domenica 30 dicembre 2012
MONTI RUOTA DI SCORTA DI BERSANI
Il Cav è un fiume in piena e pensa ad una caduta di
stile da parte del premier: "Monti si è presentato, credo con una caduta
di credibilità rilevante - prosegue Berlusconi - lo ha fatto essendo già
senatore a vita senza presentarsi nelle liste elettorali ma assumendo il ruolo
di leader della coalizione dei partitini del centro e mettendo fuori un
programma scritto in gran parte dal giuslavorista del Pd Piero Ichino, che ha
lasciato il Pd, un programma in quasi totale sintonia con il programma del
Pd". Per il Cav la missione di Monti è chiara: "Farà da ruota di
scorta del Pd continuando quella politica di austerità che ha portato l'Italia
in queste condizioni e che purtroppo secondo la loro sensibilità dovrebbe
essere continuata". Il Prof prenderà pochissimi voti - Il Cavaliere
dopo una giornata di interviste da Roma è tornato in treno a Milano, con lui
anche Francesca Pascale. Alla Stazione Centrale intervistato dai giornalisti ha
continuato a parlare delle scelte di Monti: "Sono sicuro che prenderà
pochi voti. Sono partiti piccoli e lui si è abbassato al livello di Fini e
Casini. Non penso ci siano così tanti italiani che possano dargli fiducia. La sua candidatura è una mossa per favorire
la sinistra. Io sono tranquillo perchè i moderati voteranno per noi".
AL RIPARO DI GLI OPPORTUNISMI E TRADIMENTI
Quando il 9 novembre molti
pensavano che Silvio Berlusconi non avrebbe accettato di guidare il Popolo
Azzurro, moltissimi opportunisti, invece di insistere sulla candidatura di
Berlusconi, si apprestavano a teorizzare la necessità di saltare sul carro del
mediocre Monti rinnegando il berlusconismo attraverso l’invenzione di nuovi
leader senza carisma o autoreferenziali comprimari disposti a tutto pur di
ottenere o mantenere una poltrona che avrebbero consentito alla sinistra ed
alla sua ruota di scorta Casini una tranquilla tornata elettorale. I fatti e le
intenzioni di voto hanno dimostrato che avevamo ragione noi berlusconiani
autentici affermando che: “Silvio Berlusconi è ancora il catalizzatore di gran
parte delle istanze di rinnovamento e di liberazione della nostra società,
l’unico autentico interprete dell’opposizione fieri oppositori al
conservatorismo catto-comunista a cui ancor oggi si contrappongono i valori, le
idee ed i programmi sostenuti da Forza Italia, come movimento politico che
metteva in campo Berlusconi e che oggi ritornano preponderanti nel Pdl.” Per noi, che ci siamo mobilitati partendo da
Ravenna e dalla Romagna fino a raccogliere e coordinare, in una rete di tutta
la Regione, la stragrande maggioranza di militanti e quadri abbandonati a loro
stessi è oggi importante rimarcare come a fronte della coalizione già formata
delle varie forze di sinistra sia necessario segnare le ragioni
dell’alternativa programmatica, politica, di valori, alla sinistra nella
convinzione che l’ elettorato saprà riconoscere come la politica di Berlusconi
sia l’unica risposta ad una crisi senza fine, ad un Paese, dove Il tasso di
disoccupazione continua ad aumentare e che la disastrosa e dannosa politica del
Governo Monti, subalterno agli interessi dei poteri forti e della Germania sta
massacrando con una inarrestabile pressione fiscale e l’introduzione di inique
patrimoniali come l’IMU. Gli azzurri dell’Emilia-Romagna sono il campo per supportare
il grande sforzo di Berlusconi che deve essere accompagnato da candidature che
coniughino competenza e rappresentanza con condivisione ed affidabilità
mettendo al riparo il Pdl da opportunismi e tradimenti che hanno così spesso
limitato l’azione di Berlusconi. Il Coordinatore Regionale dell’Emilia
Romagna di Azzurri ’94 Rodolfo Ridolfi
venerdì 28 dicembre 2012
MONETA ELETTRONICA: IL NUOVO FURTO LEGALIZZATO DELLE BANCHE
Ti sei mai chiesto qual’è
la percentuale che va alle banche per ogni singola transazione con carta di
credito, POS o simili? Te lo dico subito: in media lo 0,8% (minimo 0,6% – massimo
1,25%). Sembra una cosa accettabile, anche perchè questa percentuale è a carico
del venditore e non del titolare della carta, pertanto a noi che ci importa? Ci
dovrebbe importare e molto, anche, per un fatto semplicissimo. Se ipotizziamo
che si realizzi il progetto del governo secondo il quale tutti gli acquisti
oltre i 50 euro potranno avvenire solo con mezzi elettronici, significa che le
banche e le società che gestiscono le carte di credito (che sono esattamente
gli stessi…) incasseranno un minimo di 40 cent su ogni transazione, ma dato che
si vuole estendere, i pratica l’uso della moneta elettronica, i 100 euro che io ho pagato
con POS, sono diventati 99,20 euro nelle tasche del venditore che a sua volta
quando spenderà quei soldi, farà un’altra transazione elettronica di 99,20 che
diventeranno 98,41 nelle tasche del venditore e poi possiamo andare avanti fino
a scoprire che dopo 100 transazioni elettroniche, come minimo, i nostri 100
euro iniziali sono diventati 44,79 euro e le banche hanno incassato ben 55,21 euro
solo per il fatto di essere le detentrici in esclusiva della moneta elettronica
. Le
Mafie continueranno serenamente ad accettare contante e a depositarlo oltre
confine,
l’11% di evasione fiscale legata al contante continuerà ad accettare contante e
a depositarlo oltre confine oppure lo spenderà nel fiorente mercato nero che,
vi posso assicurare, fiorirà in ogni angolo di strada. L’89% di evasione ed
elusione fiscale, non verrà toccato anche perché il “grosso” proviene da
attività proprie del sistema bancario, vi voglio ricordare che il fu ministro Passera è
indagato per una faccenda di evasione fiscale miliardaria (in €) che coinvolge
Banca Intesa. La
scellerata forza politica che propone l’abolizione del contante, non è stupida,
è collusa con il sistema finanziario, tenetelo bene a mente.
