venerdì 26 marzo 2010

W LA FAENZA CHE LAVORA E CHE LAVORERA’ E NON QUELLA CHE DISTRUGGE E CHE DISTRUGGERA’

Purtroppo devo constatare che quelle stesse frange estremiste che volevano fare saltare l’accordo Ministeriale sull’Omsa, convincendo la maggioranza delle dipendenti a respingerlo, ora vogliono convincere quegli stessi dipendenti che Minardi finora ha raccontato loro soltanto favole. Da un lato, visto l’esito della votazione avvenuta all’Omsa che ha sconfessato le frange più estreme del sindacato, potrei limitarmi a considerarlo un buon viatico per diventare sindaco, ma questo non mi basta. Le lavoratrici, i lavoratori e le proprie famiglie sanno benissimo come si sono svolti i fatti e quale è il contributo che sto portando per arrivare a una soluzione positiva per il futuro di oltre 350 miei concittadini. Proprio perché non amo strumentalizzare i problemi ho scelto in questa campagna di non fare la passerella davanti ai cancelli dell’Omsa, come hanno fatto invece tutti i leader politici della parte avversaria con l’unico obiettivo di accaparrarsi un voto promettendo fumo, ma di mettermi subito al lavoro, come imprenditore prima che politico, per cercare di fare ripartire l’Omsa. L’ho fatto incontrando in queste ultime settimane quegli imprenditori che potrebbero realizzare un piano industriale serio. Una soluzione che chi non ha fatto nulla vorrebbe che gli fosse consegnata su un vassoio d'argento prima delle elezioni così da accaparrarsi anche questo merito. Non funziona così. Chi investirà nella nostra città vuol sapere bene con chi avrà a che fare.

Sull'Omsa mi sono mosso da subito per cercare di risolvere concretamente la questione, invocando e ottenendo anche l’aiuto della politica e di autorevoli esponenti del Governo, del Pdl e della Lega, partiti che sostengono la mia candidatura a sindaco, e adesso vengo additato come colui che vorrebbe strumentalizzare la dolorosa vicenda di oltre 350 famiglie. Siamo davvero al ridicolo. Di fronte al vero trasformismo della sinistra. Quella parte politica che da anni sapeva dell’annunciato trasferimento della produzione dell’Omsa all’estero e che se ne è colpevolmente lavata le mani. Quella stessa sinistra che preferisce cavalcare il palcoscenico di Santoro, calpestare in nome dell'ideologia più cattiva il dramma dei lavoratori -pur di non riconoscere la bontà delle scelte di un governo che non è della stessa parte politica - e che non ha altra idea se non quella, davvero, di demonizzare, a tutti i livelli, l’avversario.
Sono certo che le maestranze dell’Omsa - le maestranze con cui mi sono complimentato, per l’alto senso di responsabilità, all’indomani della ratifica dell’accordo ministeriale - comprendono chi ha davvero a cuore il loro futuro.
Se qualcuno avesse qualche dubbio può porsi una semplice domanda: la soluzione dell’Omsa è più facile avvenga grazie alle possibilità aperte da Minardi o grazie alle frange più estreme del sindacato?Da parte mia, voglio rassicurare tutti: da subito, quando 40 giorni fa ho deciso di candidarmi a sindaco, ho cercato di mettere a frutto i tanti rapporti costruiti in questi anni con persone, imprese e istituzioni disposte a investire sul futuro di tutta Faenza, Omsa compresa. Sono contento di averci messo la faccia, non per me, ma per ogni faentino, perché voglio bene a Faenza. Basta con le chiacchiere, le strumentalizzazioni di una sinistra becera e mistificatrice che, pur di portare a casa una manche, di fare gli interessi di una parte sola, si gioca la partita sulla pelle di 350 operai. Questo modo di fare non mi appartiene e non mi apparterà mai. Io sto dalla parte di tutti i faentini. Faenza ha bisogno dell'aiuto di tutti, ma la sinistra si basta, si gongola nelle sue ideologie e non l'ha ancora capito.

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