martedì 7 settembre 2010

DISCORSO DI FINI A MIRABELLO

RIDOLFI: DELUSIONE ED IMBARAZZO PER L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELLA CAMERA GIANFRANCO FINI
 
“Ascoltando attentamente l’intervento del Presidente Fini ho provato da un lato delusione ed imbarazzo per i toni usati e per i contenuti della sua proposta politica assolutamente inconsistente e da prima Repubblica”. Gli unici accenni polemici li avrebbe espressi sicuramente meglio qualsiasi esponente del centro sinistra anche di seconda fila. Il suo intervento è la conferma di quanto da tempo vado sostenendo e che è puntualmente verificabile: Fini non è mai entrato in sintonia con il Popolo della Libertà, che nasce con il predellino, e ne è stato uno dei cofondatori non per scelta ma per necessità, dopo che Berlusconi ha fondato il Popolo della Libertà infatti se Fini non fosse rapidamente confluito e si fosse presentato con il suo vecchio partito avrebbe ricevuto una sonora ridimensionata, come già gli accadde quando tentò la via dell’”Elefantino” con Mario Segni.  
Fini afferma che il Popolo delle Libertà non esiste più, noi che non ci offendiamo a sentirne parlare come di una Forza Italia allargata ci chiediamo in Emilia-Romagna come a Ravenna cosa aspettano i dirigenti finiani, che ancora si attardano, contraddicendo Fini, a sostenere non solo che il PDL esiste ma che loro ne sono dirigenti a seguire coerentemente il loro leader nel suo progetto “cerchiobottista”, ossessionato forse dal morbo Bertinotti: dopo la Presidenza della Camera insieme agli amici si viene cancellati dal voto popolare dal panorama politico e parlamentare.
Infine lezioni di democrazia liberale da Gianfranco Fini e dai suoi amici sono assolutamente irricevibili.”

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