giovedì 30 gennaio 2014

NUOVO CENTRO COMMERCIALE A BAGNACAVALLO: UNA DECISIONE ANOMALA, CHE ROVINA L’ECONOMIA, IL TERRITORIO. LA PROVINCIA A COSA SERVE, SUCCEDERA’ COME PER LA STEPRA?


Uno scandalo una mega struttura commerciale a Bagnacavallo. La Provincia di Ravenna per Bagnacavallo fino ad ora non ne ha indovinata una a cominciare dalla “bretella” parallela all’ex A14 bis, la mancanza di un superamento della linea ferroviaria, la zona STEPRA. In un così lungo periodo di crisi economica accompagnata da una profonda stagnazione dei consumi, pensare di creare una mega struttura a Bagnacavallo, a ridosso della via Naviglio, quando esistono a poca distanza strutture come il centro Globo di Lugo, il centro commerciale le Maioliche e forse le Perle a Faenza e l’Iper Esp a Ravenna il cui raddoppio della superficie è in fase di attuazione, appare, appunto, un’iniziativa estemporanea e fuori dal tempo. Pur alla presenza di una variante adottata dal Comune di Bagnacavallo, tale iniziativa è in forte contraddizione con il quadro conoscitivo redatto dalla società Tecnicoop per conto della Provincia di Ravenna e dalla Camera di commercio, il quale ipotizza, semmai, un possibile inserimento di grandi strutture non alimentari nei nodi infrastrutturali e di attrazione del territorio a proposito degli obiettivi prioritari di salvaguardia e valorizzazione dei punti di forza esistenti, vale a dire le medie strutture e il commercio nei centri storici. Se questo studio non fa testo, tuttavia, il Piano territoriale di coordinamento provinciale meglio conosciuto con l’acronimo PTCP, proprio riguardo all’ambito della Bassa Romagna, pone l’accento sul miglioramento e la valorizzazione dei centri storici qualificando in particolare le piccole e medie strutture e il commercio su suolo pubblico con particolare riferimento ai “mercati storici”. Il citato Piano, inoltre, inserisce l’ipotesi d’inserimento delle grandi strutture non alimentari in quadro di obiettivi prioritari di salvaguardia e valorizzazione dei punti di forza esistenti: medie strutture e commercio dei centri storici. Non esiste traccia di possibili ipotesi legate al settore alimentare". "Questo sviluppo selvaggio dei grossi centri commerciali che ormai operano senza alcuna cornice normativa di riferimento, ha letteralmente inginocchiato la piccola impresa commerciale, e proprio per questa ragione dovrebbe imporre agli amministratori locali un serio approfondimento sulla questione inerente la programmazione e lo sviluppo del territorio.

I SONDAGGI VOTANO BERLUSCONI. NON E’ UNA FIAMMATA MA ANDAMENTO CRESCENTE DI CONSENSI PER UN LEADER SENZA PARAGONI.

Le cinque scelte felici e vincenti
I sondaggi parlano a chi li sa ascoltare. Non sono infallibili, per carità, essendo mutevoli e approssimati per definizione. Ma il loro linguaggio esprime le onde di certezze e dubbi che attraversano il Paese. Ecco: i sondaggi stanno clamorosamente dando ragione al Presidente Berlusconi. Non è una fiammata, ma un andamento costante e crescente. Insomma: 33,7 per cento del centrodestra contro il 32,5 per cento della sinistra. L'ultimo sondaggio di Euromedia Research non lascia alcun dubbio: Forza Italia cresce nelle intenzioni di voto. E c'è un altro dato molto significativo: per la prima volta dall'ascesa alla segreteria di Matteo Renzi, il Partito democratico perde consensi, invertendo la tendenza innescata dalle primarie (-0,3 rispetto al dato di quattro giorni prima). Come si fa a non vedere che il merito di questo trend positivo è del Presidente Berlusconi? Sta trascinando ancora in alto Forza Italia con +0,3 rispetto al dato del 20 gennaio (con Nuovo centro destra che retrocede al 3,6 per cento), e chiara e forte, una volta di più si certifica che il popolo dei moderati apprezza le scelte fatte fino ad oggi dal suo leader, che i compagni dei Palazzi e delle Procure pensavano di aver liquidato, poveri illusi.
Tante le scelte, ma cinque in particolare sono quelle di Silvio Berlusconi determinanti nel raggiungimento di questo risultato.