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giovedì 27 dicembre 2012
MONTI SI CANDIDA LEADER DELLA SINISTRA
Alessandro
Sallusti - Ecco svelato il trucco del governo tecnico. Ieri
è scattata la fase due del presidente Napolitano per togliere dalla scena
politica il centrodestra e Silvio Berlusconi, dati per morti un anno fa e
invece ancora vivi, tanto da spaventare chi già pensava, la sinistra, di avere
in pugno il Paese. Col cavolo che Monti si farà da parte, come giurato il
giorno del suo insediamento e ripetuto strada facendo, al termine del suo
mandato. Scherzava, o meglio ci ha preso in giro. Lo avrebbe forse fatto se le
cose fossero andate come deciso nel tardo 2011 nelle segrete stanze del
Quirinale in collegamento con altre stanze, quelle cosiddette sacre del
Vaticano. E cioè: abbiamo un anno di tempo per fare implodere il Pdl e
consegnare il governo a una sinistra debole e inadeguata, quella di Bersani, ma
a quel punto senza rivali. Non è andata così. Sia pure tra tira e molla,
tensioni e litigi, Berlusconi è riuscito nel miracolo di tenere insieme la
baracca e, cosa inaudita, di trovare il coraggio e la forza per ritornare in
campo. Cribbio, avrà detto Napolitano, di questo non ce ne liberiamo più. E
allora ecco il piano B. Ha convocato il soldatino Monti, che nel frattempo si è
pure montato la testa nonostante il suo gradimento tra la gente sia in
picchiata. I due si sono fatti dettare dalla Merkel un'agenda lacrime e sangue
sulla quale fare confluire i rottami della Prima Repubblica (Casini e Fini), un
po' di cattocomunisti (Riccardi e Olivero delle Acli) e una spruzzata di
società civile molto chic (Montezemolo). Per fare cosa? Ovvio: aiutare la
sinistra a vincere le elezioni ma, soprattutto, a governare dopo. Già, perché
con un centrodestra in ripresa, e un Grillo acchiappavoti, Bersani e il Pd non
avrebbero comunque i numeri sufficienti al Senato per fare di testa loro. Dopo
la truffa del governo tecnico, ecco quella del Centro europeista. Ma quale
Centro. Monti è il nuovo leader,
designato da Napolitano, della sinistra italiana. A Bersani il ruolo di
comprimario, utile idiota, insieme a Casini,
lunedì 24 dicembre 2012
AUGURI DI BUON NATALE E NUOVO ANNO 2013: SPERANZA DI CAMBIARE, RINNOVARE, SENZA AMMUCCCHIATE, NO ALL’IMU SULLA PRIMA CASA!
NO
Questo l’auspicio per il Natale 2012 e il nuovo anno 2013, non credo che le ammucchiate costituzionali o no siano la risoluzione dei problemi dell’ Italia, della Provincia di Ravenna. Bisogna lavorare, credere nei nostri sogni che possono diventare realtà certamente per il bene di tutti. Vincenzo Galassini Consigliere Provinciale
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Monti ufficialmente non si
candida ma interviene come se fosse già in campagna elettorale: «mai alleanza con Berlusconi». Angela
Merkel fa l’endorsement per Monti ma dichiara che «non vuole interferire con le politiche interne degli
altri Paesi». Come se tutto quanto fatto sino a ora – e la dichiarazione pro Monti è solo l’ultima tappa
– non sia stato dare l’esatta direzione politica a tutti gli altri Paesi
dell’Ue. Compreso (e soprattutto) il nostro. Dalla finanza al Fondo Salva Stati
(cioè salva Banche) sino
alle regole di austerità e a quelle per la supervisione europea. Intanto i media della speculazione, e in
particolare il Financial Times, incoronano Mario Draghi come uomo dell’anno per
aver “salvato l’Euro”.
Naturalmente. Ecco, l’Euro forse è stato salvato. Sono gli europei invece che sono stati rasi al suolo.
Proprio come scrivevano i “complottisti” mesi addietro. Ma sul Financial Times,
o sul Wall Street Journal, o anche sul Sole 24 Ore e persino su Repubblica e
Corriere queste cose non si leggono. Basta
un po’ di cronaca, un po’ di sport e un po’ di gossip per far voltare pagina
agli italiani, no? il ribelle
“Sono persuaso che durante la
campagna elettorale, con questi argomenti e con la forza di convinzione che
Berlusconi ha mostrato, i nostri elettori torneranno ad avere fiducia in un
programma di modernizzazione liberale dell`Italia”. Lo ha affermato il
coordinatore nazionale del Pdl, Sandro Bondi, che ha osservato: “Quello che mi
ha colpito di più della partecipazione del Presidente Berlusconi alla puntata
di ieri sera di Porta a Porta è stata la profonda conoscenza dei fatti
economici e la semplicità con cui è stato capace di spiegare il vizio d`origine
della nascita dell`euro, che è all`origine dell`attuale grave recessione
economica”
BUON NATALE A TUTTI……….QUASI TUTTI.
Niente Buon Natale a quei farabutti che, senza
nemmeno conoscerla hanno già cominciato ad insultare sui network con dolci
paroline come zoccola, mignotta, cagna, puttana, prostituta, arrivista
una ragazza per il solo fatto di essere la fidanzata di Berlusconi.
Ecco
il nuovo programma arricchito dei nostri cari amici della sinistra :
Basta insultare Berlusconi cioè basta insultare soltanto lui insultiamo anche la Fidanzata.
venerdì 21 dicembre 2012
E IO PAGO: ROBERTO BENIGNI IN RAI COSTEREBBE 5,8 MILIONI DI EURO?
Ecco un tipo di notizia che attira sempre
l’attenzione, con un ritorno emotivo di sorpresa misto ad indignazione.
Trattasi di compensi per prestazioni televisive, trattasi di Rai, trattasi di
Roberto Benigni, una combinazione che richiama ad un certo clamore, qualunque
sia la cifra, il programma e l’entità. Ci si può ricordare della polemica per
il compenso a Sanremo 2011, il primo di Morandi, che si portò dietro il
lascito di un’immensa polemica di stampo politico. Adesso, da un articolo di
Carlo Tecce per Il Fatto, viene alla luce la somma che potrebbe essere
corrisposta al comico toscano per
la serata di dicembre che dedicherà alla costituzione. Prima di tutto,
ciò che la Rai annuncia è la durata della serata, due ore, che sarà divisa in
due tranche, così come accadde per l’appuntamento de Il Quinto dell’inferno, che
andò in onda nel 2007 e che fece registrare più di dieci milioni di spettatori.
Quali
sono i costi?
– La somma totale per La più
bella del mondo sarebbe di 5,8 milioni di euro per un pacchetto comprensivo appunto
della serata, scenografia inclusa, girata a Cinecittà per una produzione Melampo
(di proprietà del premio Oscar) e
Arcobaleno 3 (di Lucio Presta, l’agente
di Benigni). In questa somma totale, rientrano anche dodici puntate di Tutto Dante, già confezionate
e pronte per la seconda serata di Rai2, dal costo di 300mila euro l’una circa.
