giovedì 24 marzo 2011

APPROVATO IL PIANO PER L'ENERGIA E LO SVILUPPO SOSTENIBILE IN PROVINCIA DI RAVENNA, I MOTIVI DEL VOTO CONTRARIO DEL PDL

«La proposta definitiva per il piano per l’energia arriva a tempo scaduto. Il mandato della presidenza Giangrandi e della sua Giunta finisce fra pochi giorni e nulla impediva alla nuova Giunta di trattare l’argomento, rilevante poi il fatto che il piano modifica il PTCP al quale non abbiamo mai dato il nostro assenso neppure nelle modifiche sostanziali per una serie di motivi politici di programmazione urbanistica ed economica che non coincidono con le nostre idee ed il nostro programma. L’energia prodotta nella nostra provincia supera abbondantemente la richiesta di energia del nostro territorio quindi il 72% viene esportata, nonostante ciò è pur sempre possibile produrre altra energia che produca risorse e ricchezza. Rispetto all’energia alternativa, e all’ordine del giorno presentato in provincia e è bene ricordare che la nostra provincia è la terza in Italia per impianti fotovoltaico e che in merito a questa situazione di passaggio, determinata dalla necessità di rivedere gli effettivi costi della tecnologia come avviene in tutta l’Unione Europea, il Presidente del Consiglio ha preso l’impegno che «chi lavora in questo settore» non deve «nutrire timori ingiustificati» perché «entro poche settimane il governo stabilirà il nuovo quadro di incentivi che consentirà alle aziende del settore la programmazione di investimenti per un mercato maturo di lungo periodo in vista degli obbiettivi europei per il 2020», quindi a nostro parere è il solito, classico atteggiamento che vuole puntare il dito contro il Governo e strumentalizzare ogni provvedimento di questo. Ci piace ricordare che in tema di energie rinnovabili l'Italia è in linea con la roadmap europea che prevede il 26% di energie rinnovabili al 2020, dato emerso a Milano alle Giornate dedicate alla microgenerazione, durante le quali è stato presentato il Rapporto sulle nuove energie, realizzato da Updating ed e-gazette. Oggi il Paese è al 22%, il settore nel quale invece siamo nettamente in ritardo è quello della produzione di calore e dei biocarburanti, dicono i dati preliminari presentati. Il calore perché il solare termico sui tetti non è mai veramente decollato e perché si continua a bruciare gas al posto delle biomasse, e soprattutto non si utilizza il biogas da discariche e da allevamenti, tema questo non affrontato dal piano provinciale.Va segnalato inoltre che il “piano” non accoglie le tante richieste pervenute dal mondo imprenditoriale anche se si è affermato che sono state accolte, nella realtà sono rinviate. Rispetto alle centrali a biomasse ci interesserebbe inoltre capire perché da una parte il PD ha detto no alla centrale di Torri di Mezzano, mentre a Russi c’è un impegno deciso a favore della costruzione dell'impianto a biomasse che sostituirà l'ex stabilimento Eridania, contro il parere del 57% dei cittadini, non voluta dagli agricoltori e dalla Soprintendenza e che vede pervenire il materiale necessario all’alimentazione della centrale anche da oltre i 70 km anche se specificato per un periodo di tempo! Vedremo quanto durerà il periodo. Nel piano si parla poi del contenimento energetico degli uffici ma ci si dimentica di una cosa semplice la pubblica illuminazione delle città che risale al 1910, non si prevedono incentivi ma neppure il rifacimento delle reti con criteri moderni ed economi che prevedano l’abbassamento notturno dell’illuminazione a seconda delle zone che comporta un vero risparmio! Metodo che andava consigliato anche all’amministrazione di Faenza guidata fino ad un anno fa dal Sindaco Casadio, oggi candidato alla presidenza della Provincia, visto che come metodo di risparmio ha preferito non pagare le bollette inerenti all’illuminazione pubblica, come riportano le notizie di stampa, per un milione di euro relative agli anni 2009 e parte del 2010.


Vincenzo Galassini
Raffaella Ridolfi

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