mercoledì 29 gennaio 2014

CONSEGNA DELLE MEDAGLIE D’ONORE AI CITTADINI DELLA PROVINCIA DI RAVENNA REDUCI DAI LAGER NAZISTI


In data odierna, nel "Salone degli Stemmi" del Palazzo del Governo, il Prefetto di Ravenna, nel corso di una apposita cerimonia, ha consegnato otto Medaglie d'Onore a cittadini e alla memoria di cittadini di questa provincia, reduci dall'internamento nei lager nazisti. A costoro è indirizzato, in questo "Giorno della Memoria", il pensiero di tutti. All'evento hanno preso parte le Autorità provinciali e locali e, in particolare, i Sindaci del Comune di Ravenna, Casola Valsenio, Riolo Terme, Bagnacavallo, il Vice Sindaco di Faenza e l'Assessore delegato del Comune di Brisighella, comuni di residenza degli otto insigniti.  Nell'occasione, il Prefetto ha avuto parole di commemorazione degli eventi crudeli e dolorosi che hanno caratterizzato il periodo della deportazione, affinchè la memoria sia di monito alla coscienza collettiva attuale e soprattutto di indirizzo e di riflessione per le giovani generazioni. Gli insigniti del riconoscimento sono: Fabbri Pietro (8-1-1925) di Brisighella; Palladini Domenico (12-9-1926) di Piangipane; Poggi Guido (5-10-1922) di Casola Valsenio; Quadalti Mario (15-2-1920, deceduto) di Casola Valsenio; Raffini Lorenzo (26-2-1926) di Riolo Terme; Rivola Augusto (21-1-1924) di Riolo Terme; Salvatori Antonino (20-7-1922) di Bagnacavallo; Spada Emilio (14-9-1913 deceduto) di Faenza
INTERVISTA A PIETRO FABBRI DI BRISIGHELLA





ECCO I PATRIMONI DEI PAPERONI DI STATO PRESIDENTI, VICE PRESIDENTI E DIRETTORI GENERALI: ECCO QUANTO GUADAGNANO. Quando sbagliano chi paga?


Sergio Rame - Redditi, patrimoni, case e auto. I dirigenti pubblici sono stati messi a nudo. Palazzo Chigi ha messo nero su bianco (con un po' di ritardo) le buste paga delle alte cariche di Stato, Pubblica amministrazione, enti pubblici, controllate statali e via discorrendo. Dal presidente del Coni Giovanni Petrucci all'ad di Fs Mauro Moretti, dal boss dell'Agenzia delle Entrate Attilio Befera al numero uno della Cassa depositi e prestiti Franco Bassanini: la presidenza del Consiglio ha finalmente reso pubblico il pdf definitivo del bollettino del 2012 (274 pagine già uscite a luglio, a cui vanno ad aggiungersi altre 187 pagine). Come ricorda il Fatto Quotidiano, in base alla legge numero 441 del 1982 lo Stato ha l'obbligo di pubblicare redditi e patrimoni di presidenti, vicepresidente, amministratori delegati e direttori generali dell'amministrazione pubblico. Bisogna tener conto che, pubblicando le dichiarazioni 2012 relative all’anno di imposta 2011, non ci troviamo ad avere a che fare con gli stipendi. Il pdf contiene, infatti, i redditi all'interno dei quali la busta paga è solo una delle voci che fa lievitare il patrimonio complessivo. Il presidente dell’aeroporto di Genova Marco Arato, per esempio, ha dichiarato un milione e 518 mila euro: gran parte del patrimonio deriva, infatti, non dalla carica pubblica ma dall'attività di socio in uno studio.  Ecco, dunque, i Paperoni di Stato:
  • Domenico Arcuri è amministratore delegato di Invitalia e dichiara 1 milione e 214mila euro
  • Il presidente della Cassa Depositi e Prestiti Franco Bassanini dichiara 540mila euro. Possiede una casa a New York
  • Il presidente dell’Agenzia delle entrate Attilio Befera dichiara 772mila e 335 euro
  • Il presidente della Sea Giuseppe Bonomi dichiara 864mila e 899 euro
  • Il presidente delle Ferrovie dello Stato Lamberto Cardia dichiara 896 mila euro
  • L’allora presidente dell’Anas Pietro Ciucci dichiara 817mila e 481 euro. È anche in possesso di pacchetto di azioni composto da 30mila Unicredit, mille Finmeccanica e 3.760 Generali
  • Il presidente dell’Enel Paolo Andrea Colombo dichiara un milione 193mila euro
  • Enrico Cotta Ramusino, al tempo della dichiarazione manager della della Millward Brown, dichiara un milione e 141mila euro in qualità di liquidatore dell'Aeroporto della Provincia di Pavia
  • Il presidente di Italferr Maria Rita Lorenzetti dichiara 159mila e 200 euro
  • L'avvocato Cristiana Maccagno è vicecommissario della Fondazione Ordine Mauriziano e dichiara un milione e 830mila euro
  • L'allora presidente dell’Autorità Portuale di Cagliari Piergiorgio Massidda dichiara 155mila euro. Ha una casa a Roma, una ad Arzachena e quote di proprietà immobiliari e societarie
  • Il presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua dichiara un milione 174mila e 308 euro. Il suo patrimonio comprende tre immobili nella Capitale
  • Il presidente della Consap Andrea Monorchio dichiara un milione e 292 mila e 413 euro. Cede piccoli pacchetti di Bper, Intesa, Enel, Banca Popolare di Vicenza e Snam e acquista una casa a Roma
  • L’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Mauro Moretti dichiara un milione e 46mila euro
  • Il direttore generale dell’Inps Paolo Nori dichiara 227mila euro
  • L'allora presidente del Coni Giovanni Petrucci dichiara 427mila euro
  • Il presidente di Fintecna Maurizio Pratodichiara un milione 50mila e 770 eur




martedì 28 gennaio 2014

POVERA BAGNACAVALLO




BAZZONI: VERGOGNOSE LE MINICONDANNE DI MILANO PER I DUE ZINGARI CHE UCCISERO VOLONTARIAMENTE IL VIGILE URBANO INVESTENDOLO COL SUV