Un listino prezzi non troppo lontano da quello di cui siamo stati abituati a
sentir parlare negli ultimi anni. La Rai come li recupererà? – Chiaramente queste
cifre non possono che generare polemica, specie in relazione ai tempi che
corrono in Rai. Soprattutto, si crede che l’azienda, nonostante l’indubbio
successo che riscuoterà in termini di share (preventivano o forse sperano in un
45%), non sarà in grado di recuperare, grazie al supporto della pubblicità, la
cifra sborsata per le prestazioni di Benigni. In realtà c’è un retroscena che
potrebbe motivare questa stessa scelta, andando oltre l’idea che in Rai si
faccia un uso disinvolto e sconsiderato delle proprie risorse: ovvero che un appuntamento
del genere, che cade nell’ultimo mese dell’anno, e cioè poco prima che cominci
la campagna di sensibilizzazione al pagamento del canone, possa appunto
stimolare la partecipazione popolare e dunque ridurre le perdite immense che la
Rai registra ogni anno in questa voce di bilancio
BERLUSCONI, ECCO IL PATTO PARLAMENTARE:”SOLO DUE MANDATI, STIPENDI E PARLAMENTARI DIMEZZATI” E CHIEDE LA “RIFORMA DELLA COSTITUZIONE”
COMINCIAMO BENE, DOPO L’ABOLIZIONE DELL’IMU, LA MODIFICA DELLA COSTITUZIONE. CURIOSA ESALTAZIONE E SPERPERO DI DENARO SU RAI UNO
Dopo le polemiche sull'intervista
da Barbara D'Urso, Silvio Berlusconi
è tornato in tv a spiegare il suo
programma elettorale. "Dobbiamo far ripartire l'economia", afferma
spiegando che è necessario ridare fiato alle imprese e ai cittadini. Ecco
perché il primo punto del suo programma è proprio l'abolizione dell'Imu: "Abbiamo già
pronto un progetto di legge che prevede quattro misure che compensano i soldi
che i Comuni non prenderanno. Sarà lo Stato a risparmiare eliminando gli
sprechi e introducendo piccolissime maggiorazioni su prodotti non necessari
come le birre e gli alcolici e versando poi ai Comuni gli stessi fondi che
avrebbero percepito con l'imposta". Via libera, poi, a un rinnovamento del
partito: una parte dei candidati sarò composta da facce nuove, un 25-30% da
personaggi della cultura o dello sport, mentre il resto sarà formato da
"parlamentari giovani che hanno dimostrato di essere capaci". E non
solo. Il Cavaliere a Quinta
Colonna annuncia anche un "patto
del parlamentare": un accordo che i candidati firmeranno e
attraverso il quale si impegnano a non restare in carica per più di due
legislature e a votare per il dimezzamento degli emolumenti e del numero di
parlamentari. Sulla crisi Berlusconi dà la colpa a Berlino: "La situazione molto grave a cui si è
arrivati dipende dalle regole di austerity imposte ai Paesi mediterranei
dall’Europa, dove la Germania ha avuto un ruolo egemone, non solidale ma
egoista", spiega l'ex premier, secondo cui lo spread è stato usato "come un
imbroglio politico-mediatico: si tratta di una congiura politico-finanziaria
che prima o poi dovrà essere spiegata e chiarita. Deriva tutto da li". Altro
punto fondamentale del programma politico del Pdl è la riforma della Costituzione, senza la
quale l'Italia resterà indietro rispetto ai Paesi moderni. "Quando
incontro i miei elettori chiedo scusa perché pensavo di potere cambiare il
Paese e renderlo più moderno, ma mi sbagliavo: senza una riforma della
Costituzione il Paese non si cambia", afferma Berlusconi, "Bisogna
che un partito da solo abbia la maggioranza in Parlamento e per fare questo
bisogna che gli italiani non votino con voto frazionato ma devono concentrarsi
su due partiti maggiori".
lunedì 17 dicembre 2012
SI E’ SVOLTA LA PRIMA CONVENTION REGIONALE DI AZZURRI ’94. SILVIO BERLUSCONI HA INVIATO UN MESSAGGIO
Faenza ha ospitato la prima riuscita e
affollata Convention Regionale di AZZURRI ’94 (oltre cento i partecipanti) in
occasione della Cena Azzurra di Natale che si è tenuta all’Hotel Il Cavallino. Il
Movimento, nato il 9 novembre scorso per chiedere il ritorno in campo di Silvio
Berlusconi, la fine della disastrosa esperienza del Governo Monti ed il ritorno
ai valori ed ai programmi di Forza Italia, dopo aver costituito il suo
Coordinamento Regionale, presentato alla stampa il 27 novembre, si è ritrovato
a Faenza in occasione della Cena Azzurra di Natale per fare il punto della
situazione politica ed organizzativa. Nell’iniziativa di Faenza, dopo il saluto
del coordinatore comunale del PDL Luciano Spada sono intervenuti Rodolfo Ridolfi Coordinatore Regionale
dell’Emilia Romagna di Azzurri ’94, Massimo Palmizio Senatore della Repubblica, Gianguido Bazzoni Consigliere Regionale, Luca Finotti Capogruppo Provincia di Bologna, Liborio Cataliotti Capogruppo Comune di Reggio Emilia, Adolfo Morandi Capogruppo Comune di
Modena, Marco Mattarelli Consigliere
Comunale di Cento (Ferrara), Luigi Lega
Baldini (Rimini), Fausto Fontanesi Consigliere comunale
di Gualtieri (Reggio Emilia), Adamo
Longo Consigliere Comunale Imola, e moltissimi dirigenti e consiglieri dei
Comuni della Provincia di Ravenna fra i quali: Cesare Bedeschi di Lugo, Vincenzo
Valenti di Riolo, Stefano Foschini
di Cotignola, Mauro Gagliardi di Fusignano, Mario Leotti Presidente del Club
Argentario di Ravenna, Tiziano Cericola
Presidente della Fondazione Free di Faenza, Bruno Benati, Andrea Tarabusi e Cristina Govoni di Faenza e Vincenzo Galassini Consigliere
Provinciale Ravenna.
Tutti gli intervenuti unanimi nel sottolineare
come gli effetti del ritorno sulla scena politica di Silvio Berlusconi abbiano
determinato una immediata inversione di tendenza delle intenzioni di voto degli
italiani nei confronti del PDL dopo mesi di declino di circa 3 punti.
Importante e soddisfacente anche l’iniziativa interna ed internazionale che il
Presidente Berlusconi ha voluto riprendere, a nome della maggioranza degli
italiani moderati che non accettano le politiche pauperistiche dettate dalla
Germania e dalle banche che regalerà agli italiani un Natale di inutili
sacrifici.
Silvio Berlusconi ha indirizzato per l’occasione
un messaggio di apprezzamento augurando ai partecipanti buon lavoro.
domenica 16 dicembre 2012
QUERELA SU FORZA ITALIA, IN REDAZIONE DEL GIORNALE QUASI 6MILA MAI. IL PM:”SPERO VINCA BERSANI, BERLUSCONI SAREBBE NEFASTO
CAUSA CONTRO INGROIA: GLI ELETTORI DIFFAMATI SIGLANO LA CLASS
ACTION
Stefano Zurlo -L'atto di citazione è ormai
pronto. Ma Antonio Ingroia, il bersaglio della class action lanciata dai
lettori del Giornale, è già oltre. E nell'ennesima «lezione» dal Guatemala si avvita
in una nuova polemica puntando il dito contro Silvio Berlusconi, bollato come
«nefasta e vecchia conoscenza degli italiani». Ormai, le esternazioni del pm
siciliano si susseguono con un ritmo martellante. Ma va avanti anche la causa
promossa dal Giornale. La prossima settimana l'atto verrà notificato
all'interessato, come prescrive la legge. Poi il procedimento potrà cominciare.
