Il
professor Franco
Battaglia lotta (il gioco di parole è
inevitabile) ormai da anni contro le bugie che gli ambientalisti ci propinano.
Chi, come me, lo legge da tempo sa che non ha peli sulla lingua, non si cura di
non apparire politically correct, tira staffilate basandosi su dati scientifici
e non su proclami politici. Laureato in Chimica, Ph.D negli States e ora
professore associato all’università di Modena; vanta un curriculum di tutto
rispetto che linkerò qui,
per questioni di spazio. Si dice che abbia spiegato a degli studenti che
l’effetto serra non esiste facendo dei semplici calcoli sul tovagliolino di un
bar. Ha recentemente dichiarato che persino Antonio Di Pietro gli aveva chiesto
consulenza ma, poi, non se ne era fatto più nulla. Hanno prefatto i suoi libri,
Antonino Zichichi, Umberto Veronesi, Renato Brunetta e Silvio Berlusconi. Anche
Tullio Regge ha confermato che non sia per nulla uno sprovveduto. L’unico mio
rammarico è stato non poter incontrarlo di persona, non per colpa sua, ma per
impossibilità mia. L’intervista è quindi stata fatta via mail. Spero che il
lettori possano perdonarmi se si aspettavano che lo incalzassi di più su certi
temi. La mancanza è dovuta solamente al mezzo di comunicazione e non ad
intenti ideologici. Ma mi riprometto che, appena potrò, lo incontrerò
di persona e gli farò anche le domande che voi vorrete porgli. Buona lettura. (L.M.)
Prof. Battaglia, un nome un
programma, visto l’impegno con cui “combatte” l’ideologia verde da anni. Perché
questa avversione per il partito ambientalista e tutti i suoi adepti?
Appunto perché è un’ideologia: fondata sul nulla se
non su convinzioni che nulla hanno a che fare con la realtà delle cose. Agire
di conseguenza rispettandone i canoni può essere disastroso. Faccio un esempio:
una dozzina d’anni fa gli ambientalisti decisero che i campi magnetici dai cavi
di trasmissione d’energia elettrica provocassero la leucemia ai bambini e
chiedevano a gran voce che si interrassero quei cavi. La verità è che
l’elettrosmog non esiste; anche se esistesse (e NON esiste) esso sarebbe
responsabile di 2 dei 400 casi di leucemia infantile l’anno; il grottesco è che
il 90% di esposizione a quei campi è dovuto agli impianti domestici e
l’interramento dei cavi di trasmissione sui tralicci non avrebbe avuto alcun
effetto e i casi di leucemia attribuibili all’elettromog rimarrebbero 2.
Orbene, la spesa che proponevano si affrontasse per quell’interramento era di
30 miliardi di euro. Con tutti quei soldi si salvano dalla leucemia tutti e 400
i bambini (e dal cancro tutti noi).
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