All’udienza di oggi presso il Tribunale di Milano per l’efferato omicidio del vigile Niccolò Savarino, la Procura di Milano non ha trovato di meglio che mandare un VPO (vice procuratore onorario), dal momento che fior di famosi magistrati effettivi sono impegnati giorno e notte a dar la caccia a Berlusconi. Ma la cosa che fa più scandalo è che l’assassino effettivo, lo zingaro Remi Nikolic che travolse e trascinò per decine di metri il povero vigile, se l’era cavata con appena 15 anni, mentre all’udienza odierna il suo complice Milos Stizanin era accusato solamente di favoreggiamento e non di concorso in omicidio. La richiesta di soli 3 anni per il complice di un brutale omicidio è un’offesa alla sicurezza degli italiani ed alle regole di ogni convivenza civile. Lo stesso Comune di Milano (costituitosi parte civile) aveva chiesto che venisse formulata l’accusa ben più grave di concorso e non di favoreggiamento. Questi comportamenti della Magistratura aiutano a diffondere nel mondo la convinzione che l’Italia sia il “Paese di Bengodi” per i criminali di ogni risma, che, non a caso vengono puniti severamente o cacciati da tutti i Paesi europei e si riversano nelle nostre città.
Mentre il Italia il pluriassassino a picconate Kabobo viene scarcerato, per giunta in maniera sollecita.
Gianguido Bazzoni



lunedì 27 gennaio 2014


Cari Amici,
Dopo 20 anni Forza Italia e il suo leader sono qui: decisi ad affrontare le sfide che ci attendono.
Questa è l'ultima chiamata, l'ultima occasione per difendere la libertà e il nostro diritto di vivere in un paese civile e prospero. Per questo ho chiesto e chiedo a tutti moderati e persone di buon senso, agli italiani che vogliono restare liberi, di scendere in campo con me e con Forza Italia.  Nessuno può tirarsi indietro: è in gioco nostro comune destino Non possiamo lasciare il Paese nelle mani di chi è responsabile della drammatica crisi che stiamo vivendo.
La sinistra e il suo braccio giudiziario non hanno mai rinnuciato al loro disegno eversivo, e non temo di esagerare definendolo così, perché quando i cittadini non possono più decidere da chi essere governati non è più democrazia. Negli ultimi anni ci sono stati quattro colpi di stato, l'ultimo quando una sentenza scandalosa mi ha condannato e quelli del Pd hanno colto l'occasione per sbarazzarsi del rivale che non erano riusciti a battere nelle urne. Sono passati sopra tutte le regole e hanno applicato retroattivamente una legge senza alcun riguardo per il diritto del paese: l'articolo 25 della Costituzione e l'articolo 7 della convenzione per i diritti dell' uomo dicono infatti che una legge non può essere retroattiva. E pensare che tutti si dicevano vogliosi di una pacificazione. E' avvenuto il contrario della pacificazione e hanno pure esultato. Abbiamo davanti tante sfide: le elezioni europee, le amministrative, la realizzazione di riforme che auspichiamo da anni e finalmente anche la sinistra sembra voler realizzare. Festeggeremo il ventennale il 27 marzo, quando vincemmo le elezioni e sconfiggemmo la gioiosa macchina da guerra di Occhetto. Quale giorno migliore per festeggiare?
Il 2014 sarà il nostro nuovo 1994 e torneremo a vincere per noi, per i nostri figli, per la nostra Italia. Viva l' Italia, viva la libertà!

IL MARESCIALLO MACACCARO SALVO’ DECINE DI FAMIGLIE EBREE

Piersante e Mirella Macaccaro, i figli del maresciallo-eroe Il maresciallo salvò  decine di famiglie ebree


