“Il documento della magistratura svizzera, reso noto dal
settimanale Tempi, proverebbe che Frank Agrama, non era un intermediario
fittizio nella catena dei diritti televisivi, ma era stato ’realmente
incaricato dalla Paramount di vendere diritti per film e fiction in Italia’.
Questa rivelazione minerebbe alla radice
il vero e proprio teorema in base al quale la procura di Milano e poi la
Cassazione sono giunti, sulla base di inferenze e deduzioni logiche e non sulla
base di prove dimostrabili e dimostrate, ad una sentenza di condanna che i
legali del Presidente Silvio Berlusconi hanno sempre dichiarata ingiusta e
fondata sul nulla. Questo documento dei giudici istruttori di Berna getta una
luce nuova su un processo viziato fin dal primo momento da una ipotesi mai
provata e confutata da tutti i testi del dibattimento, un processo rispetto al
quale la Cassazione, come si evince dalla lettura delle motivazioni, si é
limitata a dare legittimità a una sequenza di deduzioni senza corrispondenza
nella realtà dei fatti”.
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