mercoledì 30 gennaio 2013
AIUTIAMO BERLUSCONI: LETTERA DELLA RIMONTA. IMPEGNATI.
IL
SIMBOLO NELLA SCHEDA FR L24 E 25 FEBBRAIO
La Grande rimonta è
cominciata. I nostri avversari che si illudevano di aver già
vinto le elezioni andranno incontro ad un’ ennesima cocente delusione.
Se ne stanno rendendo conto, ed hanno paura. In tre settimane abbiamo
guadagnato 10 punti nei sondaggi, ed oggi – quando la campagna elettore non è
ancora cominciata davvero – la differenza fra loro e noi è INFERIORE a quella
del 2006.
Possiamo farcela. dobbiamo farcela: io ci credo e mi sto
impegnando con tutto me stesso. Ti chiedo, per questo, di essere al mio fianco
per salvare la nostra Italia. Quello che devi fare è molto semplice: riunire 10
amici, che credono come ci crediamo tu ed io, e costituire con loro un “team di
rimonta”. Ognuno di questi amici dovrà contattare 10 amici, che sono oggi
ancora incerti, o che magari ci hanno votato nel passato e che ora hanno
cambiato idea e spiegare loro perché vale, ora come allora, la pena di darci di
nuovo fiducia andando a votare il 24 febbraio per il Popolo della Libertà.
questo mi ha scritto SILVIO BERLUSCONI. Se sei disponibile prendi visione del
sito www.forzasilvio.it oppure
contatta: v.galassini@gmail.com,
telefona al 347 430 98 38 per dare la
tua disponibilità e riceverai le
necessarie istruzioni. Questo è quello vuole SILVIO BERLUSCONI, aiutiamolo a vincere. Vincenzo
Galassini Consigliere Provinciale Pdl Ravenna
Etichette:
Azzurri 94,
Berlusconi,
Forza Silvio,
Galassini,
Pdl Ravenna,
Pdl Seniores
martedì 29 gennaio 2013
SEMPRE AVANTI, CONVINCIAMO GLI INDECISI E GLI AMICI CHE NON VOGLIANO ANDARE A VOTARE. FORZA, CHE VINCIAMO!
Piove sul Pd e su Mario
Monti. Ma non piovono voti. Se si tornasse a vent'anni fa, anzi, sul maggior
partito della sinistra e sul premier uscente pioverebbero monetine, come quelle
che colpirono Craxi al culmine di tangentopoli. Lo scandalo Monte dei Paschi presenta il conto sia al partito che
aveva il controllo assoluto sulla banca di Siena, sia sul governo che ha
stanziato 4 miliardi di bond per salvarla dal baratro: secondo il sondaggio Emg
che viene tradizionalmente presentato da Enrico Mentana ogni lunedì nel corso
del tg di La7, il partito di Pierluigi Bersani lascia sul terreno l'1,1% in
soli 7 giorni. Al centro, o centrino, giù sia la lista Scelta civica con Monti
che ha il 9,6% con un -0,5% rispetto a 7 giorni fa, sia l'Udc che lascia sul
terreno lo 0,4% scendendo al 3,1 (Fli, con un +0,2% sale all'1,8%). Sul fronte
opposto, la notizia è che il Pdl riguadagna quota 20%, con un 1% netto
guadagnato in una sola settimana. Parlando di schieramenti, la coalizione
di centrosinistra guidata da Bersani e' al 36,8% ma perde lo 0,3% rispetto alla
scorsa settimana (Sel guadagna 6 decimi di punto), quella di centrodestra resta
stabile al 28%, mentre la coalizione di Monti subisce una flessione dello 0,7%
e scende al 14,5%". Recuperano (ed anche questo è sicuramente un effetto
del caso-Montepaschi) il Movimento 5 Stelle che sarebbe al 13,5% (+0,7%) e la
coalizione capeggiata da Antonio Ingroia di Rivoluzione civile che avrebbe il
5% (+0,4%). L'astensione risale al 27,7%, le schede bianche al 2,4% e gli
indecisi al 9,2%.
Etichette:
Azzurri 94,
Berlusconi,
elezioni 2013,
Pdl Ravenna,
pdl seniores emilia romagna
BRUNETTA:” LE FRASI DI BERLUSCONI SU MUSSOLINI? ABBIAMO UN CAPO DELLO STATO CHE HA GIUSTIFICATO LE INVASIONI SOVIETICHE
"Il pensiero comune italiano e' quello espresso
da Berlusconi, vale a dire che Mussolini e' un dittatore che ci ha portato in
guerra e ha fatto le leggi razziali, che sono un abominio. Che però il regime
fascista negli anni '20 abbia prodotto un welfare per le masse senza
democrazia, di cui alcune cose, come l'Inps, durano ancora oggi, simile a
quello prodotto in Unione sovietica, gli italiani lo sanno". Così l'ex
ministro Renato Brunetta commenta le dichiarazioni di Silvio Berlusconi
a Milano nella giornata della Shoah.
"Abbiamo un presidente della Repubblica che ha giustificato le
invasioni sovietiche, possiamo benissimo avere un ex premier che, in maniera
corretta, dica esattamente cos'e' stata la dittatura di Mussolini".
LETTERA APERTA AL SINDACO DOTT. DAVIDE MISSIROLI DI BRISIGHELLA E AGLI ABITANTI DI FOGNANO: “GRAVE SITUAZIONE DELL’ ILLUMINAZIONE PUBBLICA”. DI DARIO LAGHI VICE SINDACO BRISIGHELLA.
1° dicembre 2012.Carissimo Sindaco
ho deciso di scriverti questa lettera - che sarà "aperta"
a tutti gli abitanti di Fognano - nella tua veste di Sindaco e di Assessore ai Lavori Pubblici, perché
credo che la situazione dell'illuminazione pubblica nella nostra frazione sia
ormai diventata insostenibile e debba essere affrontata e risolta in via definitiva.