L'Arena - Gli abitanti di Bagnacavallo si attrezzano, predispongono rifugi per gli ospiti, vengono scavate gallerie, approntati nascondigli negli argini dei fiumi.
Il titolo di «Giusto tra le nazioni» per l'eroico maresciallo che salvò dai campi di sterminio decine di famiglie ebree fugite da Fiume e rifugiate a Bagnacavallo, in Romagna. E' il sogno di Piersante e Mirella Macaccaro, che 70 anni dopo i fatti hanno scoperto di avere avuto un padre eroe. Tutto merito di un cronista de «La Voce di Romagna», capace di ricostruire per intero la «grande fuga» del novembre 1943. Solo un anno fa, dopo decine di anni di ricerche, si è scoperto il nome dell'eroico carabiniere che fu il punto di innesco di una straordinaria azione umanitaria. E quell'episodio, diventato il simbolo del Giorno della memoria in tutta la bassa Romagna, inorgoglisce Verona dove Ezechiele Macaccaro, il maresciallo eroe, era nato il 10 aprile del 1897. «Mio padre non ha mai voluto raccontare niente», esordisce Piersante Macaccaro, che abita dal 1980 a Monteforte d'Alpone. «Sapevo solo, ma perchè coglievo qualche parola tra mia madre e mio padre, che lui aveva aiutato degli ebrei. Cosa ci fosse dietro proprio non me lo sarei mai immaginato: è una gioia immensa, che sarà piena quando anche lui sarà annoverato tra i Giusti». E dunque torniamo all'estate del 1943: la persecuzione degli ebrei spinge centinaia di famiglie di Fiume a lasciare le proprie case. Radunate in fretta le proprie cose gli esuli si mettono in cammino: molti puntano all'Emilia Romagna e un gruppo molto numeroso arriva a Bagnacavallo. Nessuno, nel paese, si tira indietro: a rischio della propria incolumità, ognuno apre le proprie case agli esuli. Gli abitanti di Bagnacavallo si attrezzano, predispongono rifugi per gli ospiti, vengono scavate gallerie, approntati nascondigli negli argini dei fiumi. Alla firma dell'armistizio, l'8 settembre, in caserma i carabinieri restano al loro posto. Così dispone ai suoi tredici uomini il maresciallo Macaccaro,

sabato 25 gennaio 2014

REGALO ALLE BANCHE, DA FORZA ITALIA NO ALLA FIDUCIA AL DECRETO IMU-BANKITALIA:


 “Il Governo aveva promesso la cancellazione totale della tassazione sull’abitazione principale.
Dati e fatti alla mano, invece, come evidenziato dal decreto che stiamo discutendo oggi in aula, e come testimonia il fatto che proprio entro oggi i cittadini sono chiamati a versare la cosiddetta ‘mini-Imu’, lasciati fino all’ultimo nell’incertezza sull’importo, il Governo non é riuscito ad eliminare totalmente l’Imu sulla prima casa nemmeno per il solo 2013.  Ed é difficile accettare la filosofia di pensiero secondo la quale, per ciò che riguarda i residui del 2013, ‘si tratta di importi modesti’, visto che in un periodo di crisi anche gli importi modesti pesano sui bilanci delle famiglie e dei contribuenti in generale, soprattutto quando sono imprevisti, dato che più volte era stato assicurato loro che per il 2013 nulla avrebbero dovuto pagare. E nient’affatto modesti, anzi gravosissimi e costosissimi sono gli elementi di incertezza, di confusione, di vero e proprio caos che hanno contraddistinto - badate bene - non solo la ‘mini-Imu’, ma l’intera vicenda”.

BERLUSCONI NOMINA GIOVANNI TOTI CONSIGLIERE POLITICO


BERLUSCONI INDAGATO I GIUDICI NON VOGLIONO LA PACIFICAZIONE: PRESI 44 OSTAGGI


La notizia era nell'aria da tempo, già da quando i giudici resero note le motivazioni della condanna di Fede, Mora e Ruby nel processo-bis sul presunto sistema di prostituzione in atto ad Arcore. Ma la notizia dell'inclusione di Silvio Berlusconi tra gli indagati nel terzo processo al "bunga-bunga" ha suscitato reazioni scandalizzate da parte dei vertici di Forza Italia, anche per la coincidenza con l'accordo appena stretto sulle riforme dal Cav col segretario del Pd Matteo Renzi. “La procura di Milano non delude mai per prontezza di riflessi e rapidità quando si tratta di Silvio Berlusconi. L’accusa di corruzione in atti giudiziari è gravissima e   assurda. Coinvolgendo i suoi legali oltretutto lede con ogni evidenza il diritto di difesa sancito nell’articolo 111 della Costituzione sul   'giusto processo', trasformandolo in reato" dice il capogruppo di FI alla Camera, Renato Brunetta. "Non sappiamo - aggiunge - se la  coincidenza con il momento politico sia casuale. Di certo fornisce   benzina ai nemici della pacificazione nazionale e offre loro veleno con cui inquinare la democrazia”. Chi invece non ha dubbi circa il timing dei giudici è il senatore azzurro Sandro Bondi: "Ogni volta che la politica compie un passo avanti verso il cambiamento e la normalità democratica immancabile e puntuale interviene la spada di Damocle della Procura di Milano e della magistratura. L'Italia non avrà mai pace se la magistratura potrà continuare a dettare l’agenda politica del Paese". Per la portavoce azzurra alla Camera, Mara Carfagna, "è a nuova la tegola giudiziaria su Silvio Berlusconi, ma vecchio il messaggio politico lanciato da certa magistratura. Nessuna novità, nessuna evoluzione. Se Renzi ha dato un colpo mortale all’antiberlusconismo militante all’interno del Pd, questa ossessione è quanto mai presente in quella parte dell’ordine giudiziario che interpreta il proprio ruolo in termini prevalentemente politici. L’Italia diventerà una democrazia matura quando terminerà questa pericolosa devianza culturale". Maria Stella Gelmini tralscia "il sincronismo tra l'attività giudiziaria della Procura di Milano e l’agenda politica italiana. Colpisce, però, e ogni persona di buon senso lo vede, che  mentre il presidente Berlusconi lavora per l’agibilità politica dell’Italia, alcuni magistrati lavorano per l’inagibilità politica di  Berlusconi”.

