Non linee guida ma un "decalogo degno di un
nutrizionista", che però "mette al bando buona parte della
nostra tradizione" e che dà indicazioni "in contrasto con le
diete che gli stessi pediatri consigliano". A sostenerlo è Gianguido Bazzoni, consigliere regionale
del Pdl, che ha presentato un'interrogazione alla Giunta Errani sulle linee
guida per le mense scolastiche approvate dalla Regione. Una delibera in cui, di
fatto, si chiede alle scuole di evitare salumi come mortadella o salame, la
pasta all'uovo e i succhi di frutta. "Le linee guida della Giunta
regionale mi sembrano eccessivamente pregnanti - attacca Bazzoni - quasi
un decalogo degno di un nutrizionista. Un elenco di buoni e cattivi dove si
mette al bando buona parte della nostra tradizione e delle nostre eccellenze
agroalimentari, un assurdo se consideriamo che da una parte sponsorizziamo i
nostri prodotti nel mondo e dall'altra ne sconsigliamo vivamente il consumo ai
nostri figli". Tra l'altro, insiste l'azzurro, sono "indicazioni
alimentari che spesso sono in contrasto con le diete che gli stessi pediatri
consigliano anche a bambini di un anno". Bazzoni chiede dunque alla Giunta Errani una "modifica
profonda nel tenore e nella lettera della delibera", se non altro
perché rappresenta quasi "un'invasione di campo" nei confronti
dei "servizi resi dai nutrizionisti ad Ausl e Comuni". Il che,
sostiene l'esponente del Pd, "sta a significare due cose: o che fino ad
oggi non hanno fatto bene il loro lavoro oppure che la Regione ha esagerato nel
dettagliare quelle che dovrebbero essere linee guida".
Il decalogo della Giunta alle mense, attacca ancora Bazzoni,
"ricorda da vicino metodologie passate, iniziative di regimi comunisti
arcaici in Paesi sottosviluppati e con la necessità di sopperire a un'inesistente
cultura alimentare o a notevole scarsità di viveri". Secondo
l'esponente del Pdl, poi, "nelle tabelle che vengono proposte vi sono
anche imposizioni imprecise, contraddittorie e irragionevoli, come l'avversione
alla mortadella, ai succhi di frutta, al the, alla pasta fatta in casa, alle
conserve alimentari come legumi, sgombri o sardine in scatola".
Ma Bazzoni fa riferimento anche alla "concessione
del prosciutto magro dolce (o è magro o è dolce) e la non concessione di
fiocchi di cereali con il cioccolato. In compenso ci si può abbuffare di
cous-cous e bere abbondantemente karkadè di mussoliniana memoria".
Conclude Bazzoni: "Nessun francese si sognerebbe mai di mettere al
bando lo champagne solo perché contiene alcool e nessun norvegese il salmone
solo perché è grasso"
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