'impianto di ricezione delle proprie abitazioni. Pagare il canone della Rai e non vedere i canali se non isoliti tre.  In soldoni: disagi su disagi. A lanciare l'appello è l'Ufficio di Presidenza dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna, che in una risoluzione sottoscritta da tutti i componenti e condivisa dall'intera Conferenza dei Capigruppo chiede alla Giunta regionale di intervenire sul ministero dello Sviluppo economico e l'Agcom, l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, per "escludere il canale 24 UHF dalle frequenze inserite nelle procedura di evidenza pubblica", perché quella frequenza rappresenta "l'ossatura portante delle rete del servizio pubblico in Emilia-Romagna". Ancora pochi giorni fa, precisa il documento, in occasione di un tavolo tecnico fra Rai e Corecom, il direttore della Divisione digitale terrestre della Rai, Luca Balestrieri, ha ribadito il concreto pericolo che il prossimo 19 aprile, con l'avvio della procedura per l'assegnazione delle frequenze, Agcom e ministero dello Sviluppo economico confermino la messa all'asta della frequenza Uhf 24. Su proposta dell'Ufficio di Presidenza, la Conferenza dei Capigruppo ha iscritto la risoluzione all'ordine del giorno della seduta consiliare di martedì 17 aprile. Una ulteriore richiesta dell'Assemblea, al consigliere regionale Bazzoni Gianguido è quindi che ministero e Garante, prima di vendere le frequenze  si impegnino a "proteggere adeguatamente il canale 24 Uhf diffuso nelle aree di “Ravenna" per la visone di tutti i canali terrestri della Rai.per i quali paghiamo il canone Rai .


mercoledì 11 aprile 2012

BRUNETTA: LA LUNA DI MIELE CON MARIO MONTI E’ FINITA PER QUATTRO MOTIVI



Di Renato Brunetta – La luna di miele per Mario Monti è finita. Almeno per quattro ragioni. Uno: l’overshooting, vale a dire il sovradimensionamento delle misure di politica economica da lui adottate. Due: l’abuso del linguaggio salvifico (“Salva Italia”, “Cresci Italia”, “Semplifica Italia”), con relativa retorica dell’effetto annuncio. Tre: l’effetto boomerang, cioè il costo pagato dal Paese a causa dei due comportamenti precedenti. Quattro: l’azzardo morale. Siamo all’interno di una particolarissima fase politica: ambiziosa ma deresponsabilizzante, in cui se va bene vince il governo, ma se va male perdono i partiti che lo sostengono. Risultato: perdita di credibilità, perdita di reputazione, costi dell’intera operazione più alti dei benefici ottenuti. Democraticamente insostenibile, ivi compreso l’insopportabile pedagogismo autoritario dalla faccia gentile.Questo spiega la fine della luna di miele per Mario Monti. Ma andiamo con ordine. Dalla nomina a senatore a vita, alla nascita del suo governo di salvezza nazionale: il tutto avvolto da una bolla mediatica universalmente positiva, a prescindere… Fino al crescendo rossiniano del 27 marzo, quando il Wall Street Journal lo paragona addirittura a Margaret Thatcher. Per più di quattro mesi abbiamo cercato di spiegare che le misure di austerità varate da Monti nel suo primo provvedimento, il cosiddetto “Salva Italia”, avrebbero avuto effetti recessivi sull’economia reale; ma intorno al governo tecnico si era creato un consenso talmente forte che poco importavano le nostre preoccupazioni. Dopo cinque mesi i giornali, forse, hanno capito la manovra. E hanno capito anche che la spinta mediatica positiva, a differenza di quella negativa che aveva avvolto e sconvolto il governo Berlusconi, non è riuscita a influenzare l’andamento dell’economia reale. Anzi, tutto va male, continua ad andare male. Sempre peggio. Lo spread risale, l’inflazione sale, la disoccupazione aumenta, diminuiscono pil e produzione industriale e c’è un eccesso di pressione fiscale. Così si è ricreduto anche il Wall Street Journal, e ha ritrattato il generoso complimento che solo quindici giorni fa aveva rivolto al Presidente del Consiglio. Motivo: l’aver ceduto, Monti, ai sindacati sull’articolo 18 (con buona pace del forneriano “non siamo qui per distribuire caramelle”). Ma il problema non è solo l’articolo 18. Sul piano economico, le misure di austerità varate dal governo hanno avuto un effetto recessivo tale da annullare i risultati positivi attesi. Spesso il governo ha sbagliato addirittura a far di conto. Sull’Imu,