Certo, è difficile non imboccare quel tunnel. Perché
in fondo con la richiesta a Napolitano di restare per sbloccare lo stallo il
Pdl ha già messo un piede dentro. Per fortuna a mettere ostacoli per rendere
impervio, quasi impossibile quel cammino ci ha pensato il Pd. Quel partito ha
già tradito la prima promessa fatta al capo dello Stato: ha posto sue
condizioni, sia sul programma che sugli uomini. Era vietato farlo, come ha
spiegato ieri Napolitano alla delegazione di Scelta civica: «In queste
condizioni bisogna che tutti rinuncino a quel che hanno promesso in campagna
elettorale. Bisogna azzerare tutto». Ma il Pd le sue condizioni le ha avanzate,
sia pure in maniera furbesca. Ecco, per evitare che l’incubo diventi realtà
bisogna seguire una strada parallela. Emergenze programmatiche? Ce ne è una su
di tutte: le tasche degli italiani. Bisogna che restino lì disponibili a
disposizione dei consumi i soldi che volerebbero via con il pagamento dell’Imu
sulla prima casa. E niente scherzi: questo deve essere deciso nel primo consiglio
dei ministri. Uomini? Nessuna pregiudiziale del Pdl nei confronti di
chicchessia. Deve accadere così anche a parti inverse. Ecco per essere più
sicuri che l’incubo non si materializzi, una soluzione c’è: inserire proprio
Berlusconi nella lista dei ministri. Ad esempio all’Economia (quando ha chiesto
il voto ai quasi 10 milioni di italiani che glielo hanno dato, il Cavaliere si
era proposto per quel ruolo). Non va bene lì? Allora agli Esteri, che così
mettiamo fine a questa storia odiosa dell’impresentabilità: Berlusconi diventa
il biglietto da visita dell’Italia fuori da questi confini. Ecco, è l’antidoto
per evitare che l’incubo diventi realtà: con Silvio dentro l’esecutivo è più
difficile fargli scherzetti di qualsiasi tipo. E non si tradirebbe nemmeno la
fiducia di Napolitano: chi meglio del fondatore del centrodestra garantirebbe
la forza di quell’esecutivo, la possibilità che regga nel tempo per fare le
riforme chieste a gran voce dal Colle? In fondo anche il Pd, non avendo più
Bersani, punta a irrobustire l’esecutivo con il numero uno attualmente in
campo: Enrico Letta. Ecco, a queste condizioni forse la luce in fondo al tunnel
potrebbe intravedersi. La ghigliottina pronta al fondo restare solo nel brutto
sogno. Potrebbe... E se così non fosse chi mai potrebbe costringere un partito
che con nuove elezioni trionferebbe a suicidarsi senza opporre resistenza? Con
questi pensieri in testa finalmente questa notte Berlusconi ha dormito
tranquillo.
Nessun commento:
Posta un commento