Sarà un processo record, a suo modo storico. Ma questa volta a sostenere
l'azione non saranno le vittime di qualche disastro navale, come è successo a
Grosseto per la Concordia, o ambientale, come è capitato a Casale Monferrato
con l'amianto. No, questa volta è in gioco un bene molto più fragile, ma
ugualmente prezioso: l'onore. L'onore dei militanti, dei simpatizzanti, dei
dirigenti di Forza Italia, l'onore calpestato dalle affermazioni contenute nel
libro di Ingroia Io so. Per il magistrato siciliano, oggi distaccato in
Guatemala per conto dell'Onu, Forza Italia nacque da un accordo fra Marcello
Dell'Utri e i boss di Cosa nostra. Non solo: successivamente il partito si
sarebbe adoperato in Parlamento per favorire con leggi ad hoc gli interessi
della cupola. Accuse gravissime e mai provate perché le numerosissime inchieste
aperte dal '94 in poi non hanno prodotto alcuna certezza, ma solo molte
suggestioni. Accuse ripetute ieri con un intervento barricadero su MicroMega,
la palestra editoriale del giustizialismo italiano. Ingroia, che è pur sempre
un magistrato, scrive parole durissime augurandosi la vittoria di Pier Luigi
Bersani e la sconfitta di Berlusconi. E del Cavaliere il pm traccia un ritratto
a dir poco apocalittico: «Una vecchia e nefasta conoscenza degli italiani,
artefice del disastro economico-finanziario, politico-istituzionale, e
etico-morale in cui è precipitato il Paese negli ultimi anni». Ingroia, che ha
appena dato il suo endorsement al Movimento Arancione, non si ferma più. Ma prosegue anche il flusso di messaggi dei
lettori del Giornale. In redazione sono già arrivate quasi seimila mail, un
numero impressionante che dà anche conto dell'appartenenza orgogliosa ad una
storia così importante per il nostro Paese. «Come si permette di ritenermi
mafioso?», scrive ad esempio Sandro che non accetta di essere buttato nella
pattumiera della cronaca giudiziaria. Scrivono
in prima persona e parlano al presente di Forza Italia, i nostri lettori.
Dichiarazioni su dichiarazioni in difesa del proprio pantheon. E di riflessione
sul bilanciamento fra i diversi poteri nel nostro Paese: «Ritengo che oltre ai
cittadini - afferma Giuseppe - anche quella parte di magistratura leale e non
politicizzata, dovrebbe ritenersi offesa». Per l'avvocato Liborio Cataliotti,
che nello studio di Reggio Emilia sta limando l'atto, questa reazione popolare
è importantissima: «Se centinaia di cittadini manifestano la loro adesione alla
causa, figurarsi lo sdegno dei parlamentari, degli uomini di governo che
Ingroia mette nel mucchio dei complici o dei tecnici conniventi con i boss».
DEBITO BOOM, PESA PER BEN OLTRE 33MILA URO SU OGNI CITTADINO, BEBE’ COMPRESI”
Al livello raggiunto a ottobre il
debito pubblico italiano pesa per circa 33.081 mila euro a testa, bebé
compresi. E’ quanto è possibile calcolare incrociando i dati diffusi oggi dalla
Banca d’Italia con le ultime stime dell’Istat che calcola 60,9 milioni di
residenti in Italia a gennaio. Il debito è aumentato da inizio anno (a gennaio
2012 era pari a 1.943,455 miliardi) di 71,238 miliardi. Il 3,7% in più dall’inizio
dell’anno. Le entrate tributarie dei primi 10 mesi dell’anno segnano un
incremento del 2,9% rispetto allo stesso periodo del 2011. E’ quanto emerge dai
dati del gettito fiscale, al netto dei fondi speciali della riscossione,
riportati dal supplemento “Finanza Pubblica” al bollettino Statistico della
Banca d’Italia.
MONTI-BERLUSCONI, LA PARTITA E ANCORA TUTTA DA GIOCARE
IL CONSIGLIO E’: NON SCOMETTETE OGGI SUL RISULTATO. PERCHE’ DA QUI A GENNAIO SE NE VEDRANNO ANCORA DELLE BELLE
Quando il cielo viene squarciato dai fulmini, non
sempre arriva la pioggia. Così come in politica, quando ci sono levate di
scudi, polemiche e qualche braccio di ferro, non sempre si arriva a sfasciare
partiti, movimenti, maggioranze o anche governi. Discutere, anche animatamente,
fa parte della normale dialettica politica. In realtà chiunque litiga, anche le
coppie più solide, ma non è detto che si arrivi al divorzio. È forse quello che
sta accadendo in queste settimane, e in particolare negli ultimi giorni, nel
centrodestra italiano. Sarebbe sciocco negare che il ritorno in campo di
Berlusconi (alzi la mano chi l’aveva dato ai giardinetti) non ha creato
malumori interni alla coalizione, se non addirittura all’area. Ma in un Paese realmente
democratico, sarebbe delittuoso negare a chi ha suonato e portato la croce da
solo con gli elettori per vent’anni, di poter correre per l’ultima volta dopo
aver subito l’onta di una cacciata a furor di popolo nonolstante il più largo
successo elettorale della storia repubblicana. Oltretutto, a volere il passo
indietro del Cavaliere sono uomini politici che hanno saputo raccogliere affermazioni
importanti in questi venti anni di impegno politico, ma che senza di lui
difficilmente avrebbero sfondato il muro del 5% dei consensi. A livello nazionale,
così come a livello locale. Premesso questo, il loro grido d’allarme non va
comunque sottovalutato. Perché il dissenso di cui si fanno portatori sarà stato
forse raccolto nel contatto diretto con il territorio, con i cittadini. O forse
sarà stato raccolto nel contatto con quel pezzo di società civile e
imprenditoriale che compone da sempre lo zoccolo duro dell’elettorato moderato.
Da qualunque angolatura si guarda lo scenario, tutti gli appelli non devono
finire nel nulla. È ovvio, però, che alla fine servirà una sintesi.
venerdì 14 dicembre 2012
BAZZONI: “LA REGIONE DEVE SOPPRIMERE L’ERVET COME ENTE INUTILE E DANNOSO; SI DESTININO 22 MILIONI DI EURO AL RILANCIO DELLA PICCOLA IMPRESA”
Il Consigliere del PdL Bazzoni ha votato contro la
convenzione proposta dalla giunta Errani per il piano triennale ed il
preventivo annuale dell’ERVET, oggi in Commissione Attività Economiche, ed ha
chiesto la sua chiusura immediata. Ha dichiarato Bazzoni:” siamo in un periodo
in cui si attacca la politica per il costo eccessivo e gli sprechi, arrivando a
mettere in discussione anche ciò che serve per esplicare la democrazia ed il
mandato popolare, non vedo come si possa continuare a buttare 22 milioni di
euro in 3 anni nell’ERVET, che tutti conoscono come un’idea fallita ed un ente
che serve solamente a sprecare denaro pubblico
per alimentare clientele. L’ERVET è un istituto che sfugge ad un
controllo democratico, il cui personale non dà garanzie di essere reclutato con
criteri trasparenti, qualificati e certificati, che spende soldi pubblici per
attività fumose e massimamente inutili e, quando utili, che potrebbero
benissimo essere svolte dagli uffici degli assessorati.” Bazzoni continua affermando che ha chiesto di avere in visione gli
elenchi del personale diretto ed indiretto, con il relativo costo annuo e
specifica: “ho chiesto questi dati anche per il presidente e gli amministratori
(di nomina del socio unico, la Regione) anche perché mi sfugge il loro ruolo e
funzione, avendo già gli assessori. Inoltre, rappresentando l’ERVET una zona
d’ombra nell’attività regionale, mi ricorda molto l’IPL (istituto per il
lavoro), che venne creato per dare uno stipendio a qualcuno e, dichiarato da
tutti inutile, venne chiuso solamente dopo 10 anni. Spero che finalmente si
prenda atto anche per l’ERVET della sua inutilità, come ne hanno preso atto da
sempre le imprese produttive dell’Emilia-Romagna, che, non solo non fanno parte
della compagine sociale, ma non se ne servono minimamente.”
giovedì 13 dicembre 2012
“LA PIU’ BELLA DEL MONDO” ?