Come Vice-Sindaco e come cittadino sono convinto infatti che, anche in questi
tempi di crisi e di scarsità di risorse, ci siano dei livelli di base di sicurezza
ed efficienza che debbano essere salvaguardati e debbano trovare una risposta
prioritaria da parte dell'Amministrazione. Come tutti sappiamo, quando piove
o c'è un alto tasso di umidità nell'aria, diverse zone di Fognano rimangono
al buio in conseguenza della vecchiaia e dello stato di logoramento degli
impianti, che generano cortocircuiti ed interruzioni nell'erogazione della
corrente. Fino ad oggi si è operato con interventi di emergenza e poiché per ragioni
di bilancio l'unico elettricista del Comune lavora con un contratto
part-time, se il guasto avviene nei giorni in cui non è in servizio o è in
ferie o in malattia, le strade rimangono al buio; questo vale, naturalmente,
anche per gli altri centri abitati del Comune e siccome non è possibile aumentare
le ore di disponibilità del tecnico, l'unica alternativa è prevenire i guasti
con interventi di rifacimento degli impianti, soluzione che, nel tempo, sarà
senz’altro anche la più economica. In particolare l'illuminazione di Fognano
presenta tre gravi criticità che devono essere affrontate separatamente:
a) Zona Torre (via Galamini, P.zza Turati, via
Gobetti e vie limitrofe): l'impianto di illuminazione pubblica risale
alla fine degli anni '60, è al di là di ogni possibile riparazione e deve essere completamente rifatto, comprese
le vie laterali che sono all'origine della maggior parte dei guasti. Per questo
specifico intervento da tre anni è a
disposizione del Comune di Brisighella un finanziamento di 110.000 euro della
Provincia di Ravenna (finanziamento che è ormai prossimo alla scadenza
e deve pertanto essere utilizzato, pena la sua perdita). Come è noto, questa
somma non è sufficiente a coprire l'intero costo dei lavori di rifacimento dell'attuale
impianto sotterraneo, stimabile intorno ai 150.000 euro e pertanto è stata
avanzata anche la proposta di realizzare un impianto "aereo", cioè
con cavi volanti che collegano i lampioni, che verrebbe a costare meno ma che
avrebbe un gravissimo impatto ambientale (secondo
te, i cittadini di Brisighella si accontenterebbero di un impianto volante
nelle loro strade?). Gli impianti aerei sono stati abbandonati da molti
decenni, sono esposti al rischio di contestazioni da parte degli abitanti delle
vie interessate, e costituirebbero un pericoloso precedente per le nuove
urbanizzazioni, per le quali diventerebbe problematico pretendere
l'interramento dei cavi. La mia proposta è di iniziare immediatamente
la procedura per l'assegnazione dell'appalto per il rifacimento
dell'impianto in interrato, utilizzando, in primis, il finanziamento
provinciale ormai prossimo alla scadenza, poi, inserendo la somma che manca
nel Bilancio del Comune del 2013, naturalmente senza alcun pregiudizio dei
servizi sociali (sanità, scuola, sicurezza), ma ad esempio risparmiando
nell’elargizione di qualche contributo non essenziale; sacrificando qualche
evento turistico o spettacolare a Brisighella e/o rimandando interventi meno
urgenti. Anzi in questo modo si potrebbero recuperare anche ore di manodopera
dei nostri operai comunali, spesso impegnati nell’allestimento di eventi a
scopo turistico.
b) Zona Centro (dalla Chiesa del Sufragio a
Viale Stazione - Via Foro Boario e vie limitrofe). Qui l'intervento è
fortunatamente di natura limitata in costi ed ore/uomo in quanto richiede solo
la sistemazione delle scatole di derivazione in modo che non entri più acqua
quando piove. Sarà sufficiente assegnare questa manutenzione ad una ditta
esterna o dare la necessaria priorità all'elettricista del
Comune perché intervenga con urgenza.
c) Zona Via Brenti. La zona è
scarsamente illuminata e l’impiantistica è fatiscente. E' necessario anche in
questo caso programmare un investimento e nell'immediato assegnare una priorità
agli interventi di manutenzione di emergenza per ridurre al minimo il disagio
dei residenti.
Spero che tu prenda in considerazione queste proposte perché
l'illuminazione pubblica è un importante fattore di sicurezza per i cittadini e
non può essere abbandonata a se stessa. Io credo che il nostro dovere (del
Sindaco e della Giunta) sia quello di risolvere i problemi di tutto il
territorio e se questo vorrà dire che, per una volta, sarà Brisighella a compiere
un piccolo sacrificio, dobbiamo ricordarci che le frazioni sono sempre a disposizione
con i loro volontari, non solo per l'assistenza sociale ma anche per le tante manifestazioni
che si svolgono nel capoluogo, dal carnevale alle feste medievali fino al prossimo
presepio vivente e che in larga misura autofinanziano le loro attività sportive
e ricreative, non potendo godere, come succede a Fognano, dei contributi
comunali. Concludo con un ultimo punto: poiché
questa lettera non sarà riservata alle stanze interne del palazzo comunale, ma
sarà resa pubblica, vorrei che anche i miei colleghi di Giunta ed i Consiglieri
di Fognano esprimessero la loro opinione e prendessero posizione, dicendo in
modo chiaro e diretto ai nostri elettori come giudicano il problema
dell'illuminazione pubblica a Fognano e cosa propongono per risolverlo.
Ti ringrazio e ti saluto cordialmente Vice
Sindaco Dario Laghi
Etichette:
Fognano,
illuminazione pubblica Fognano,
Laghi Dario,
OGGI,
Sindaco Brisighella.
CONFERENZA STAMPA: PRESENTAZIONE CANDIDATI PDL
Domani, martedì 29 gennaio 2013,
alle ore 12,00 presso la saletta del
bar Gardenia, in Corso Mazzini a Faenza di presentazione dei candidati faentini
del Popolo della Libertà alle prossime elezioni legislative del 23-24 febbraio
2013: Bianca Maria Canepa e Rodolfo
Ridolfi.
Saranno presenti il Coordinatore provinciale PdL, Alberto Ancarani ed il Consigliere
regionale Gianguido Bazzoni il
consigliere provinciale Vincenzo
Galassini.
CENTRO SCALO MERCI UNO DEI MOTIVI PER CUI A FAENZA C’E’ UNA DELLE IMU PIU’ ALTE D’ITALIA.
OGNUNO HA IL
SUO MONTE DEI PASCHI.
Rispetto al buco del Centro
Scalo Merci Terre Naldi era solo un aperitivo, 3.000.000 di debiti da pagare
con terreno buono espropriato ai cittadini. Un buco che verrà accollato alla
comunità con il passaggio a Ravenna Holding visto che questa alimenta i propri
bilanci con le ricchezze derivate alla fine della filiera dalle tariffe pagate
sempre dai cittadini. Le amministrazioni e le maggioranze di centro sinistra
che hanno governato la città di Faenza hanno lasciato una valanga di debiti che
paghiamo con la quota parte comunale dei soldi dell’IMU mentre lo Stato la sua
quota parte l’ha destinata al Monte dei Paschi di Siena. Le dichiarazione che
abbiamo letto sulla stampa di un assessore di Faenza che dice che se non
faranno lo scalo merci lottizzeranno i terreni. ci lasciano sconcertati. Si è accorto che in città ci sono oltre
tremila appartamenti nuovi invenduti che hanno tra l’altro causato il tracollo
del settore immobiliare, che tante imprese del settore sono state costrette a
lasciare i cantieri incompiuti e i lavoratori a casa perché strangolate dal
Governo Monti che da soldi alle banche e dalle banche che non concedono credito
alle famiglie e alle imprese.
