lunedì 9 giugno 2014

NUOVO CENTRO DESTRA SENZA AMMUCCHIATE

Manuela Repetti invita Forza Italia a concentrsi sui problemi del Paese: "alla gente non importa delle primarie o della nostra organizzazione interna". Frecciate a FdI e Ncd.

Semmai avesse ragione chi descrive Forza Italia come un esercito spaccato in due - da un lato i berlusconiani di ferro, fedeli all’ex Cavaliere, e dall’altro i sostenitori di Raffaele Fitto, che preferirebbero affidare la leadership del partito a colui che ormai si fregia della medaglia di mister preferenze - Manuela Repetti presidierebbe strenuamente un caposaldo dell’armata lealista. La compagna di Sandro Bondi che confessò di aver saputo, a busta spedita, della lettera che l’illustre consorte inviò a Berlusconi criticando la linea politica del Cavaliere   – “l’avessi saputo gli avrei consigliato di non farlo” -  non usa la penna d’oca per mettere nero su bianco che per lei «le primarie non sono affatto una priorità. In un momento così difficile per il nostro Paese un partito come il nostro deve occuparsi di questioni più importanti per la gente che non sono certo le primarie o l’organizzazione interna del partito stesso». Già, perché se pur concede un flebile viatico alle consultazioni aperte cui sta lavorando Laura Ravetto e chieste a gran voce dai fittiani, «non sono contraria, se ci saranno le si userà, ma – dice - non sono un punto cruciale, né risolutivo dei nostri problemi»,  ripete come un mantra che «la leadership di Silvio Berlusconi è fuori discussione. I voti presi sono voti presi grazie a lui». E se ne sono arrivati assai meno del previsto «dobbiamo fare autocritica, capire dove abbiamo sbagliato». Lei qualche idea in proposito ce l’ha: «alleanze, quasi ammucchiate che non hanno funzionato, e che ci hanno impedito di fare quella rivoluzione liberale che gli italiani si aspettavano da noi».
 Non gli scappa, perché lo ripete, un «bravo Renzi perché ha saputo convincere gran parte del Paese che poteva avere fiducia in lui. Noi non ci siamo riusciti, questo è il punto. E cosa c’entrano le primarie e l’organizzazione interna del partito con questo? Niente». Per la Repetti negli italiani è ormai calata la fase della rabbia, «quella che faceva pensare a un grande successo di Grillo e invece poi si è visto com’è andata», lasciando spazio al quella della speranza, della fiducia intercettata dal premier «e che noi dobbiamo riuscire a riconquistare con le idee, le proposte per il Paese non certo con la nostra organizzazione interna che pure è importante, ma non preminente». Quanto alle primarie per le candidature, il suo pensiero non cambia: «Se in Piemonte si fossero fatte le primarie di coalizione il centrodestra sarebbe andato meglio? Ma non scherziamo. Assolutamente no. E poi basta guardare il risultato ottenuto da chi faceva il diavolo a quattro per farle queste primarie».  La frecciata al curaro va dritta al doppio bersaglio, Guido Crosetto ed Enrico Costa, a quei Fratelli coltelli e quegli alfaniani che Manuela Repetti vede ancora lontani da una possibile ricomposizione del centrodestra: «Non sono contraria a un percorso comune, ma niente ammucchiate frettolose. Abbiamo già dato e si sono visti i risultati». Ricordiamo anche il caso del giovane Sindaco Cattaneo, il più amato degli italiani, che a suo tempo voleva fare il “rottamatore” Berlusconi, e voleva l’ICI per la prima Casa, mandato a casa dai suoi cittadini!!! Riflettiamo bene amici, riflettiamo………

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