MA IN CHE PAESE DI PAGLIACCI CI TROVIAMO A VIVERE? COSA
C’ENTRANO LA MUSICA, LA BELLEZZA, L’AMORE CON UNA CARTE E LE SUE LEGGI
C’è un cantante, un mammut dell’era
geologica dei Rokes, poi affrancatosi dal branco col nome di Shel Shapiro, che
ora canta la nostra Costituzione e recita i primi undici articoli della
medesima con la sua inflessione inglese benché da secoli stia in Italia. C’è il
Comico di Stato Roberto Benigni che dedicherà un recital televisivo a quant’è
bella la Costituzione. Ma cos’è questa pedagogia ruffiana, leggermente
puttanesca, sulla Costituzione e cosa c’entrano la musica, la bellezza, l’amore
con una Carta e le sue leggi? Abbiamo in Italia il privilegio antico di vivere
la bellezza allo stato sfuso nella realtà, nelle bellezze naturali, artistiche
e culturali e ci mettiamo a cantare e decantare come innamorati feticisti la
bellezza leggiadra della Costituzione nata appena nel 1947. Ma le costituzioni
sono da rispettare e da osservare; non sono da amare, cantare e pomiciare.
L’amor patrio scaturisce dalla vita, la storia, la cultura, il paesaggio, il
retaggio e il linguaggio nostrano, dalle persone e dalle tradizioni, non
certo dagli articoli di un Dettame legislativo. A quando un cd sul Codice
penale, parole di Mogol e Travaglio? O una dichiarazione d’amore degli U2 agli
F24,una ballata rap della Corte dei Coti sulle leggi di stabilità, un concerto
rock delle Authority dedicato alla Norma, ma non quella di Bellini, o una
canzone dei Tutor, gruppo on the road, sul Codice della strada? In un Paese
serio li denuncerebbero per atti di libidine sulla Costituzione. Marcello
Veneziani
mercoledì 12 dicembre 2012
BRUNETTA A TOBIAS PILLER: “LE MIE TESI SULLA CRISI SPOSATE ANCHE DA FINANCIAL TIMES, DAI PREMI NOBEL KRUGMAN E STIGLITZ, DA DE GRAUWE, BERNANKE E DRAGHI”
Invito Tobias Piller, che sul Frankfurter Allgemeine
si esercita a confutare le tesi da me sostenute sull’origine della crisi
finanziaria dell’eurozona, frutto di analisi che conduco ormai da un anno, a
leggere l’editoriale del vice-direttore del Financial Times, Wolfgang Münchau,
che sostiene le mie stesse argomentazioni. Così come suffragano la mia tesi le
analisi della Banca d’Italia, le riflessioni dei premi Nobel Paul Krugman e
Joseph Stiglitz, gli studi del professor Paul de Grauwe e le decisioni prese da
banchieri centrali del calibro di Ben Bernanke e Mario Draghi. Può, quindi, dal
suo prossimo articolo, prendersela anche con loro. Con la stima di sempre. Renato Brunetta
BOCCIATO L’ ORDINE DEL GIORNO: “LA PROVINCIA DI RAVENNA CHIEDA AI COMUNI MEMBRI DELL’ASSEMBLEA DI HERA SPA UNA MODIFICA DELLO STATUTO CHE VIETI ALL’AZIENDA OGNI FORMA PUBBLICITARIA FINE A SE’ STESSA”.
Il consiglio della Provincia di
Ravenna ha bocciato un ordine del giorno che chiedeva ai Comuni tramite la
Provincia di Ravenna di vietare ad Hera di fare pubblicità della propria
attività, che lavora in “Monopolio” unica azienda che fornisce i servizi, che ogni anno spende 7,927 milioni di euro, ricavato dai canoni che noi tutti paghiamo,
per la promozione della’attività. Una cifra enorme, aumentata di 689.000 euro ,rispetto all’anno
precedente. La presenza dei Comuni nell’Assemblea dei soci di Hera SpA dovrebbe
avere il senso di vigilare su una gestione che possa coniugare l’aspetto
economico con quello etico e contenendo quei costi “non prettamente legati alla
produzione” affinché i cittadini ricevano un servizio efficiente ad una tariffa
calmierante. Interessante sarebbe
conoscere a chi erogsata tale pubblicità. L’ordine del giorno presentato
dalla Lega Nord ha ottenuto il loro voto
e quello di Galassini (PDL), mentre Farolfi
Marta vice capo gruppo PDL si è astenuta,
voto contrario del PD, Italia dei Valori, Federazione della Sinistra e SEL.
martedì 11 dicembre 2012
CON MONTI IL DEBITO PUBBLICO +82,7 MILIARDI E +4,4%
LA NOTA DEL COORDINATORE DEI DIPARTIMENTI PDL BRUNETTA
Il coordinatore dei dipartimenti
del Pdl Renato Brunetta ha diffuso questa mattina due dossier (che si possono
leggere e scaricare dal sito www.freenewsonline.it), da cui emerge che:
nell’anno del governo Monti il debito pubblico in Italia e’ aumentato di 82,7 miliardi in valore assoluto (dati
Banca d’Italia) e del 4,4% rispetto al
Pil (dati Eurostat), e che nei dodici mesi di governo Monti la media
ponderata dei titoli di stato decennali e’ più alta dello 0,31% rispetto ai cinque mesi più "caldi" del governo
Berlusconi (elaborazione su dati Ministero delle Finanze, Dipartimento del
Tesoro).
IL SONDAGGIO: PDL AL 16,3%, PD AL 32,2%. BERLUSCONI PARTE CON 14,5% DI SVANTAGGIO, MA, CE LA FAREMO!