L’assessore farebbe
meglio a mettere a disposizione le risorse provenienti dalle partecipate alle
aziende in crisi e battersi con noi per l’abolizione dell’IMU sulla prima casa
per dare respiro alle famiglie e per ridurla negli altri comparti a favore
delle imprese soprattutto agricole.
Fine della fiera
paghiamo l’IMU per coprire i buchi della sinistra. Ricordiamocelo il 24 e 25
febbraio.
RODOLFO RIDOLFI HA RESO OMAGGIO ALLE VITTIME DELLA SHOAH
Questa mattina Rodolfo Ridolfi, come ogni anno,
accompagnato da militanti e dirigenti del PDL ha reso omaggio alle vittime
della Shoah al Tempietto della Memoria sul lungofiume Amalia Fleisher.
A margine della visita
Ridolfi ha detto: ”Lo sterminio di
stampo nazista, le deportazioni, le leggi razziali fasciste i crimini dei
fascisti e dei comunisti anche nella nostra provincia sono drammi che non si
devono ripetere, per questo occorre una memoria condivisa ed una cultura che
metta al bando le ideologie aberranti del diciannovesimo secolo”
Etichette:
Azzurri 94,
pdl Faenza,
Pdl Ravenna,
Ridolfi elezioni 2013,
Tempietto Faenza Shoah
sabato 26 gennaio 2013
AVEVANO UNA BANCA NE VOLEVANO UN’ALTRA: CHE FACCE DI BRONZO!!!
Rodolfo Ridolfi, faentino candidato al Senato
della Repubblica ma soprattutto autore nel 2007 del libro “Le coop rosse” a Roma, dove Silvio Berlusconi ha presentato i
candidati, a margine della manifestazione ha detto fra l’altro A Faenza l’Imu è
fra le più alte in Italia Monti ha utilizzato l’IMU per cercare di sanare i
disastri delle Banche rosse e amiche dei tedeschi invece di intervenire per le
imprese e per le famiglie. Le giunte rosse di Siena e le coop rosse della
Toscana sono le padrone del Monte dei Paschi. Non sono affatto sorpreso di
quanto sta accadendo nella finanza rossa ed al Presidente rosso dell’ABI che si
è dimesso. Lo scandalo è che avevano una banca ne volevano un’altra BNL e
vorrebbero condannare Berlusconi : Che
facce di Bronzo!! Per capire meglio
quanto sta accadendo al Monte dei Paschi di Siena e per cogliere i legami fra
tutti i protagonisti della finanza rossa è utile leggere il mio libro “Le coop
rosse” del lontano 2007 in particolare le pagine 126 127 e 128 che contengono i
capitoletti “Falce e sportello in Toscana” e “Ecco gli intrecci coop-Ds in
Toscana” dove si legge fra l’altro
“…Il sindaco Maurizio Cenni, il presidente della provincia Fabio
Ceccherini, il segretario dei Ds Franco Ceccuzzi e il presidente del
Montepaschi Giuseppe Mussari sono i quattro potenti che governano Siena. Tutti
sono Pci-Pds-Ds doc fin da giovani”. Ma il sistema del potere rosso in Toscana
va oltre il Montepaschi ed è costruito su intrecci ed alleanze che vedono
protagoniste l’Unicoop Firenze, la più grande fra le cooperativa di consumo, il
Consorzio Etruria Coop di Costruzioni . Sia Monte dei Paschi che Consorzio
Etruria sono in questi giorni nella bufera.
Leggere “Le coopo
rosse” aiuta a capire meglio il ruolo di Bersani, Bassanini, Chiti, Consorte e
degli altri protagonisti. Bisogna ricordare che il Sindaco di Siena è anche il
«padrone» del Monte dei Paschi nominando personalmente 8 dei 16 membri del consiglio della Fondazione Mps (azionista di
controllo della Banca) La Fondazione a sua volta nomina i vertici della Banca.
Da 28 anni a questa
parte Siena ha avuto tre sindaci (Vittorio Mazzoni della Stella, Pierluigi
Piccini e Maurizio Cenni), tutti funzionari del MPS ed anche ex segretari della
Fisac Cgil, il sindacato dei bancari; e un sindaco, Franco Ceccuzzi, deputato
Ulivo/Pd.
Etichette:
imu,
io pago,
libro coop rosse,
monte Paschi Siena,
Pdl Ravenna,
Ridolfi
venerdì 25 gennaio 2013
IL COMPAGNO GIORGIO FA UNA BELLA RIMPATRIATA CON I COMUNISTI VIETCONG
di Franco Bechis. Quando finalmente
martedì scorso è salito sull’aereo che lo avrebbe portato a Londra, il povero
Giorgio Napolitano ha tirato un sospiro di sollievo. Finalmente era terminata
la visita italiana di Nguyen Phu Trong, segretario generale del comitato
centrale del Partito comunista del Vietnam. Vero che l’invito era partito dallo
stesso Quirinale, ma Napolitano non immaginava si sarebbe concretizzato proprio
ora, diventando una delle ultime visite di Stato del suo settennato. Il
presidente italiano voleva chiudere in bellezza, infilando in un crescendo
rossiniano un incontro con Barack Obama a Washington, poi con Angela Merkel a
Berlino, e infine con un bel discorso davanti al Parlamento europeo pochi
giorni dopo avere ospitato la Regina Elisabetta di Inghilterra al
Quirinale. Invece la visita diplomatica del capo del partito comunista
vietnamita (carica che in quel paese- Napolitano lo sa bene- vale più di
qualsiasi presidente della Repubblica o premier), ha rischiato di mettere un
timbro sinistro proprio in piena campagna elettorale italiana sul settennato di
Napolitano. Tanto che la visita ha fatto venire più di uno stranguglione ai
collaboratori più stretti del presidente della Repubblica. Abbracci a parte con
gli ex compagni (Camusso, Diliberto
e Ferrero, ma è sembrato goduto anche dei colloqui con Napolitano), Nguyen Phu
Trong si è goduto con i suoi collaboratori anche l’ospitalità di lusso del
Westin Excelsior di Roma. I vietnamiti volevano proprio quell’albergo, e quando
hanno inviato le loro richieste alla Farnesina, si sono rischiati altri
svenimenti. La richiesta era di cento stanze per la delegazione e per il leader
comunista vietnamita una supersuite da 5 mila euro a notte. Con delicatezza i diplomatici
italiani hanno fatto sapere di avere un budget rigido non modificabile per le
varie visite di Stato: era possibile ospitare in dieci junior suite, ma nessuna
a quei prezzi. Gli extra avrebbero dovuto essere a carico del partito comunista
vietnamita.
