martedì 21 settembre 2010

PROVINCIA RIAPERTURA SALA NULLO BALDINI

DI RODOLFO RIDOLFI
Il mancato coinvolgimento delle “anime socialiste” all’inaugurazione della sala Nullo Baldini è l’ennesimo “sgarbo” teso alla cancellazione dell’onorevole memoria socialista in queste terre. Le città di  Ravenna e Faenza,  la Provincia e la Regione Emilia Romagna non hanno promosso alcuna doverosa iniziativa per commemorare la nascita di Saragat. Le cooperative che devono tutta la loro storia migliore ai riformisti saragattiani, come il primo ed unico Presidente della Lega non comunista Emilio Canevari, di Reggio Emilia, si guardano bene da ricordare gli anni in cui Togliatti si impadronì delle coop per trasformarle nella cinghia di trasmissione.
A Faenza all’inizio del “prodismo” volevano addirittura cancellare Piazza Pietro Nenni, figuriamoci se ricordano Saragat che fondò il Partito Socialista dei Lavoratori Italiani (poi PSDI) per non collaborare con i comunisti. Caro Corelli mi stupisco quindi che tu definisca scandaloso il fatto che per l'inaugurazione della ristrutturata sala Nullo Baldini  “la Provincia  non abbia avuta la sensibilità di programmare l'evento anche con i socialisti dei quali Nullo Baldini fu padre nobile, come se il suo straordinario apporto alla costruzione del movimento cooperativo non derivasse dalla sua fede politica, tutta tesa al riscatto del mondo del lavoro”. E’ sorprendente che ti accorga solo ora  di come i catto-comunisti siano impegnati a cancellare o meglio a manipolare la storia.”  Rodolfo Ridolfi

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