Nel sondaggio del lunedì del
TgLa7 di Enrico Mentana c'è un dato più importante di tutti gli altri: Silvio Berlusconi, nella sua nuova
avventura politica, parte con 14,5 punti percentuali di svantaggio. Il Partito Democratico infatti viene dato
al 32,2% (rispetto al 34,6% della
settimana precedente: un calo del 2,2%, molto significativo, e che dimostra
come il cosiddetto "effetto primarie" abbia appena iniziato a
sgonfiarsi). Sinistra e Libertà di
Nichi Vendola viene data al 5,7% (in calo dello 0,3%), mentre
il Partito Socialista Italiano
all'1,4%: la coalizione di centrosinistra viene complessivamente accreditata
del 39,3 per cento. A destra - Il
ritorno in campo del Cavaliere, per gli azzurri, vale quasi più di un punto
percentuale: in una settimana il Pdl
è passato al 16,3% rispetto al 15,2% della settimana precedente. La Lega Nord, stabile, viene quotata al
6,4%, mentre La Destra
al 2,1 per cento. Poiché si viaggia con poco margine d'errore verso un alleanza
Pdl-Lega-Destra, il totale del centrodestra è al 24,8%, come detto un distacco
di 14,5 punti rispetto alla coalizione di centrosinistra. Centristi - Al centro l'Udc di Casini
resterebbe fuori dal Parlamento: è al 3,9%, in ascesa di 0,1 punti percentuali
rispetto alla scorsa settimana. Il movimento di Luca Cordero di Montezemolo
sale di mezzo punto percentuale al 2,6%, mentre Fli di Fini è stabile al 2,4
per cento. Complessivamente, le forze di centro arrivano all'11,3 per cento. Grillo sale - Tra i cosiddetti
"non allineati" cresce al 17,1% il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, che recupera uno 0,8%
dopo aver perso qualcosa nelle settimane precedenti. L'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro viene data all'1,6%
(+0,1%), e la Federazione della sinistra al 2,2 per cento. Astensione e indecisi - Secondo
partito resta quello dell'astensione: il 31% del campione del TgLa7, infatti,
dichiara di non voler votare. Crescono anche gli indecisi che sono allo 0,6 per
cento. Leader - Per quel
che riguarda il capitolo del leader, torna a salire lievemente la fiducia in
Mario Monti, quotata al
45 per cento. Ma il "presidente preferito" è Matteo Renzi, al 17%, seguito da Bersani al 15%, quindi Monti, al 14 per cento. Fuori dal
podio Berlusconi, in
crescita all'8 per cento. Inseguono, tutti al 6%, Alfano, Grillo e Vendola.
IL FRIGNANTE PROF. MONTI VA A PIAGNUCOLARE DA NAPOLITANO E SI DIMETTE (E POI L’IRRESPONSABILE SAREBBE BERLUSCONI?)
Come molti, troppi professori
anche Monti non sfugge
alla regola. Pontifica, ammonisce, fornisce ricette ma guai a criticarlo, guai
a sfiduciarlo. Lui no. Lui va da Napolitano
a frignare e dimettersi da perfetto
irresponsabile a cui non è mai importato nulla di nessuno tranne
che di se stesso. Facciamo un salto indietro di 12 mesi? Dodici mesi fa Mario
Monti fu messo a capo dell’Italia con una gigantesca maggioranza impaurita.
Aveva un parlamento che avrebbe votato qualsiasi cosa pur di mantenere la seggiola sotto al culo,
dalla reintroduzione della pena di morte fino alla riedizione moderna dello Ius
Prime Noctis . La ignobile finanziaria 2011, quella dell’Imu sulla prima casa,
quella che ha costretto centinaia di
migliaia di anziani ad aprirsi un conto corrente per la pensione,
quella di 30 miliardi di euro fatti all’87% di tasse fu una precisa scelta di
Monti, a quel tempo Mario Monti era sia
presidente del consiglio che Ministro dell’Economia e delle Finanze,
l’Europa ci aveva chiesto “solo” di migliorare i saldi di bilancio non di come
farlo. Poteva, anzi doveva essere fatto un ribilanciamento dei sacrifici sulla
spesa pubblica, non è stato fatto perchè la spesa pubblica è la ragione sociale
di tutta la nostra classe politica in parlamento. Classe politica di cui Mario Monti è naturale
espressione. I risultati di quella precisa scelta sono stati
incontestabilmente devastanti sull’economia reale, tutti gli indicatori macroeconomici sono crollati al
di sotto della media europea, si è salvata solo la bilancia
commerciale grazie al crollo dei consumi interni. Poi ci sono i mitici tagli ai costi della politica e alle
sabato 8 dicembre 2012
AZZURRI DEL ’94 CON SILVIO BERLUSCONI: CENA AZZURRA DEGLI AUGURI SABATO 15 DICEMBRE 2007 FAENZA HOTEL IL CAVALLINO
Azzurri del ’94 con Silvio Berlusconi
Coordinamento Regionale dell’Emilia-Romagna
Bologna, 7 dicembre 2012
Agli amici in indirizzo
INVITO
CENA AZZURRA DEGLI AUGURI
Faenza
Hotel Ristorante Il Cavallino, Via Forlivese 185
Sabato 15 DICEMBRE 2012
ORE 20.00
Intervengono:
Anna Maria Bernini Ministro del Governo Berlusconi-Massimo Palmizio Senatore della Repubblica -Rodolfo Ridolfi -Gianguido Bazzoni Consigliere Regionale-Luca Finotti Capogruppo Provincia di Bologna-Liborio Cataliotti Capogruppo Comune di Reggio Emilia-Adolfo Morandi Capogruppo Comune di Modena- Paolo Buzzi Capogruppo Comune di Parma-Antonio Agogliati Sindaco di Ferriere (Piacenza)-Marco Mattarelli Consigliere Comunale di Cento (Ferrara) Gian Giacomo Pezzano (Forlì) Luigi Lega Baldini (Rimini) Fausto Fontanesi Consigliere comunale di Gualtieri (Reggio Emilia) Angela Labanca V. Presidente dell’Associazione “Marco Biagi” di Bologna Adamo Longo Consigliere Comunale Imola. Vincenzo Galassini Consigliere Provinciale Ravenna
COSTO: € 20,00 (tutto compreso)
Prenotazioni: 346 6829146- 347 4309838 oppure berlusconiani94@gmail.com- pdlfantinelli@gmail.com-vincenzo.galassini@gmail.com
Prenotazione entro mercoledì 12 Dicembre
BAZZONI: L’IMPEGNO IN PRIMA PERSONA DI SILVIO BERLUSCONI, RAVVIVA GLI IDEALI DEL ’94 CHE ABBIAMO CERCATO DI TENERE VIVI CONTRO TUTTO E TUTTI
Sono veramente felice che
il Presidente Berlusconi abbia deciso di ascoltare le richieste insistenti che
gli arrivavano dalla sua base e che anche noi di “Azzurri ‘94” gli abbiamo voluto inviare da molte settimane, per un
suo ritorno in campo come bandiera di ideali,
principi e programmi che 18 anni fa avevano creato un grande movimento e
rivoluzionato la politica italiana. Questi ideali sono stati ultimamente
offuscati da una classe dirigente del PdL avvezza solo ai tatticismi ed alle
poltrone e che, dopo averlo pubblicamente tradito, ora corre a “baciare la
pantofola”, come vediamo anche a Ravenna
da parte di persone che cercano in ogni modo di conservare incarichi e prebende.