IN EUROPA INVECE FANNO COSI’:


RICORDIAMO I COLLABORATORI OLTRE AI GRILLINI, PDL , IL NUOVO CENTRO DESTRA


LA RAI MALTRATTA BRISIGHELLA: MA ANCHE CASOLA VALSENIO, MODIGLIANA, RIOLO TERME E……

Ivano Fabbri* - Brisighella e' maltrattata esattamente come i comuni di Casola, Modigliana, Riolo, Tredozio e tutte quelle piccole vallate fuori dalla pianura padana, questo la rai lo aveva annunciato ancora prima del passaggio al digitale terrestre, la versione ufficiale e' che non ci sono soldi, in pratica e' perche deve mantenere un sistema elefantiaco ed una marea di politici infiltrati....la blasfema mediaset ha la copertura completa anche in queste zone. Dimenticavo Marradi, una ventina di canali contro i nostri cento e passa. Cosa aspettano i nostri Sindaci per intervenire!!!

Leggi l’articolo apparso sul Resto del Carlino: http://brisighellaierieoggi.blogspot.it/
* Antennista

giovedì 23 gennaio 2014

BAGNACAVALLO IL CENTRO “IN FIN DI VITA”




LEGGE ELETTORALE: NYT E FR “BENEDICONO ACCORDO BERLUSCONI-RENZI




 “Nei giorni scorsi il New York Times, oggi il Financial Times: i grandi giornali internazionali “benedicono” l’accordo Berlusconi-Renzi sulla legge elettorale, sul superamento del bicameralismo perfetto e sulla riforma del Titolo V della Costituzione. E benedicono l’accordo perché affronta uno dei più grandi problemi del nostro Paese: l’ingovernabilità. Ingovernabilità che si riflette, tra l’altro, sui mercati finanziari e sul costo del debito pubblico.
Le colonne del NYT e del FT rispondono quindi, da una prospettiva internazionale, a quanti, soprattutto piccoli partiti, di destra e di sinistra, si oppongono all’accordo, per puro opportunismo e miopi interessi di parte. È questa la via per la vera stabilità. Altro che governi tecnici, altro che governi del presidente



E IO PAGO!


mercoledì 22 gennaio 2014

1994 – 2013: L’INTOSSICAZIONE DELLA SINISTRA E IL GRANDE IMBROGLIO DELLA COMUNICAZIONE


Nei talk show televisivi è sempre più diffusa l’abitudine di accusare Berlusconi di aver governato per 20 anni e di non aver fatto niente. Anzi, una cosa in questi 20 anni, secondo la sinistra televisiva, Berlusconi l’ha fatta: ha distrutto i conti pubblici.  La conseguenza più eclatante di tutto ciò, sempre secondo l’intelligentia di sinistra, è stata l’esplosione dello spread nel 2011, che il governo Monti prima e il governo Letta poi, sono invece riusciti a far diminuire. Falso che più falso non si può!
Ebbene, innanzitutto dei 20 anni di seconda Repubblica Berlusconi ha governato solo per meno della metà: 9 anni. E poi, 3 altre osservazioni per mettere fine una volta per tutte all’intossicazione della sinistra e al grande imbroglio della comunicazione: 1) non è vero che Berlusconi non ha fatto le riforme; 2) con Berlusconi i conti pubblici erano in ordine; 3) è ormai universalmente riconosciuto che quello dello spread è stato solo un grande imbroglio, frutto della speculazione finanziaria internazionale.  E inoltre: con Berlusconi la disoccupazione era ai minimi storici, con Monti e Letta ai massimi; con Berlusconi, il debito pubblico, pur alto, era sotto controllo, con Monti e Letta è esploso; i governi Berlusconi hanno fatto più di 40 riforme, mentre la sinistra è riuscita a farne a malapena 5; con Berlusconi c’è stato sì un aumento della spesa pubblica, ma legato al maggior ricorso agli ammortizzatori sociali, conseguenza delle due “tornate” di crisi finanziaria internazionale nate negli Stati Uniti a seguito