I comunisti che secondo Napolitano sono in grado di
salvare l’Europa dalla crisi, non hanno battuto ciglio. Aprendo il borsellino per
consentire una sistemazione dignitosa al loro segretario generale.
MONTE DEI PASCHI DI SIENA NEL 2009, DURANTE LA GESTIONE DI GIUSEPPE MASSARI, HA TRUCCATO IL BILANCIO CON UN’OPERAZIONE DI RISTRUTTURAZIONE DEL DEBITO PER CENTINAIA DI MILIONI DI EURO DI CUI OGGI I CONTRIBUENTI ITALIANI PAGANO IL CONTO.
CI HANNO
AFFIBBIATO L’IMU PER FINANZIARE MONTE DEI PASCHI DI SIENA, CHE ADESSO SI SCOPRE
ESSERE “FALLITA”
Monte dei Paschi di Siena nel 2009, durante la
gestione di Giuseppe Mussari, ha truccato il bilancio con un’operazione di
ristrutturazione del debito per centinaia di milioni di euro di cui oggi i
contribuenti italiani pagano il conto. Ciò, attraverso un contratto occulto con
la banca
Nomura,
che sarebbe servito a Montepaschi per abbellire il bilancio 2009 scaricando su
Nomura le perdite di un derivato basato su rischiosi mutui ipotecari che poi i
giapponesi avrebbero riversato sul Monte attraverso un contratto “segreto” a
lungo termine, non comunicato ai vertici della MPS. Risultato: un buco nel bilancio della
banca da 220 a 740 milioni di euro. Montepaschi, è bene ricordarlo, è la banca
dei comunisti italiani. Mussari è stato il banchiere targato PCI e poi
PDS, amatissimo da loro perché li ha lasciati depredare le casse della banca,
ma stimatissimo anche dagli altri banchieri, visto che lo hanno elevato al
vertice dell’Associazione Bancaria Italiana, anche se Mussari aveva lasciato una
banca in rovina
con operazioni altamente sospette come l’acquisto di Antonveneta per un prezzo spropositato,
che lasciava
intravvedere operazioni loschissime, tipo fondi neri all’estero. In poche
parole, ci hanno affibbiato l’IMU allo scopo di poter finanziare MPS, che
adesso si scopre essere FALLITA? Con
che coraggio ci vengono a chiedere sacrifici, per salvare dalla galera gente
come Mussari che ha mandato in fallimento una delle banche più antiche, solide
e ricche d’Italia?
SITUAZIONE PATRIMONIALE DEI CONSIGLIERI PDL DELLA PROVINCIA DI RAVENNA. ANNO 2011
Il reddito patrimoniale dei consiglieri del PDL,
all’interno anche i gettoni della Provincia, che verranno pubblicati separatamente nel mese di
febbraio 2013.
Massimo
Mazzolani capo Gruppo €. 56.693-
Marta
Farolfi vice capo Gruppo €. 5.808-
Francesco
Villa consigliere €. 39.764-
Vincenzo
Galassini consigliere €. 27.390-
Nel precedente legislatura il capo gruppo FI-PDL Vincenzo Galassini ha chiesto
insistentemente la pubblicazione, prevista dalla Legge, ma rifiutata sempre
anche dopo la nostra segnalazione al Ministero della Funzione Pubblica, nessuno,
fino ad oggi ha preso provvedimenti
contro il responsabile. In Italia purtroppo nessuno paga per gli sbagli! Bene a fatto la nuova Giunta a pubblicare i
redditi dei consiglieri provinciali. Auspico
sempre l’eliminazione di tutte le Provincie.
giovedì 24 gennaio 2013
ELEZIONI 2013, IL PDL DI RAVENNA PRESENTA I SUOI CANDIDATI
Si è svolta stamani presso la sede provinciale del
PDL la presentazione dei candidati della provincia di Ravenna nelle liste di
Camera e Senato per l'Emilia Romagna. Come ormai noto i candidati sono Rodolfo Ridolfi e Massimo Mazzolani per il
Senato della Repubblica, Alberto Ancarani, Paolo Savelli e Bianca Maria Canepa
per la Camera dei Deputati. Nel suo intervento introduttivo il coordinatore
provinciale Ancarani ha manifestato la propria soddisfazione per la
considerazione che il coordinamento nazionale ha espresso nei confronti della
provincia di Ravenna rispetto ad altre province senz'altro ben meno
rappresentate nelle liste PDL. Ancarani ha inoltre espresso il proprio
compiacimento per la concreta possibilità di elezione in particolare di Rodolfo
Ridolfi. Ancarani ha inoltre evidenziato come le candidature ravennati abbiano
seguito da un lato una logica di riconoscibilità nazionale come nel caso di
Ridolfi e dall'altro quella istituzionale locale con la candidatura del
coordinatore provinciale, del suo vice e del capogruppo in consiglio
provinciale. Inoltre da Ravenna è anche giunta una candidatura che nasce dalla
società civile come quella di Bianca Maria Canepa, Architetto faentino e
componente della Commissione Qualita del Comune di Faenza. Soddisfazione è
stata espressa anche da Gianguido
Bazzoni, consigliere regionale dell'Emilia Romagna, che ha voluto essere
presente alla presentazione dei candidati. Nel suo intervento Ridolfi ha ringraziato il coordinamento
provinciale di Ravenna per il sostegno e ha insistito sulla concreta
possibilità che il centrodestra e Silvio Berlusconi possano vincere le elezioni
anche se partono da una posizione apparentemente di svantaggio e ha voluto
evidenziare come tutte le candidature siano di servizio a prescindere dall'effettiva
posizione in lista.
RIVOLUZIONE PARCHI, COSTITUITO L’ENTE DI GESTIONE PER I PARCHI E LA BOVIVERSITA’ DELLA ROMAGNA”……….O RIVOLUZIONE DELL’AMBIENTE
Vincenzo
Galassini - Dati. I diversi Governi, nella contrazione
della spesa pubblica nell'arco di quattro anni, hanno ridotto le risorse per i
parchi e l’obbligo di eliminare quelli regionali. Nella realtà è rimasto tutto
come prima invece dello Stato, paga la Regione e gli enti locali, Provincia e
Comuni. Alla faccia del risparmio, il
debito pubblico passa dallo Stato alla Regioni! Dai giornali apprendo che i
Consorzi di gestione dei Parchi regionali sono stati sostituiti dagli Enti di
gestione per i “Parchi e la Biodiversità” per il risparmio della pubblica
amministrazione! Il nuovo comitato crea una serie di scatole cinesi,
incomprensibili per la scarsa trasparenza (tipico della sinistra), vedremo se il
bilancio 2013 diminuirà rispetto a quello del Parco della Vena del Gesso 2012 che ha avuto una spesa corrente di 317mila euro (10% in più del 2011 di
32.000 euro). Le entrate, contributi
degli Enti soci Comuni e Province, Regione, e
dai contributi degli Enti per la gestione dei centri visita del Parco (5.000
euro!) di contro le spese
correnti per gli organi di gestione dell’Ente (compenso per il Direttore, rimborso
all’Unione dei Comuni per il personale, compenso
al Revisore Conti), ammortamento
dei mutui, presunti interessi passivi, contributi obbligatori, IRAP, spese
generali di funzionamento, acquisti materiali, gestione dei due Centri visita, convenzioni
per la tutela ambientale, per complessive €.