Questo era l’unico significato anche a Ravenna dei “comitati pro-Alfano”, messi in piedi ed utilizzati da chi disdegnava
l’investitura da parte di Berlusconi ma la voleva da primarie farsa organizzate
da un gruppo di vertice squalificato, maneggione e dannoso. Un gruppo che
non apparteneva e non rispecchiava il grande vento di freschezza e novità di Forza Italia del ’94. Noi di “Azzurri ‘94” siamo sempre stati
contrari a queste primarie, così come la stragrande maggioranza dei dirigenti
ed eletti del PdL. Ora la farsa è finita, così come deve finire subito questo Governo dell’IMU, delle tasse,
del disastro economico e della disoccupazione. Con Berlusconi potremo vincere o
perdere le elezioni, ma almeno affermeremo le nostre idee, ci potremo battere
contro uno Stato che ci affama pur di conservare clientele e privilegi e soprattutto
daremo modo agli Italiani di scegliere, a ragion veduta, il proprio destino. Gianguido
Bazzoni
venerdì 7 dicembre 2012
HA VINTO BERLUSCONI
Ma quale Bersani, ma quale Renzi.
Il vero vincitore delle primarie del
centrosinistra è Silvio Berlusconi. Perchè con la sconfitta del giovane
Matteo Renzi e la vittoria netta del vecchio Bersani portano inevitabilmente ad
un altro vincitore: il Cav, che ora può davvero tornare in campo. Una sfida con
Bersani stuzzica Berlusconi, che potrebbe tornare a parlare di “comunisti”.
Contro Renzi, invece, Silvio non avrebbe mai giocato: troppo bello, troppo
giovane e con troppi capelli il Sindaco di Firenze. Le primarie del centrosinistra, quindi, riportano potenzialmente in
scena la vecchia politica. Da una parte vincono Bersani, la Bindi e D’Alema, e
dall’altra i competitor naturali. Quali? Indubbiamente Berlusconi.
Sull’accorpamento della data delle elezioni il PdL ha addirittura minacciato la
crisi di governo. Prepariamoci al rientro del Cavaliere. Sarà una campagna
elettorale con i fuochi d’artificio: prometterà di abolire l’IMU, farà guerra a
Equitalia, prenderà le distanze da Monti e dall’Europa, tornerà a parlare del
pericolo dei comunisti. Con l’avversario Bersani, d’altronde, il copione è già
scritto. E anche il finale.
HO FIRMATO LA “CLASS ACTION” CONTRO LA RAI: PER MANCANZA DI SERVIZIO!
INVITO AI CITTADINI “BISTRATTATI” DALLA RAI A FIRMARE.
“Nel
giugno 2012 avevo presentato un’interrogazione alla Provincia di Ravenna che in
tante zone Brisighellesi, Casolane e del lughese le reti delle televisioni
locali non si vedono più: in alcune zone per un breve periodo sono comparse e
poi nuovamente svanite". A scriverlo in un comunicato stampa è il
consigliere provinciale del Pdl Vincenzo Galassini che definisce “un
disastro" il passaggio ravennate al digitale terrestre, avvenuto il 2
dicembre del 2011. Ad un anno e mezzo di distanza la situazione è ancora
complicata, definita “un calvario" per i residenti della zona collinare e
del Lughese. “Dal completo spegnimento dei tradizionali trasmettitori analogici
e l'accensione dei moderni trasmettitori digitali, i televisori non hanno
ricevuto alcun segnale dalle tante reti locali, che a loro spese avevano
installato i ripetitori, ledendo un servizio reso da anni. Il ministro Passera
vuole vendere all’asta delle frequenze senza garantire prima la visione dei
canali Rai terrestri in collina e nella pianura di Ravenna". E' quindi
necessario evitare di “aggravare, una situazione che dopo il passaggio al
digitale terrestre continua a registrare problemi di ricezione in quattro
province su nove: Piacenza, Parma, Ferrara e Ravenna”. Galassini ha presentato un'interrogazione sul tema in Provincia. La Provincia di Ravenna,
venuta a conoscenza, del mancato servizio di televisione digitale terrestre
negli ex comuni della Comunità Montana, del Lughese intende intervenire presso
la Rai e il consiglio Regionale e Governo affinché il servizio sia garantito a
tutti i cittadini della Provincia di Ravenna, prima di vendere le reti RAI.
Alla risposta interlocutoria della Provincia e al mancato rispetto degli
impegni della Rai in data odierna ho sottoscritto o il ricorso al Tar contro la RAI organizzato dall'avvocato Andrea Maestr in
via Meucci 7 a Ravenna, portando la fotocopia della carta di identità, codice
fiscale e canone RAI pagato e versato la modesta somma di 10 euro per le spese
della procedura contenziosa e per il mandato collettivo. Più siamo meglio è. Un
invito ai tanti cittadini “bistrattati” dalla Rai a firmare. Inutile aver
speso inutilmente fior di quattrini in risintonizzazioni e antennisti e molti
sono utenti "deboli", anziani o persone che non possono permettersi
la parabola. Quindi andiamo avanti con la class
action e prima di Natale l’avvocato Maestri notificherà il ricorso al TAR
Lazio. Per
sottoscrivere occorre recarsi nello studio dell'Avv. Maestri a Ravenna in Via
Meucci n. 7 oppure chiamarmi o posta elettronica. Vincenzo Galassini consigliere
provinciale
Leggi
l’interrogazione e la risposta della Provincia :
giovedì 6 dicembre 2012
“LO SPREAD CALA? NON E’ MERITO DI MONTI”
“Gli spread stanno andando bene perche’ la Grecia sta
andando bene. Questo perchè e’ proprio la vicenda greca il motivo della
speculazione finanziaria. Non e’ merito di Monti. Ricordo al professor Monti che quando sembrava
che la Grecia fosse sul punto di uscire dall’Euro, lo spread sali’ a 536. Ricordo anche che l’Italia un anno fa stava
meglio che adesso. Non si capisce l’andamento degli spread se si fa riferimento
ai fondamentali della nostra economia, ma solo se si fa riferimento alle
vicende europee e in particolare alla Grecia. I mercati hanno approfittato
di questa situazione, l’Europa ha dimostrato la sua debolezza ad intervenire.
Tutto quello che e’ stato fatto finora hanno aggravato la congiuntura. Il
sangue sudore e lacrime della Merkel ha causato la recessione”. E’ l’analisi in diretta a Tgcom24 fatta da
Renato Brunetta (Pdl). Sui problemi dell’euro, Brunetta aggiunge: “Il problema
dell’euro e’ figlio di una cattiva costruzione della stessa moneta e
dell’incapacita’ dell’Europa di porre soluzione alla situazione greca. Cosi’
come dell’impossibilita’ di svalutare per uscire dalle difficolta’”. Sull’austerity
aggiunge: “Le manovre restrittive stanno distruggendo i Paesi. I problemi non
sono Italia, Spagna o Portogallo, bensi’ l’Europa. La Germania non ha
dimostrato generosita’, bensi’ ha guadagnato dalla crisi. La futura campagna
elettorale sara’ innanzi tutto l’occasione per riconquistare sovranita’ e per
costruirci il nostro futuro”. Sulle responsabilita’ della crisi dell’Eurozona, Brunetta punta il dito contro la Germania:
“La colpa della crisi dell’Eurozona e’ colpa di Angela Merkel. Per fortuna che
c’era Draghi che ha tenuto duro e ha puntato i piedi. Sono bastati due
suoi moniti”. Infine un commento politico. Alla domanda sull’opportunita’ di un ritorno in campo di Berlusconi,
l’ex ministro afferma: “Assolutamente si’, Berlusconi deve tornare in campo. Lo
ripeto tre volte. Era l’unico che si opponeva alla Merkel e Sarkozy”.
