Se si potesse appuntare al petto, come i vecchi ufficiali dell’Armata Rossa, una mostrina per ogni battaglia sostenuta e vinta, a Renzi non basterebbe il davanti della giacca e dovrebbe utilizzare anche la schiena. Proviamo ad elencarne alcune, pur rendendoci conto che la lista è largamente incompleta, chiedendo scusa in anticipo per le mancanti.
Fine dell’immigrazione clandestina. Operazione Mare Nostrum.
Eliminazione della disoccupazione generale e giovanile.
Soluzione del problema della spesa bisettimanale con 80 Euro lordi.
Stop ai suicidi di imprenditori e di disoccupati.
Apertura di migliaia di nuove aziende. Rientro di imprese dall’estero.
Boom di investimenti stranieri.
Finalmente più tasse nazionali, regionali, comunali. Mancano notizie sulle provinciali.
Euforici giudizi di Enti internazionali (Bce, Fmi, Standard & Poors, Commissione Europea) e nazionali (Confindustria, Confcommercio, Confartigianato, ecc.).
Sanzioni alla Russia, in ossequio ai desiderata di Frau Merkel e del Premio Nobel Obama, dopo il trionfo della Primavera Araba. Per risolvere così il problema del gas.
Par condicio nella Televisione di Stato. Con ampio spazio sul TgRenzi (ex Tg1) anche per Bonafè e Serracchiani.
Drastica riforma della giustizia. Spacciatori finalmente in libertà.
Ad onor del vero bisogna assegnare qualcuna delle mostrine anche ai suoi due predecessori Monti e Letta, anche loro come lui, eletti dal Popolo Sovrano.
Un problema sarà poi se qualcuno gli chiederà spiegazione di ciascuno di questi trofei: ma la sua fantastica abilità nell’intortare di chiacchiere il volgo, tanto da convincerne undici milioni a votare per lui (peraltro in una elezione europea senza riscontri pratici), riuscirà con nuove promesse a far dimenticare quelle elencate qui sopra.
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