317mila, compreso 40.000 euro per la promozione!
Una riflessione. L’area del “Parco Carnè” nato nel 1973, all’interno
dell’area della Vena del Gesso per quasi trent'anni è stata tenuta viva e
attiva, dai dei tre enti proprietari Comune di Brisighella e Faenza, Provincia
di Ravenna. La volontà maggiore, bisogna ripeterla è stata del Comune di
Brisighella con il piano Regolatore del 1962
(Albonetti) e quello del 1980 (Galassini), che ha negato nuovi permessi di escavazione del gesso, ricordo la chiusura della FLORSAN
azienda inquinante, chiusura della Cava
del Monticino e recupero in museo
all’aperto. Il costo annuale di gestione era modesto circa di 30 milioni (15.000 euro), diventati ora di 46.000 euro! (90 milioni), divisa fra i
tre enti.
Domande. Si deve risparmiare. Perché
non si è smantellato il nuovo carrozzone pubblico unificato,
creato dalla Regione, contro le leggi Nazionali?. Perché si mantiene un Parco Regionale dei Gessi sopra la testa dei
proprietari che l’hanno sempre rispettato, con
spese duplicate (317.000) a svantaggio dei residenti quando mancano
l’adeguamento e il mantenimento della viabilità? Perché il nuovo piano Regolatore (Sindaco Sangiorgi, arch. Ennio
Nonni) nella zona Parco, ha permesso di
radere il sito archeologico industriale della fabbrica del Gesso (Molinone) mantenendo la memoria storica
(sono caduti sul lavoro quattro operai) e ha permesso la nuova costruzione di
un immenso allevamento suinicolo che
danneggerà la vita dei residenti, degli agriturismi sorti nel frattempo, e dei
tanti nuovi residenti, che hanno acquistato e recuperato case coloniche,
affascinati dall’ambiente? Perché Il
comune di Brisighella ha presentato il progetto “Brisighella 2” per un nuovo sviluppo, e non recuperato e mantenuto
prima quanto fatto di buono nel passato?
Perché a Brisighella, tutto
tace, maggioranza, opposizione, ambientalisti, speleologi, un nuovo metodo di governare e per
stravolgere l’ambiente naturale?
Un dubbio. La nuova centralina installata
vicino al Monticino e all’ex fabbrica
Florsan, costata al Parco della Vena del Gesso quasi 30.000 euro, oltre che
la temperatura raccoglierà forse anche la densità dei cattivi odori della nuova
porcillaia?
Altro che “Rivoluzione
parchi” meglio affermare “Rivoluzione dell’ambiente” Il consigliere provinciale (Pdl) Vincenzo
Galassini
mercoledì 23 gennaio 2013
PRIMO INTERVENTO DEL CANDIDATO AL SENATO RODOLFO RIDOLFI
Rodolfo Ridolfi,
intervenendo ad Alfonsine, ad una assemblea di amministratori locali e
militanti del Pdl della provincia di Ravenna, organizzata dal Consigliere
Regionale Gianguido Bazzoni ha detto fra l’altro:. Un anno fa Berlusconi era il
governo uscente e Bersani era l’opposizione che si candidava a prendere la
guida del Paese, oggi il governo uscente è quello di Monti, e l’opposizione è
Berlusconi, non certo Bersani che di Monti
Napolitano e il suo governo è stato il più grande sostenitore. Insomma
Monti e il suo governo, di improvvisati burocrati, lontani dalla gente e vicini
alle banche e agli interessi tedeschi sono i responsabili delle condizioni
disastrose che tocchiamo con mano e Bersani è pronto a raccogliere il testimone
da Monti per continuarne la disastrosa politica secondo la miglior tradizione
della politica di più tasse per tutti ma
non per le coop. All’opposizione di questa politica e a difesa delle
famiglie e delle imprese, dalla parte dei lavoratori e dei ceti medi stremati e
indeboliti c’è solo la coalizione guidata da Silvio Berlusconi. Monti sui
programmi non è credibile la sua famigerata agenda è una carta di
contraddizioni e clamorose giravolte (pensiamo all’ Imu e alla pressione
fiscale) mentre invece Berlusconi ha rispettato in larghissima parte il
“Contratto con gli italiani” e sa bene che il problema delle tasse è
assolutamente prioritario, come non lo era mai stato prima. Di fronte a questo
problema chi è più credibile? La sinistra, che le tasse e la spesa pubblica le
ha nel suo Dna ? Il governo Monti, che i mali dell’Italia li ha curati
innanzitutto con maggiori tasse? O Berlusconi che promette di eliminare l’Imu
sulla prima casa e l’ha già fatto con l’Ici? Bersani senza proporre nulla di concreto usa
lo slogan “Mettere il lavoro al centro” Berlusconi che con il suo Governo ha
messo in campo, di fronte alla crisi, un imponente sistema di risorse per la cassa
integrazione propone che chi vorrà assumere un giovane a tempo pieno potrà
farlo senza pagare un euro di tasse e contributi una proposta che chiunque
capisce, e chi ha un’attività non può che condividere e apprezzare.
martedì 22 gennaio 2013
LA PRESENZA DI AZZURRI DEL ’94 NELLE LISTE PER LA CAMERA ED IL SENATO
E’ IL RICONOSCIMENTO DI UN IMPEGNO POLITICO COERENTE
SPICCANO LE CANDIDATURE di MASSIMO PALMIZIO (CAMERA) E RODOLFO RIDOLFI AL SENATO
SPICCANO LE CANDIDATURE di MASSIMO PALMIZIO (CAMERA) E RODOLFO RIDOLFI AL SENATO
Nelle liste del PDL
dell’Emilia Romagna è candidato il sen.
