lunedì 21 novembre 2016

SPEAD PEGGIO DEL 2001, PER L’ITALIA SARA’ UNA CATASTROFE




Giulio Tremonti: Alla vigilia del referendum Bankitalia suona l'allarme: in caso di vittoria del "No" al referendum, secondo Palazzo Koch le conseguenze potrebbero essere pesanti. Si parla di spread e dintorni, e chi della questione è più esperto se non Giulio Tremonti? In pochi. Già, perché l'ex ministro dell'Economia, tra 2010 e 2011, aveva vissuto da via XX Settembre l'incubo della vendetta dei mercati. E ora, interpellato dal Corriere della Sera sugli scenari post-referendari, circa la ventilata instabilità finanziaria mostra di avere idee differenti: "La capacità delle banche centrali di interpretare la realtà politica tende da ultimo verso il basso", spiega. E se non fosse chiaro, quando gli viene chiesto se è sbagliato pensare che una vittoria del No agiterà i mercati, Tremonti risponde tranchant: "Mi risulta l'opposto. Se Matteo Renzi resta con il dissesto finanziario che ha creato, con le promesse fatte, con le difficoltà che avrebbe a tornare indietro, a non essere se stesso, il rischio vero è proprio che resti. Con Renzi si stabilizza il rischio". Per Tremonti, dunque, meglio la "cacciata” del premier.
Parlando di deficit, diktat europei e manovra, l'ex ministro utilizza toni durissimi: "Le coperture sono una tantum, o una pocum. Dove sarebbe lo spread - chiede retorico - se non ci fossero gli interventi della Bce? Drammaticamente peggio che nell'autunno 2011, ben oltre i 500 punti. Se la Banca d'Italia facesse come allora una simulazione su questo punto, la saremmo tutti grati". Per Tremonti, dunque, la situazione attuale è peggiore rispetto a quella che affrontò un lustro fa. L'ex ministro conclude sottolineando come, a suo parere, "il governo si è sviluppato per tre anni in assenza di realtà - tassi zero, soldi gratis - ma la realtà torna con la durezza del tempo di ferro che arriva. Che vinca il Sì o il No. Non è solo questione di referendum o di strategie di palazzo, ma di realtà che torna e chiede gli interessi. Su questo scenario necessario - conclude apocalittico - uomini e idee sono tutti da identificare".


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