L’ITALIA STA PEGGIO DI UN’ANNO FA
La Stampa
(Marcello Sorgi) - C'è però un'altra indicazione che viene dai sondaggi:
una larga parte dell'elettorato di centrodestra non ne può più di rigore,
ritiene che l'Italia stia peggio di un anno fa e vorrebbe tornare al «meno
tasse per tutti» che segnò la discesa in campo del primo Berlusconi vittorioso.
Ed anche se questa linea oggi è fuori dalla realtà, di fronte alle dimensioni
della crisi dell'area euro, c'è da scommettere su quale alla fine sarà la
scelta del Cavaliere…
FORZA ITALIA C’E’
IN TREMILA FIRMANO CONTRO ANTONIO INGROIA CHE DIFFAMA IL
MOVIMENTO AZZURRO. SUCCESSO OLTRE OGNI ASPETTATIVA. LO SPIRITO DEL 1992 NON
MUORE MAI.
È più che una adesione. La
quantità di firme che riceviamo per aderire alla causa civile contro il pm
Ingroia che ha sostenuto il parallelo mafia-Forza Italia senza portare uno
straccio di prova, dimostra che il partito delle libertà è tutt'altro che
morto. Ringrazio i lettori che stanno
aderendo all'iniziativa e sono certo che non siamo davanti a una operazione
nostalgia. È la prova che l'orgoglio di appartenere a un progetto politico a
suo modo rivoluzionario è ancora vivo, al di là delle delusioni contingenti. Il
fiume di firme dimostra che gli elettori sono meno depressi e rassegnati della
classe politica che li rappresenta. Forza Italia, e tutto ciò che rappresenta,
è ancora viva. Peccato che nessuno, nel partito, se ne renda conto. L'elenco
dei sottoscrittori, che non riusciamo a smaltire in diretta quotidiana,
meriterebbe una riflessione in queste ore convulse sul futuro del centrodestra.
Non servono operazioni ardite, inutile perdersi in alchimie politiche per lo
più incomprensibili e che, sono convinto, lasceranno il tempo che trovano in
quanto a risultati. La soluzione sarebbe più semplice di quanto si pensi se
solo qualcuno avesse il coraggio della semplicità: Forza Italia, meno Stato e
più libertà. Dietro ognuna di quelle firme c'è gente ancora disposta,
nonostante i fallimenti patiti, a scommettere che è possibile. E dopo la
sconfitta di Renzi (ti prego sindaco, non mollare e vai avanti che il futuro ti
appartiene) le alternative si sono ristrette, direi annullate. Per questo mi
piacerebbe che Silvio Berlusconi desse un occhio agli elenchi che ogni giorno
pubblichiamo. Dietro ogni nome ci sono italiani per bene che chiedono aiuto.
Che facciamo, presidente, li lasciamo soli? Alessandro Sallusti
martedì 4 dicembre 2012
INGROIA DIFFAMA FORZA ITALIA: CAUSA COLLETTIVA DEL “GIORNALE”
PER IL MAGISTRATO IL PARTITO E’ STATO FONDATO DALLA MAFIA. RIDOLFI, BAZZONI, GALASSINI TANTI MILITANTI SI SENTONO OFFESI E HANNO ADERITO ALLA CAMPAGNA PROMOSSA DAL GIORNALE, PER FARE UN’AZIONE CIVILE. ADERISCI ANCHE TU! Vai a SABATO 1 Dicembre trovi i dati per aderire.
SERVE UN CENTRODESTRA ALTERNATIVO A PALUDE CENTRISTA
Mi meraviglio che ci sia ancora qualcuno che, dopo
le dichiarazioni di ieri di Casini, si mostra convinto della possibilità di
realizzare un'alleanza con l'Udc, il centro e lo stesso Monti contro una
sinistra ridipinta come estremista e succube di Vendola. Non e' così: il centro
di Casini e lo stesso Monti non sono neppure sfiorati dalla possibilità di
rimettere in campo un'alleanza di centrodestra, mentre dobbiamo prendere atto
che nonostante l'alleanza tra Bersani e Vendola la sinistra appare
profondamente cambiata dopo il risultato ottenuto da Renzi''. Lo dichiara in
una nota Sandro Bondi.: ''Perciò
abbiamo una sola strada da percorrere: quella di un profondo cambiamento del centrodestra, mettendo in campo
un'alternativa credibile alla palude del centrismo, alle terapie economiche
sbagliate di Monti e ad una sinistra che e' non più quella di prima''.
UNIFICAZIONE AMMINISTRATIVA DELLE AUSL, PDL: “PERCHE’ A BOLOGNA NO?
SIAMO MOLTO PREOCCUPATI DA QUESTA IMPOSIZIONE UNILATERALE DELLA
REGIONE AI DIRETTORI GENERALI DEL SOL OTERRITORIO ROMAGNOLO, CHE APPARE SEMPRE
PIU’ UNA COLONIA DI BOLOGNA CHE CONTINIUA INVECE A MANTENERE INTATTE LE SUE
TANTE AUSL, NON SUCCEDERA’ COME PER GLI ALTRI OSPEDALI RAVENNATI”
L'ex Direttore Generale
dell'Ausl Ravenna,
nonché ex coordinatore di Area Vasta Romagna Tiziano Carradori, non appena
ricevuta la nomina a Direttore Generale dell'Assessorato alla Sanità, con
propria nota "ha vergato una integrazione unilaterale ai contratti di
lavoro dei Direttori Generali delle AUSL di Forlì, Cesena Rimini e Ravenna,
finalizzata ad ottenere entro il 1.01.2013 l'elaborazione di progetti di
unificazione dei servizi amministrativi da concludersi e rendersi operativi
entro il 30.06.2013". "Siamo
molto preoccupati da questa imposizione unilaterale dettata dalla Regione ai
direttori generali del solo territorio Romagnolo, che appare sempre più una
colonia di Bologna
che continua invece a mantenere intatte le sue tante AUSL", dichiarano
all'unisono Luca Bartolini e Stefano Gagliardi rispettivamente Consigliere
Regionale e Coordinatore Provinciale di Forlì-Cesena
del PDL. "Ci diranno forse che con la Provincia unica di Romagna serve una
AUSL unica di Romagna. Bene. Allora, di pari passo, deve partire
contestualmente anche il processo di fusione delle quattro AUSL della nuova
città metropolitana di Bologna. Non solo, se questa è l'impostazione, dovrà
essere ricompresa anche quella del comprensorio di Imola, la fusione delle tre
AUSL della nuova Provincia di Piacenza e Parma e l'obbligo di accorpamento
delle tre AUSL della nuova Provincia di Modena e Reggio. Stesso discorso per le
due Aziende di Ferrara".
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