lunedì 23 dicembre 2013

TERREMERSE, QUEL MILIONE E’ DA RESTITUIRE. IMMAGINATE COSA SAREBBE SUCCESSO SE FOSSE SUCCESSO AL CENTRO DESTRA!!!!



Sentenza del Tar sul ricorso presentato contro la decisione della Regione di revocare il finanziamento.  Il milione di contributi che Terremerse ottenne dalla Regione per la costruzione della cantina di Imola, va restituito a viale Aldo Moro. E non importa se nel frattempo l’azienda è stata incorporata nella Cantina dei Colli Romagnoli: la restituzione spetta a quest’ultima su cui, però, non può gravare anche la sanzione amministrativa della Regione. Dunque, non dovrà pagare anche gli interessi, pari a 354mila euro, e non dovrà essere sospesa per tre mesi da ulteriori agevolazioni. Così ha deciso il Tar di Bologna sul ricorso della stessa Cantina contro la decisione della Regione di revocare il finanziamento, dopo che si era aperto un processo penale perché si scoprì che il capannone per cui era stato ottenuto il contributo non era stato ultimato nei tempi previsti.  Processo che vide imputato (e poi assolto) lo stesso governatore dell’Emilia-Romagna, Vasco Errani, fratello dell’allora presidente di Terremerse, Giovanni. L’accusa contro Errani era di falso ideologico per avere consegnato nell’ottobre 2009 alla Procura di Bologna che indagava sul fratello una relazione sulla vicenda piena di date imprecise, giudicate falsita’ intenzionali dagli inquirenti. Giovanni Errani, invece, è stato rinviato a giudizio per truffa aggravata: il processo si terrà a marzo 2014 e vede imputati anche a Gian Paolo Lucchi, progettista, e ad Alessandro Zanotti responsabile della sicurezza. Per il Tar vale quanto accertato dalla Regione in base alla documentazione fotografica del 28 aprile 2006, pochi giorni prima della data in cui i lavori del capannone di Imola dovevano essere ultimati, ovvero il 31 maggio dello stesso anno. Ebbene, da questa documentazione fotografica appare evidente che l’avanzamento dei lavori non è “compatibile con la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà di ultimazione dei lavori resa al 31 maggio 2006 dal presidente pro-tempore della Cooperativa Terremerse, e tantomeno coerente con la dichiarazione di inizio lavori presentata al Comune di Imola per gli stessi lavori in data 30 maggio 2006”. Insomma, le fotografie dimostrano “una discrasia temporale tra quanto dichiarato dal presidente (Giovanni Errani, ndr) e quanto effettivamente reso evidente dalla documentazione” sugli “investimenti realizzati con il contributo pubblico”.

E la stessa “dichiarazione di inizio lavori presentata al Comune di Imola in data 30 maggio 2006 contraddice la dichiarazione resa in ordine all’ultimazione dei lavori datata 31 maggio 2006”. Secondo il tribunale amministrativo, dunque, non c’è, da parte della Regione, “un rinvio acritico alle risultanze delle indagini di Polizia giudiziaria, in quanto si sono compiute valutazioni autonome circa la rilevanza e l’adeguatezza degli elementi documentali presi in esame in sede istruttoria, tenuto altresì conto che l’amministrazione non è obbligata ad attendere l’esito degli accertamenti penali quando dispone di atti ed informazioni che da soli consentono di assumere determinazioni”. Secondo il Tar, poi, non è sostenibile, come ha fatto la Cantina dei Colli romagnoli, la tesi “per cui si sarebbero fatte indebitamente rientrare tra le opere finanziate anche quote di lavori alle stesse estranee e per questo svincolate dal rispetto del termine finale del 31 maggio 2006”                                              

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