Massimo Palmizio fondatore e primo coordinatore di Forza Italia in
Emilia-Romagna al n.5 della Camera ed al Senato dopo Berlusconi, gli ex
Ministri Anna Maria Bernini, Carlo Giovanardi e Franco Carraro e la senatrice
Laura Bianconi c’è il faentino Rodolfo
Ridolfi, già sindaco e consigliere regionale uno dei leader storici di
Forza Italia in Romagna.
Etichette:
Azzurri ’94; Ridolfi rodolfo,
Palmizio sen.,
Pdl,
Pdl Ravenna,
Pdl Seniores
CANDIDATI
SENATO PDL EMILIA-ROMAGNA
EMILIA
ROMAGNA SENATO:
Silvio Berlusconi; 2) Anna Maria Bernini; 3) Carlo Amedeo
Giovanardi; 4) Franco Carraro; 5) Laura Bianconi; 6) Rodolfo Ridolfi *; 7) Fabio Callori;
8) Franca Mulazzani; 9) Gian Luca Armellini; 10) Stefano Gagliardi o Gaiardi;
11) Gian-Franco Carugo; 12) Luca Finotti*; 13) Luciano
Tancini*; 14) Massimo Mazzolani; 15) Luciano
Biolchini; 16) Maria Gabriella Piccari; 17) Roberto Benatti; 18) Savio
Barzanti; 19) Gabriella Garda; 20) Rosanna Righini; 21) Gabriella Maria
Pezzuto; 22) Vittorio Anselmi.
*Azzurri ‘94
CANDIDATI
CAMERA PDL EMILIA-ROMAGNA
CAMERA: 1) Michela Vittoria Brambilla; 2) Sergio Pizzolante; 3)
Giovanni Carlo Francesco Mottola; 4) Deborah Bergamini; 5) Elio Massimo
Palmizio*; 6) Francesco
Biava; 7) Filippo Giorgetti; 8) Paolo Foschini; 9) Fabrizio Toselli; 10)
Cristina Fantinati; 11) Rosaria Tassinari; 12) Stefano Venturini; 13) Jonathan
Papamarenghi; 14) Simone Orlandini; 15) Alberto Di Pietro; 16) Nicola Marcello;
17) Alberto Ancarani; 18) Emanuele Rubinetti; 19) Francesco Mariani; 20) Andrea
Galli; 21) Pierluigi Pollini; 22) Paolo Savelli; 23) Davide Ganapini; 24) Fabio Fabbri; 25) Laura Schianchi;
26) Matteo Lunni; 27) Anna Maria Bonacini; 28) Giuseppe Argentieri; 29)
Mariacristina Barbieri; 30) Massimo Malagoli; 31) Gianluca Nicolini; 32)
Michele Laganà; 33) Stefania Eleuteri; 34) Antonio Spica; 35) Bianca
Maria Canepa; 36) Cinzia Camorali; 37) Domenico
Formica; 38) Alessandro Menegatti; 39) Davide Nanni; 40) Luciano Roffi; 41)
Cristian Rostovi; 42) Alessandro Dalrio; 43) Roberta Zilli; 44) Paolo Bergonzi;
45) Alessandro Rossi
*Azzurri ’94; sottolineato
Provincia Ravenna
Etichette:
Azzurri ’94; Ridolfi rodolfo,
Palmizio sen.,
Pdl,
Pdl Ravenna,
Pdl Seniores
lunedì 21 gennaio 2013
PATRIMONIALE: BERSANI SI RIMANGIA TUTTO, ORMAI LA SINDROME DA OCCHETTO STA DIVENTANDO REALTA’
“No alla patrimoniale”, questo il
dietrofront di Bersani, tanto per essere in linea con la tanto sbandierata
credibilità. Questa ennesima inversione
del segretario candidato a Palazzo Chigi toglie ogni velo di spocchiosa
superiorità dell’ex Pci-Pds-Ds-Pd. Sta rincorrendo in tutto e
per tutto il Cavaliere. E la stessa cosa sta facendo Monti. La patrimoniale è uno dei cavalli di battaglia del programma del Pd e di
Sel, eppure si riesce a fare marcia indietro. Se lo fa il
Berlusca lo seppelliscono di risate, se lo fa Bersani è un passo lungimirante
di una persona perbene. La solita ipocrisia che serpeggia da una certa parte
politica. La superiorità morale non è di casa nemmeno nel Pd. Basti pensare al
primo scivolone pubblico di Bersani. Tra le tante cose dette dinanzi ad una
platea di giovani al primo impatto con il voto c’è stata la rivendicazione
dell’onestà. Per il segretario del Pd l’onestà
deve essere uno dei cardini di ogni uomo e soprattutto di ogni politico. Quale
riferimento dobbiamo prendere? Forse quello di Penati che secondo l’accusa dei
pm avrebbe intascato fior di tangenti? E dov’è confluito il fiume di denaro
illecitamente percepito? Nelle sole tasche dell’ex braccio destro di Bersani o
forse in quelle del partito? Anche nella commedia tangentizia degli anni ’90 il
partito si salvò grazie al signor G che si prese tutte le colpe. Adesso sarà il
signor P a fare da parafulmine, all’insaputa
di Napolitano, Bersani e D’Alema. “Non credo ci voglia una
patrimoniale: abbiamo già una
patrimoniale sugli immobili e si chiama Imu”, questo dice il
candidato centrosinistro che non racconta favole. In pratica dice le stesse cose che dice Berlusconi.
Solo che lui è visto come un santo, mentre il Berlusca è percepito come il
diavolo. Si vede che l’esperienza francese sta facendo venir meno le certezze
piddine. Si era partiti col far piangere
i ricchi e si finisce col far piangere tutti. Anzi sono soprattutto le fasce medio-basse a soffrire di
più: soffocati da tasse e dalla mancanza di prospettive per i
propri figli. E la cosa paradossale è che Bersani,
Vendola e Monti si apprestano a governare assieme. D’altronde questo è il progetto di D’Alema, da
sempre espresso con convinzione. Che l’accordo sotto il banco sia cosa fatta
questo è chiaramente deducibile dalle continue effusioni tra Bersani e Monti e
i silenzi di Vendola. Da diversi giorni infatti non partono più dardi offensivi
dalle rispettive corti. La stessa correzione del segretario sulla polvere sotto
il tappeto non fa altro che confermare questa tendenza. Il Pd infatti non andrà
più a vedere la polvere sotto il tappeto. “Non
intendevo dire che i conti sono truccati ma bisogna vedere se
le spese obbligate sono coperte e se le previsioni di crescita ottimiste del
governo sono vere”. E’ proprio vero: quando c’è la credibilità c’è tutto. Se
dovessimo fare una lista di bugiardi un posto lo riserveremmo anche a Bersani e
Monti.
