lunedì 8 marzo 2010

NAPOLITANO RISPONDE ALLE CRITICHE CHE GLI VENGONO MOSSE DA TONINO E COMPARI

Napolitano Dice che il dl "non era una richiesta impropria", spiega che era "necessario garantire piena partecipazione".  "Il problema da risolvere era, da qualche giorno, quello di garantire che si andasse dovunque alle elezioni regionali con la piena partecipazione dei diversi schieramenti politici", ha sottolineato.    "Non era sostenibile che potessero non parteciparvi nella più grande regione italiana il candidato presidente e la lista del maggior partito politico di governo, per gli errori nella presentazione della lista contestati dall’ufficio competente costituito presso la corte d’appello di Milano", ha sottolineato.   "Erano in gioco due interessi o "beni" entrambi meritevoli di tutela: il rispetto delle norme e delle procedure previste dalla legge e il diritto dei cittadini di scegliere col voto tra programmi e schieramenti alternativi", ha spiegato.   "Non si può negare che si tratti di "beni" egualmente preziosi nel nostro Stato di diritto e democratico", ha insistito.
"Nessun vizio di incostituzionalità" Il decreto legge "non ha presentato a mio avviso evidenti vizi di incostituzionalità. si è indicata da nessuna parte politica quale altra soluzione - comunque inevitabilmente legislativa - potesse essere ancora più esente da vizi e dubbi di quella natura".

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