I VOTI DI FORZA ITALIA DAL 1994 AD OGGI DA SOLI!!!!


martedì 21 gennaio 2014

INCONTRO STORICO…….………


Protagonisti – Silvio Berlusconi e Matteo Renzi. Sono solo loro i protagonisti assoluti non solo di un incontro unico nella storia della Prima e della Seconda Repubblica, ma anche di un'intesa destinata a cambiare il profilo della politica italiana. Complimenti, il merito va solo a loro. Non se lo intesti nessun altro. Chi vince sono Berlusconi, Renzi, l'Italia. Berlusconi – Concorda e promuove le riforme costituzionali. Contro il bicameralismo perfetto. Nemesi: il Senato l'ha fatto decadere, decaduto sarà il Senato. Ironia della storia. Renzi – Bisogna dargli atto di aver rottamato il muro di Berlin(guer), la presunzione ideologica di superiorità morale comunista. L'altro non è nemico ma avversario. Diamo atto al suo coraggio e perché no alla sua lealtà e simpatia. Ha rilegittimato non Berlusconi, ma la storia del Pci, Pds, Ds, Pd facendone finalmente un partito post-non-più-comunista. Se i gruppi parlamentari glielo lasceranno fare... Sintonia – Se si ha la volontà politica e si ha apertura umana, è possibile e seria, e senza inciuci, anche tra personalità di schieramenti diversi. Berlusconi-Renzi – Rinascono le autentiche larghe intese per le riforme. È la pacificazione di fatto. Li accomuna il coraggio. Il segretario del Pd ha sicuramente dimostrato coraggio e determinazione nel decidere di incontrare Berlusconi contro la volontà della parte più conservatrice e autistica del suo partito. Ma il nostro Presidente dimostra di avere un coraggio da leone nel continuare ad andare avanti nonostante tutto, nonostante tutti gli attacchi e le ingiustizie subite, nonostante la persecuzione di una parte della magistratura, nonostante l'odio della sinistra più conservatrice. Un esempio di vita per tutti. Uno statista che pensa al suo Paese e al suo popolo.
Napolitano – Ha perso. Deve restituire alle forze reali e democratiche le riforme costituzionali, soccombono la sua idea comunista di pacificazione, le sue piccole intese. Aveva fatto suoi poteri presidenziali che la Costituzione non gli assegna. Ora deve rientrare nell'alveo da cui aveva esondato. E con lui riporti a casa i suoi ministri. Catalogo degli sconfitti – Letta Enrico del dopo Epifani, Alfano e i suoi cari, le piccole intese. I Macaluso e gli Scalfari, i travaglisti e i giornaloni.



lunedì 20 gennaio 2014

GLI IMPEGNI DEL COORDINATORE REGIONALE


Cari amici,
i giorni si susseguono carichi di impegni e di importanti novità. La novità politica più importante come ben sapete è data dall’incontro avvenuto tra il Presidente Berlusconi e il Segretario del PD Matteo Renzi, cosa si sono detti lo avete letto e sentito, quello che mi preme sottolineare è che Berlusconi si è dimostrato ancora una volta un grande Leader e un grande statista. Si è fatto legittimare politicamente da quello stesso partito che lo ha fatto decadere dal seggio senatoriale e che da vent’anni lo insegue e perseguita. L’accordo sulle riforme e sulla legge elettorale è un patto storico che può portare ad un cambiamento vero, per una vera stabilità dell’Italia. L’unico neo è che l’accordo sulle riforme farà slittare il voto ma è un pegno che paghiamo volentieri per aprire alla Terza Repubblica. Nel frattempo continuano i lavori in aula e nelle commissioni. Su suggerimento di alcuni cittadini e tramite il consigliere Lorenzo Tomassini, ho presentato un emendamento all’IMU sui terreni ritenuti edificabili. Allo stato attuale i comuni tassano come edificabili tutti quei terreni che rientrano nel PSC anche se in realtà non sono nel POC e per avere una vera concessione edilizia possono passare anche 15 anni. In sostanza ho richiesto che i terreni vengano tassati come edificabili solo dal momento che hanno una concessione edilizia in corso. Se non sarà accolto l’emendamento lo ripresenterò come ordine del giorno.  

I lavori continuano anche in Emilia Romagna , e in attesa che venga definito il coordinamento nazionale io ho iniziato e programmato incontri. Domani , 20 gennaio, sarà una giornata particolarmente intensa: si parte la mattina con una intervista a Teleromagna per poi incontrare alcuni simpatizzanti ed eletti che me ne hanno fatto richiesta. L’appuntamento più importante è con i consiglieri regionali che al momento attuale sono i miei riferimenti più rilevanti in regione. Sabato 25 incontrerò gli eletti della provincia di Rimini e a seguire, come avevo promesso, visiterò anche le altre provincie emiliano romagnole. Ma più di tutto intendo essere presente sui territori con gli amici di Forza Italia. Io resto a Vostra disposizione e Vi prego di contattare la mia segreteria per appuntamenti ed incontri. Le mail sono al momento il modo migliore di comunicazione . On. Massimo Palmizio 

sabato 18 gennaio 2014


TERRE DEI FUOCHI: “NAPOLITANO FECE SECRETARE I MIEI VERBALI”


