lunedì 16 giugno 2014

CARO DELL’UTRI, GRAZIE DI TUTTO

EDITORIALE DALLA “LA VOCE” DI DAVIDE BRULLO”. FA RIFLETTERE

Dico solo grazie . Amo i perdenti e i perduti, mi piace quella frase di Brecht secondo cui “poiché dalla parte della ragione tutti i posti erano occupati, ci siamo seduti dalla part edel torto” Ho conosciuto Marcello Dell’Utri nel 2002. Fui assunto come redattore del “Il Domenicale” . Ricordo che aveva gli occhi sfuggenti. Prima di allora, sapevo tutto di Rilke o di Conrad e ignoravo chi fosse dell’ Utri, si dileguarono come foglie al vento, imparai  a conoscere Dell’Utri. Non mi pareva particolarmente intelligente. Eppure, sponsorizzava la Mostra del libro antico di Milano, aveva creato la mirabile Biblioteca di via Senato, il cuore di una  rivista di pregio, “l’Erasmus”, diretta dal luminare Carlo Carena (uno che ha sempre lavorato per Einaudi), su cui scrivevano penne emerite. Foraggiava 7na collana editoriale che ha pubblicato Karl Marx e  Thomas S. Eliot, Giordano Bruno e Giovanni Papini.
L’Italia è il Paese che appende a testa in giù chi era adorato l’attimo prima, che lapida con granate di monetine Bettino Craxi, fino ad allora un divo. Ostinatamente, allora, dico  grazie a Marcello Dell’Utri, perché è facile, oggi rinnegare  tre volte come fatto Pietro. Dell’Utri va in carcere per “concorso esterno in associazione mafiosa”. Cesare Battisti, che quest’anno compie sessant’anni, è stato condannato all’ergastolo per aver concorso all’opera di quattro omicidi. Ma in carcere non va. E’ stato pubblicato da Einaudi, e ha goduto della solidarietà di moltissimi intellettuali nostrani, anche di Robeto Saviano. Adesso è in Brasile, libero. Forse si guarda i Mondiali. Davide Brullo La Voce

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