LA REGIONE NON INDIVIDUA I SITI PER L’INSTALLAZIONE DI IMPIANTI DI PRODUZIONE DI FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI:EOLICA,BIOGAS, BIOMASSE E IDROELETTRICA
“Questo provvedimento contraddice di fatto gli obiettivi del Piano Energetico Regionale, rendendo impossibile una reale politica di realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, quindi rende impraticabile il raggiungimento degli obietti energetici fissati nel piano stesso.
Il P.E.R. sposava la filosofia della costruzione di una politica industriale, creando le condizioni per una Green economy regionale (anche se da noi ritenuta ancora insufficiente ed ideologico), mentre queste “linee guida” al contrario si muovono sulla logica esclusivamente ambientalistica, urbanistico-territoriale, dei divieti e delle esclusioni, con i vincoli ad esempio imposti sull’eolico non si raggiungerà mai la quota dei MW fissati nel P.E.R.”. Continua il Consigliere regionale Gianguido Bazzoni: “La stratificazione di troppi vincoli in troppe aree porterà ad una possibile ed eccessiva concentrazione di impianti di ogni genere nelle aree “libere”, con le conseguenze che tutti possiamo immaginare. Se consideriamo ad esempio la produzione idroelettrica di energia questa è di fatto eliminata nelle zone montane e collinari, praticamente nelle uniche zone in cui si potrebbe fare; e pensare che uno sviluppo massiccio di questa forma di produzione energetica, che crea invasi e briglie, contribuirebbe a salvare anche i nostri fiumi che sono torrenti impetuosi d’inverno e uadi d’estate: acqua sprecata che crea danni con frane ed alluvioni e che invece potrebbe essere mantenuta per la produzione elettrica ed immessa nuovamente nei fiumi e torrenti anche nei periodi più siccitosi che hanno ucciso di fatto tanti corsi d’acqua. La produzione di energia da Biogas invece viene stoppata in più di metà della Regione perché incompatibile con la produzione del Parmigiano Reggiano, scelta che anche la federazione regionale degli ordini dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali dell’Emilia-Romagna indica come eccessivamente restrittiva, e pensare che la produzione di energia da biogas viene ritenuta dall’Unione Europea come parte integrante dell’attività agricola ci sembra quindi limitante proibirla proprio dove l’attività agricola è più presente e diffusa e produce la “materia prima””.
Nessun commento:
Posta un commento