In un’intervista al giornale tedesco afferma che fu l’attuale Capo dello Stato italiano, ministro dell’Interno dal ’96 al ’98 nel governo Prodi, a secretare i documenti depositati dal pentito. E fa riferimento a Paolo Berlusconi come capo di un’azienda del nord protagonista dei suoi traffici.
La mia testimonianza sul traffico di rifiuti tossici è stata secretata da Re Giorgio“. Il pentito Carmine Schiavone in una lunga intervista al giornale Der Spiegel afferma che fu l’attuale Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ministro dell’Interno dal ’96 al ’98 nel governo Prodi, a secretare le sue deposizioni sul traffico di rifiuti tossici che tiravano in ballo persino Paolo Berlusconi, fratello del Cavaliere, come capo di un’azienda del nord protagonista dei suoi traffici. “Tutte le informazioni in mio possesso”, ha detto al giornalista Walter Mayr, “le ho date ai funzionari dell’anti Mafia italiana negli anni ’90. In quei documenti era anche scritto il nome di un’azienda intermediaria basata a Milano, che ha giocato un ruolo importante nel trasferimento dal nord al sud. Ma quella parte della mia testimonianza è stata classificata da Re Giorgio, che era ministro dell’Interno”. E al giornalista che gli chiede chi ci fosse dietro l’azienda di Milano, risponde: “Uno dei soci era Paolo Berlusconi“. Il vice presidente dell’AC Milan e fratello di Silvio Berlusconi, “era davvero parte del commercio mafioso di rifiuti tossici?”, si chiede il cronista. Ma l’articolo ricorda: “Il fratello di Berlusconi ha definito tutto questo una favola”. Il Der Spiegel individua inoltre i nomi dei quattro personaggi che sulla questione in questo momento vivono maggiori pressioni sul tema: “Alessandro Pansa, che allora era a capo dello Sco (Servizio Centrale operativo) e adesso è Capo della Polizia; Nicola Cavaliere era con la polizia e fu coinvolto nel caso, sempre secondo il pentito, ora è vice capo dell’Aisi; Giorgio Napolitano, che era primo ministro dell’Interno e incaricato dell’indagini. Oggi è il Presidente della Repubblica del Paese; Gennaro Capoluongo che, secondo Schiavone, era a bordo di un elicottero che faceva
un tour delle discariche di rifiuti tossiciOggi è il capo dell’Interpol in Italia;”

venerdì 17 gennaio 2014

W RENZI


W Renzi – Il PD si spacca un'altra volta. La minoranza Pd che è maggioranza alle Camere è contro Renzi e il suo incontro con Berlusconi per la legge elettorale. Bella razza di democratici…
Il segretario proporrà un sistema elettorale con efficace clausola maggioritaria. Se nel suo partito si opporranno per salvare la poltrona, lui è pronto a cavalcare lo scandalo - Letta vuole cambiare 5 ministri coinvolgendo Renzie, che non intende cadere nella trappola. Nuovo slogan di Matteuccio: “Veniamo da 10 mesi di fallimenti




