Nell’anno 2012 la
Provincia di Ravenna, nonostante le limitate risorse a disposizione dell’ente aggravate da un quadro economico
generale preoccupante, assunse personale a tempo determinato per fronteggiare a
“picchi di lavoro straordinari” dovuti alla necessità di portare a compimento
procedimenti amministrativi relativi alle autorizzazioni integrate ambientali,
meglio conosciute con l’acronimo AIA. La
stessa delibera della giunta provinciale del 23.05.2012 giustificava
l’assunzione di figure esterne all’ente, riferendo come fosse impossibile, con
il solo personale dipendente, eseguire i provvedimenti nel rispetto della
legge ai fini del rilascio delle
autorizzazioni ambientali per le aziende dotate di impianti sul proprio
territorio. Per queste ragioni, dunque, l’Amministrazione provinciale dispose
l’assunzione di un tecnico specializzato nell’ambito delle procedure di
autorizzazione integrate ambientali a tempo pieno e con contratto a tempo
determinato, per la durata di 18 mesi, e di un secondo tecnico specializzato
nelle procedure di valutazione di impatto ambientale, sempre con lo stesso tipo di contratto, ma a tempo
parziale con una percentuale lavorativa del 50%, sempre di durata pari a 18
mesi. La spesa sostenuta per tali incarichi esterni ammontava a ben 75 mila
euro. La storia, tuttavia non è terminata. Anzi, in data odierna, la stessa
giunta sempre in una situazione economica ancora segnata
dalla profonda crisi e,
soprattutto, in una situazione di incertezza dovuta agli ultimi sospiri delle
vegetative province, con le stesse motivazioni rinnova per altri diciotto mesi
uno dei due contratti, vale a dire
quello a tempo parziale instaurato nel 2012, prevedendo una spesa di 22.508.89.
Inoltre, si può ritenere verosimile, un atto successivo adottato dall’esecutivo di Piazza dei Caduti, con il
quale si dispone di procedere in modo
analogo all’assunzione anche della seconda figura sempre per fronteggiare i citati picchi lavorativi
straordinari in capo al servizio ambiente della Provincia.
In ultima analisi,
dunque, si bypassa la spending rewiev, non si considera il lungo periodo di
crisi che non risparmia certamente nemmeno gli enti pubblici, e, oltretutto,
non si tiene conto dell’impegno cogente delle pubbliche amministrazioni
contemplato in un preciso articolo di legge. Articolo che impone alle amministrazioni che hanno situazioni di
soprannumero o rilevano comunque eccedenze di personale, riguardo alle esigenze
funzionali o alla situazione finanziaria, anche in sede di ricognizione
annuale, di osservare le procedure previste dal presente articolo dandone immediata
comunicazione al Dipartimento della funzione pubblica. E nella dotazione organica dell’ente ravennate, appunto, – come recita una delibera di giunta del 30
dicembre 2013 – sono state rilevate eccedenze di personale per un numero
complessivo di 24 dipendenti, pur trattandosi di profili professionali ritenuti
diversi- (a parere della giunta) rispetto a
quelli delle due persone esterne assunte.
Ma il premier Renzi non sta abolendo le Province?! Gianfranco Spadoni consigliere provinciale Udc
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