giovedì 10 novembre 2016

LA COCENTE SCONFITTA DEL “TIFOSO” RENZI


Il premier italiano si è sempre detto sicuro che avrebbe vinto Hillary Clinton
Si è addormentato con Hillary Clinton in vantaggio e si è svegliato con la vittoria di Donald Trump.
Gli capiterà anche il 6 dicembre con il voto sul Referendum
Non sarà stata di sicuro una piacevole mattina quella del tifoso Matteo Renzi. Lui, che già nel settembre 2015 aveva azzardato la sua previsione: “È molto interessante ragionare di Donald Trump. Non credo che abbia le chance che pure oggi i sondaggi gli attribuiscono, per fortuna. Ma vedremo, si è sempre in tempo a sbagliare". E infatti il premier italiano ha sbagliato. Ma a posteriori è facile dirlo. Il punto è che il tifo gli ha obnubilato la mente impedendogli di valutare, anche per un secondo, la vittoria di The Donald. Infatti, il 6 novembre, due giorni prima dell'apertura dei seggi, Renzi era ancora più sicuro: “Vince la Clinton. Nell'ultimo mese i sondaggi erano su Trump, poi su Hilary. Queste elezioni comunque vadano saranno interessanti da studiare dopo". Il premier ora farebbe bene a mettersi sui libri allora. Perché lo spauracchio che ha agitato per mesi adesso alberga nella Casa Bianca. “Fuori da qui c'è Trump e una destra che negli Usa per la prima volta si contamina con forze di demagogia e populismo che sono decisamente oltre i Tea Party e rischia, contro l'establishment, di andare a vincere la nomination", diceva Renzi ad aprile. E continuava poi l'affondo su Trump: “Lo considero un uomo che investe molto nella politica della paura, sostengo con forza Hillary Clinton perché penso sia capace di dare sicurezza e un messaggio di cooperazione per continuare le buone cose che ha fatto Obama". E ancora: “Trump nega l'american dream e gioca tutto sulla paura, fa leva sul clima che una parte del mondo sta vivendo ed è l'esatto opposto di ciò che gli Usa ci ha insegnato negli ultimi otto anni". Adesso, a Renzi non è rimasto altro che la presa di coscienza e le dichiarazioni di circostanza come questa: "Mi congratulo con il nuovo presidente degli Stati Uniti. Gli auguro buon lavoro. L'amicizia Italo-americana è solida. Questo è il punto di partenza per tutta la comunita internazionale, anche al netto delle differenze e diffidenze che la campagna elettorale ha suscitato oltreoceano e qua". È la democrazia, bellezza. Soprattutto quando a vincere è la squadra avversaria.

 


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