Etichette:
Cataliotti avv.,
class action,
forza Italia,
Giornale,
Ingroia,
Pdl Ravenna
“TOGLIAMO L’ITALIA AGLI INCAPACI”…….MA SECONDO MONTI CHI RESTREBBE, LUI HA FATTO PIU’ DANNI DI TUTTI
Non c’è niente da fare: quando
finiscono gli argomenti, si passa all’insulto. E Mario Monti, gli argomenti, li ha
finita da tempo. È ormai sotto gli occhi di tutti che il Professore, in panne per la mancata
operazione per formare il Grande Centro e preoccupato dai sondaggi che lo danno pericolosamente sotto il 10%,
ha cambiato tono sostituendo gli slogan ai numeri, le chiacchiere al programma
e, soprattutto, gli insulti al dialogo. Smontate le “prodezze” di tredici mesi
di governo tecnico, Monti è rimasto col cerino. Numeri e grafici alla mano Silvio Berlusconi ha, infatti,
spiegato agli italiani che non solo il Professore non è riuscito a far uscire
il sistema Italia dalla crisi economica, ma ha
addirittura trascinato il Paese in una recessione senza precedenti
che ha falciato il mercato del lavoro e impoverito le imprese. Il Cavaliere non
ha fatto altro che raccogliere i dati
pubblicati dalla Banca d’Italia, dall’Istat, dalle associazioni
dei commercianti e dal Fondo monetario internazionale. Tutti concordano sul
fatto che nell’ultimo anno tutti gli
indicatori economici sono pesantemente peggiorati: la
disoccupazione è cresciuta, il pil è precipitato, l’industria è sempre più in
affanno, gli italiani danno fondo ai propri risparmi. Dalle prime battute di
campagna elettorale Berlusconi non ha fatto altro che illustrare agli italiani
il fallimento del governo Monti.
Un’operazione verità che non è affatto piaciuta al Professore che non potendo
replicare coi fatti è passato agli insulti. il giornale
sabato 19 gennaio 2013
NEL 2013 AL VIA LA SPERIMENTAZIONE DEI PROGETTI DELLE “CASE DELLA SALUTE”* (MEDICI DI BASE) INIZIA RUSSI, A SEGUIRE BAGNACAVALLO, CERVIA, BRISIGHELLA, FAENZA CITTA’.
RISOLVERANNO I PROBLEMI DEI MEDICI
DI BASE E DEL PRONTO SOCCORSO?
Anche sul nostro territorio inizieranno a delinearsi
i progetti per la sperimentazione dei nuclei di cure primarie strutturati le Case della Salute. Lo stabilisce il
protocollo firmato ieri fra la direzione dell'Ausl di Ravenna ed i
rappresentanti sindacali dei medici di medicina generale, che ha come obiettivo
principale, la definizione di modalità e procedure per la realizzazione di
progetti di sperimentazione operativa di modelli organizzativi, per
l'implemantazione sul territorio aziendale dei Nuclei Cure Primarie
Strutturati/Case della Salute, in applicazione dell'accordo siglato nel marzo
2012 fra l'Ausl di Ravenna e le organizzazioni sindacali dei Medici di Medicina
generale. Le sedi coinvolte nella fase di progettazione, in questa prima fase
sono sei: Ravenna "Città", Cervia, Russi, Bagnacavallo,
Faenza " Città" e Brisighella. Altre realtà potranno
aggiungersi nel corso del 2013, al verificarsi delle condizioni necessarie. La
prima sede dove verrà definito un progetto di riorganizzazione del nuovo
modello riguarderà Russi, dove è già
stato siglato un accordo operativo fra l'Azienda ed i medici di medicina
generale presenti nel nucleo. Le Case della Salute, una volta
realizzate, potranno garantire un punto di riferimento certo per l'accesso dei
cittadini alle cure primarie, il miglioramento dell'assistenza,
l'integrazione tra professionisti dell'area sanitaria, la continuità
assistenziale e prossimità delle cure, favorendo una migliore presa in carico
degli utenti e offrendo risposte certe ai bisogni di salute dei cittadini, con
particolare riferimento alla gestione delle patologie croniche, consentendo un
uso più appropriato dell'ospedale Garantiranno, inoltre, attraverso
l'integrazione e l'interdisciplinarietà tra medici, specialisti, infermieri ed
altre figure sanitarie, una maggiore valorizzazione della figura del medico di
medicina generale. La direzione dell'Ausl di Ravenna e i sindacati dei medici
di medicina generale hanno inoltre sottoscritto il protocollo,contenuto nell'accordo
firmato nel marzo 2012, per la
prosecuzione degli obiettivi di presa in carico dei pazienti con patologie
croniche, incentivando tutte le forme di assistenza domiciliare integrata, fra
medici e personale infermieristico.
* Case della Salute cosa sono clicca: http://www.saluter.it/ssr/aree/cure-primarie
ACCUSA DI MAFIA A FORZA ITALIA: FISSATA LA CAUSA CONTRO L’EX PM INGROIA
IL 20 GIUGNO LA PRIMA UDIENZA PER LA CLASS ACTION DEL “GIORNALE”. IN TANTI ABIAMO ADERITO IN PROVINCIA DI RAVENNA DA RIDOLFI, BAZZONI GALASSINI
La «class action» muove i primi passi. Il Giornale contro Antonio
Ingroia, ex procuratore aggiunto a Palermo, ex capo di un'unità anticrimine
dell'Onu in Guatemala e oggi, dopo il passaggio più rapido di una meteora in
Centroamerica, frenetico leader e candidato premier del Quarto Polo. In palio c'è l'onore di Forza Italia che
il magistrato prestato alla politica ha fatto a pezzi nel libro intervista Io
so. Quel testo, rilanciato in novembre dal Fatto Quotidiano, è andato di
traverso a oltre settemila nostri lettori che hanno aderito immediatamente
all'iniziativa lanciata dal Giornale: una causa civile, con una richiesta di
risarcimento adeguato, per difendere l'immagine del partito azzurro, un pezzo
fondamentale di democrazia nell'Italia degli ultimi vent'anni. Ora il
procedimento si è messo in moto. Sono in corso le notifiche e intanto è già
stata fissata la prima udienza: si terrà il 20 giugno al tribunale di Roma. La tesi di Ingroia è affilata come
la lama di un coltello: all'origine di Forza Italia ci sarebbe un peccato
originale, un accordo sotterraneo e obliquo fra i boss e Marcello Del'Utri. Il
leader del movimento arancione ancora la sua ipotesi alle testimonianze di tre
pentiti di mafia che a suo tempo avevano confermato i convincimenti dei pm di
Palermo. Ingroia riconosce che la corte d'appello smontò il teorema, cui invece
avevano creduto i giudici di primo grado, ma poi rincara la dose aggiungendo
una valutazione scioccante da tecnico del diritto: la legislazione sul fronte
del contrasto alla criminalità sarebbe, secondo lui, la prova provata e la
conseguenza diretta di quell'accordo scellerato. Insomma, i parlamentari di
Forza Italia, almeno su questo versante, sarebbero stati eterodiretti dalle
coppole. E avrebbero votato e fatto approvare norme che li favorivano.
