"Quando il consigliere Mazzotti ironizza sulle sue competenze e sostiene che Bagnacavallo è una realtà che gli è estranea, probabilmente dice il vero senza rendersene conto".
Lo sostiene Gianguido Bazzoni, candidato del Popolo della libertà al Consiglio regionale in merito alle dichiarazioni del consigliere regionale uscente Mario Mazzotti. "Nella mia riflessione su Bagnacavallo - controbatte Bazzoni - ho evidenziato le criticità che il giornalino propagandistico del candidato del Pd ha provato maldestramente a coprire". "Mazzotti ha presentato gli interventi per l'economia di Bagnacavallo come decisivi: da quelli per il commercio all'industria, passando per l'edilizia e la viabilità. Non voglio ripetere ancora una volta i buchi nell'acqua causati dall'apertura di nuovi iper, dal comparto di via Cadorna, dalla nuova assurda e costosissima bretella, dall'area produttiva Naviglio. I risultati sono sotto gli occhi dei cittadini i quali già una prima volta alle urne hanno punito l'arroganza del modo di governare della sinistra facendo crollare le percentuali del Pd e del sindaco Laura Rossi. I numeri parlano chiaro: la sinistra si può scordare per sempre il consenso bulgaro a Bagnacavallo. Il declino ormai è cominciato". "Mi preme piuttosto sottolineare - prosegue Bazzoni - che quelle che Mazzotti chiama 'veline' dei miei 'soci' rappresentano il risultato di un lungo lavoro sul territorio. In questo caso svolto ottimamente in primo luogo dal capogruppo del Pdl in consiglio comunale a Bagnacavallo Franco Zannoni e da Vincenzo Galassini, capogruppo del Pdl in Provincia. Già da quando ero coordinatore di Forza Italia, e non solo per affrontare questa lunga e impegnativa campagna elettorale, ho suddiviso la mia squadra in diversi gruppi di lavoro: è il mio modo di affrontare i problemi, di dare risposte ai cittadini e, mi perdoni Mazzotti l'autocitazione, di dare più forza alla nostra terra, come recitano i miei manifesti elettorali. Quanto ai 'soci', mi dispiace deludere Mazzotti, ma non ho un modo affaristico di intendere la politica. Attorno a me ci sono soprattutto amici prima ancora che colleghi di partito. Siamo tutti animati dalla stessa passione, tutti condividiamo il solito sogno: dare finalmente un'alternativa alle giunte rosse che hanno ormai incancrenito il Ravennate e la Romagna tutta".
"La descrizione che di Bagnacavallo fa il giornalino di Mazzotti - conclude Bazzoni - mi ricorda tanto i villaggi Potemkin, i paesi di cartapesta fintamente abitati da attori e comparse arruolati per impressionare la zarina Caterina II e mostrare un falso benessere. Non voglio andare oltre: credo che la storia russa a Mazzotti non sia del tutto estranea".
"La descrizione che di Bagnacavallo fa il giornalino di Mazzotti - conclude Bazzoni - mi ricorda tanto i villaggi Potemkin, i paesi di cartapesta fintamente abitati da attori e comparse arruolati per impressionare la zarina Caterina II e mostrare un falso benessere. Non voglio andare oltre: credo che la storia russa a Mazzotti non sia del tutto estranea".
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