mercoledì 4 giugno 2014

CASO DELL’INFERMIERA SOSPETTATA DI UCCIDERE I PAZIENTI ALL’OSPEDALE DI LUGO, EMERGE MENEFREGHISMO E LASSISMO, INTERROGAZIONE DI BAZZONI


Il sottoscritto, consigliere del gruppo assembleare Forza Italia-PdL, Gianguido Bazzoni, PREMESSO che, l’inchiesta giudiziaria sulle morti sospette all’ospedale di Lugo, che vede indagata un’infermiera, sta tenendo banco sulla stampa da alcune settimane; che, secondo quanto riportato dalla stampa, stanno emergendo particolari fortemente inquietanti che riguardano l’organizzazione interna dell’ospedale, l’organizzazione dell’ASL di Ravenna cui l’ospedale apparteneva ed i comportamenti e la “qualità umana” delle persone che ricoprono ruoli dirigenti o di responsabilità; VISTO che, si parla di furti continui ai danni dei pazienti ricoverati, di furti di medicine e materiale sanitario e perfino di pasti completi; che, si parla di comportamenti vessatori dell’infermiera in questione nei confronti di colleghe e personale ausiliario, al fine di garantirsi l’omertà; che sembra acquisito come ormai tutti sapessero e parlassero di quello che accadeva nel reparto, per cui vi fu perfino una riunione senza seguito, ma soprattutto sembra che i sospetti sulle morti “strane” fossero iniziati già da tempo; VISTO INOLTRE che è stato appurato che le fiale di potassio (sostanza che si presume venisse usata per provocare una morte insospettabile) erano liberamente disponibili a chiunque e soprattutto non esisteva un registro di carico e scarico con indicato il nome dell’utilizzatore e questo così anche per altri medicinali “pericolosi”; che da parte dell’ASL non era mai stato affrontato il problema di un’organizzazione diversa nell’uso dei medicinali e nel controllo dell’operato del personale; che, a dispetto della riforma Brunetta della PA, nessuno aveva sentito il dovere di promuovere o sollecitare inchieste e provvedimenti disciplinari, che forse avrebbero evitato azioni ben più gravi dell’infermiera; CONSIDERATO che, da quanto riportato dalla stampa, ci troviamo di fronte a primari che non sanno cosa succede nei propri reparti, medici che non sentono l’obbligo di denunciare fatti anomali come furti di medicinali in flagranza, personale terrorizzato da una persona violenta che non sente di poter essere protetto dai propri dirigenti e si sottomette spontaneamente per non avere guai, un’organizzazione generale che rispecchia il menefreghismo e lassismo proprio di tante PA, ma che non può e non deve essere la regola di un sevizio che tratta la salute e la vita dei cittadini; INTERROGA LA GIUNTA REGIONALE PER SAPERE se ha ritenuto utile seguire da vicino questa vicenda che potrebbe diventare paradigmatica per l’immagine del Servizio Sanitario Regionale; se non ritiene che si evidenzino, in tutta la vicenda, gravi lacune nell’organizzazione dell’Ospedale di Lugo e dell’ASL di Ravenna, a cominciare da come viene selezionato e formato ed aggiornato il personale; se non ritiene di aprire un’inchiesta parallela per mettere in luce tutti i punti oscuri di questa vicenda che non attengono l’aspetto giudiziario, ma gestionale; se non ritiene di intervenire con un grande piano di analisi ed organizzazione di tutti gli aspetti critici che attengono al servizio degli ospedali e delle ASL, cogliendo in primo luogo gli aspetti di aggiornamento, formazione e motivazione di tutti gli operatori, a cominciare dai dirigenti.          Gianguido Bazzoni

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