Fantascienza. Fiction che contrasta, se non altro, con le centinaia di arresti
e con i sequestri record di capitali mafiosi che hanno fatto dire ad un altro
magistrato di punta, il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, oggi
peraltro pure candidato ma per il Pd, che per questo Berlusconi avrebbe
meritato un premio. Lo stesso Berlusconi che però avrebbe lavorato per i boss,
con uno sdoppiamento alla dottor Jekill e Mister Hyde.
Etichette:
Cataliotti avv,
class action,
forza Italia,
Giornale,
Ingroia,
Pdl Ravenna
AVANTI TUTTA BERLUSCONI! QUATTRO PUNTI IN SETTE GIORNI
SONDAGGIO SWG 18 gennaio
2012. QUATTRO PUNTI IN SETTE GIORNI. Questi i numeri su quanto si è accorciato il
distacco tra Centrodestra e Centrosinistra secondo l'ultimo sondaggio Swg,
pubblicato oggi.
Con il 33% la
coalizione intorno al Pd si conferma quella con più consensi, ma perde quasi
due punti (-1,9%) rispetto alla settimana scorsa. Il Pd
cala di un punto (da 29,8% a 28,8%) mentre Sel scende dal 4,4% al 3,8%. Sale invece il Centrodestra,
che si attesta al 27,2%(+1,9%) per effetto della crescita del Pdl (+2%,
toccando quota 17,7%), che bilancia la flessione di Lega Nord-Lista Tremonti
(-0,7%). Nel centro, la Scelta civica di Monti è all'8,6% (da 8,8), Udc al 4,1% (4), Fli stazionario
all'1%; la coalizione montiana è vista al 13,7% (dal 13,8). Fra
gli altri si ferma il regresso di Beppe Grillo che anzi recupera quasi
un punto sulla settimana precedente (16,8% ora da 15,9%), così come Ingroia (5,4%
da 4,5); scende Oscar Giannino al 2,2% (da 2,5), stabili
i Radicali all'1%.
venerdì 18 gennaio 2013
BRUTTA GIORNATA PER MONTI. DOPO LA BCE, ANCHE IL FINANCIAL TIMES LO DISTRUGGE.
¨Brutta
giornata per Monti. Dopo la BCE, anche il Financial Times lo distrugge. Con 3
passaggi al vetriolo.
1) “Via via che l’Italia si avvicina alle elezioni di metà febbraio,
cresce la rabbia contro i tagli alla spesa pubblica e l’aumento delle tasse imposte
dal governo di Mario Monti, così compromettendo il risultato della sua corsa
per un secondo mandato come primo ministro alla guida di una nuova alleanza di
centro. Ora al suo settimo trimestre, la recessione in Italia è la più lunga
dal dopoguerra e Mario Monti se ne sta prendendo la responsabilità, nonostante
i tentativi di giustificare le sue misure impopolari con lo stato di emergenza”.
2) “Nella campagna elettorale, Mario Monti sta
concentrando i suoi attacchi non più sulle ali estreme della sinistra, ma sul
centrodestra guidato da Silvio Berlusconi, che questa settimana ha definito “pifferaio
magico”. Per quanto Mario Monti stia imparando velocemente le lezioni della
politica (la sua ultima “giravolta” riguarda l’intenzione di ridurre la tassa
più odiata sugli immobili, che lui stesso ha introdotto), i sondaggi rivelano
che la sua presenza ha poco impatto. Silvio Berlusconi sta recuperando la distanza
che lo separava dalla sinistra e Mario Monti è ancora molto indietro, e si
dovrà giocare il terzo posto con il movimento euroscettico di Beppe Grillo.
Anche i dati economici non danno supporto alla tesi di Mario Monti, secondo cui
si intravede la luce fuori dal tunnel. La disoccupazione giovanile ha raggiunto
il 37,1% a novembre 2012, 7 punti in più
rispetto
all’inizio del mandato di Mario Monti e nonostante la riforma del mercato del
lavoro approvata a luglio, che avrebbe dovuto rilanciare il mercato del lavoro.
I consumi hanno registrato il maggiore calo dal dopoguerra e la produzione
industriale è a -25% rispetto ai massimi del periodo precedente il 2008”.
3) “Sembra che quanto peggio va l’economia italiana tanto maggiori siano
le speranze, almeno nella comunità internazionale, che “Super Mario” terrà la
barra dritta. Con il debito pubblico che ha superato 2 miliardi, secondo solo
alla Grecia se si considera in percentuale rispetto al PIL, Mario Monti è visto
come il garante che l’Italia rispetterà le misure di consolidamento fiscale
imposte da Bruxelles per evitare l’implosione dell’euro”.
Evidentemente cura
meglio i loro affari piuttosto che gli interessi dell’Italia.
Professor Monti,
anche il FT lo riconosce: hai prodotto un disastro e lo hai chiamato
credibilità.
giovedì 17 gennaio 2013
MALI, MONTI STA CON LA FRANCIA: “SUPPORTO TECNICO E LOGISTICO”. SIAMO IN GUERRA.
ALTRO CHE “GESTIONE DEGLI AFFARI
ORDINARI”
Il presidente del Consiglio dimissionario e i ministri
rimarranno in carica per la gestione degli affari ordinari. Così recita, più o
meno, la Costituzione a proposito del ruolo degli esecutivi in fin di legislatura.
A quel dettato dovrebbero attenersi pure Monti e i suoi "tecnici" a
meno di due mesi dalle elezioni politiche. Ora, vien da chiedersi: rientra
nella gestione degli "affari ordinari" anche dichiarare la guerra a
un paese straniero? Perché, se qualcuno non se ne fosse accorto, è quel che ha
fatto il governo Monti in queste ultime ore, offrendo supporto tecnico e
logistico all'intervento militare francese in Mali. Una guerra vera e propria,
in cui 2.500 soldati francesi stano fronteggiando le milizie jihadiste
attestate nella parte nord-oerientale del paese sub-sahariano. A proposito: i
jihadisti hanno già attaccato per rappresaglia una installazione petrolifera
occidentale al confine tra Mali e Algeria, uccidendo due persone e prendendone
in otaggio 41. E hanno "promesso" attentati a Parigi. Ora, agli
alleati militari di Hollande (come l'Italia) che trattamento spetterà?
Iscriviti a:
Post (Atom)