venerdì 18 novembre 2016

“DOPO LA BREXIT E TRUMP L’ITALIA SARA’ LA PROSSIMA?”


Il Wsj analizza il dopo referendum. E accanto agli scenari catastrofisti per una vittoria del No ammette: "In Italia l'instabilità politica non è insolita"
un articolo intitolato "Dopo Trump e Brexit, tutti gli occhi soono puntati sul referendum costituzionale dell'Italia", il Wall Street Journal mette sotto la lente d'ingrandimento l'apountamento del 4 dicembre e lo scossone che potrebbe travolgere Matteo Renzi. "È la prossima opportunità per gli elettori di una grande economia di dare uno scossone all'establishment".
Nel peggiore degli scenari, per il Wall Street Journal, "una sconfitta per Renzi porterebbe a un periodo di instabilità politica" e "i mercati interpreterebbero la sua sconfitta come una prova che Roma è incapace di riforme, sollevando dubbi sul fatto che l'Italia possa mai avere l'abilità di realizzare il tipo di crescita necessario a portare il suo debito pari al 135% del pil verso la sostenibilità". È lo spauracchio della finanza e dei poteri forti per piegare il voto degli italiani. Un tentativo che ad oggi sembra non riuscire. I sondaggi confermano, infatti, che il No resta nettamente in vantaggio. D'altra parte anche la vittoria di Trump alle elezioni presidenziali avrebbe dovuto essere accompagnata dal crollo dei mercati globali. Così non è stato. La tenuta delle Borse all'indomani del trionfo del tycoon è stata interpretata dagli analisti come uno step di esperienza accumulato dopo la vittoria del "Leave" al referendum inglese. La Brexit, insomma, ha fatto scuola. Il Wall Street Journal, così come altre agenzie di rating, cerca invece di spaventare gli italiani paventando l'Armageddon in caso di vittoria del fronte del No. A suop dire la bocciatura delle riforme costituzionali potrebbero essere l'evento catastrofico capace di sommergere tutto con l'onda alta del panic selling. Creando con le conseguenze di questo scenario, secondo gli analisti del Wall Street Journal, "un'impressionante ricaduta politica che potrebbe portare il profondamente euroscettico e antiestablishment Movimento 5 Stelle al potere nel 2018, mettendo in dubbio l'adesione all'euro dell'Italia". L'articolo sottolinea, tuttavia, che "c'è un punto di vista alternativo, secondo cui il referendum non importa affatto. Di certo ci potrebbe essere un periodo di instabilità politica, ma l'instabilità politica non è decisamente insolita in Italia", scenario in cui "anche se Renzi presentasse le dimissioni, il presidente insisterebbe perché restasse".


Nessun commento:

Posta un commento