DUE PESI E DUE MISURE


giovedì 16 gennaio 2014

E IO PAGO



E IO PAGO: LA CASTA


1994 – 2013: L’INTOSSICAZIONE DELLA SINISTRA E IL GRANDE IMBROGLIO DELLA COMUNICAZIONE


Nei talk show televisivi è sempre più diffusa l’abitudine di accusare Berlusconi di aver governato per 20 anni e di non aver fatto niente. Anzi, una cosa in questi 20 anni, secondo la sinistra televisiva, Berlusconi l’ha fatta: ha distrutto i conti pubblici. La conseguenza più eclatante di tutto ciò, sempre secondo l’intelligentia di sinistra, è stata l’esplosione dello spread nel 2011, che il governo Monti prima e il governo Letta poi, sono invece riusciti a far diminuire. Falso che più falso non si può!
Ebbene, innanzitutto dei 20 anni di seconda Repubblica Berlusconi ha governato solo per meno della metà: 9 anni. E poi, 3 altre osservazioni per mettere fine una volta per tutte all’intossicazione della sinistra e al grande imbroglio della comunicazione: 1) non è vero che Berlusconi non ha fatto le riforme; 2) con Berlusconi i conti pubblici erano in ordine; 3) è ormai universalmente riconosciuto che quello dello spread è stato solo un grande imbroglio, frutto della speculazione finanziaria internazionale.
E inoltre: con Berlusconi la disoccupazione era ai minimi storici, con Monti e Letta ai massimi; con Berlusconi, il debito pubblico, pur alto, era sotto controllo, con Monti e Letta è esploso; i governi Berlusconi hanno fatto più di 40 riforme, mentre la sinistra è riuscita a farne a malapena 5; con Berlusconi c’è stato sì un aumento della spesa pubblica, ma legato al maggior ricorso agli ammortizzatori sociali, conseguenza delle due “tornate” di crisi finanziaria internazionale nate negli Stati Uniti a seguito dell’attacco alle Torri gemelle nel 2001 e al fallimento di Lehman Brothers nel 2008. Dal 2008 al 2011, l’ultimo governo Berlusconi ha fatto manovre finanziarie per un valore cumulato (fino al 2014) di 265 miliardi di euro, prevalentemente fatte da tagli e sviluppo e senza nuove tasse; Monti ha fatto una sola manovra per 60 miliardi, tutta incentrata sull’aumento della pressione fiscale; con il governo Letta zero manovre, solo mance a clienti e amici.
E, per concludere, nel 2011, con Berlusconi, il gettito totale derivante dalla tassazione sulla casa è stato pari a 10 miliardi. Nel 2012, con Monti, è stato di 24 miliardi. Nel 2014, con Letta, il gettito supererà 30 miliardi: più che triplicato rispetto agli anni di Berlusconi, e il 30% in più rispetto al 2012 di Monti. Si può dire, pertanto, dati alla mano, che Berlusconi ha governato bene e comunque meglio della sinistra. Basta vedere, a contrariis, cosa è successo nel 2012 con il governo Monti e nel 2013 con il governo Letta, quando tutti gli indicatori economici hanno assunto segno negativo.

BERSANIANI E RENZIANI UGUALI


Speranza e Faraone PD, Bersani, Renzi
Il nuovo che avanza nel PD, ma vecchi vizi……

martedì 14 gennaio 2014


COSA SUCCEDE IN PROVINCIA DI RAVENNA: RISTRUTTURAZIONE DEL LICEO SCIENTIFICO “RICCI CURBASTRO DI LUGO DUE FUNZIONARI INDAGATI E UNO RINVIATO A GIUDIZIO


INTERPELLANZA di Vincenzo Galassini Forza Italia Provincia di Ravenna.- Dalla Voce di Romagna  del 21 dicembre 2013, e non dal Presidente della Provincia o del presidente del consiglio provinciale di Ravenna,  ho appreso che due funzionari della Provincia sono stati indagati e uno rinviato a giudizio per i lavori eseguiti  nel 2012 del liceo scientifico Ricci Curbastro di Lugo. Un fatto veramente grave nei confronti dei tre dipendenti della Provincia e della Provincia stessa. Nell’aprile del 2010, la consigliera provinciale Giovanna Maria Benelli prematuramente scomparsa,  in merito ai lavori del Liceo di Lugo aveva presentato un’ interpellanza per chiarimenti sulla vicenda:del ritardo dei lavori e delle lamentanze dell’impresa, Il Presidente Giangrandi risposte che tutto era in regola e l’amministrazione aveva ragione. Ora, indirettamente apprendo che i funzionari della sono indagati in contrasto con quanto dichiarato a suo tempo la situazione è chiaramente cambiata, con una interpellanza ho chiesto chiarimenti per la gravità del fatto e l’analogia con il caso Pontelungo.

lunedì 13 gennaio 2014

VERGOGNA: LA MEMORIA CORTA DELLA SINISTRA


Vi ricordate cosa successe nei primi giorni dopo il terremoto dell'Aquila?
Mentre Silvio Berlusconi cercava di dare un tetto agli abruzzesi la sinistra fece di tutto per sminuire la sua opera. Lo etichettarono come uno che se ne approfittava dei morti per avere visibilità.........
Oggi, invece, abbiamo appreso che l'Assessore di Sinistra Ermanno Lisi aveva etichettato il terremoto e i 309 morti che aveva causato attraverso testuali parole: "E' stato un colpo di culo, se non fai i soldi mo......".
Comunisti del cavolo, in quei giorni, chi speculava sui morti?
Vi dovete vergognare!!!  Chi dice cose del genere, anche per scherzo, merita tutto il disprezzo possibile ed immaginabile!!


BUGIARDI, E IO PAGO: GRAZIE AD ALFANETTA


ECCO LE PRIME TASSE DI RENZI TASI E IMU, SCADENZE E IMPORTI: CI ASPETTANO STANGATE SU CASA E RISPARMI. E IL LEADER PD NON MUOVE UN DITO CONTRO SACCOMANNI CHE CI SPENNA


Il ciclone Renzi sta terremotando la politica. Non è un male, si sentiva il bisogno di uscire dall'immobilismo nel quale ci avevano portato Napolitano e Letta con l'aiuto di Alfano. Ma detto questo, quel che succede in politica conta zero se non provoca effetti benefici su noi cittadini. Se a sinistra si ridistribuiscono seggiole e poltrone, se qualche ministro verrà mandato a casa e sostituito da personaggi più graditi, se insomma la novità resta chiusa all'interno della casta, un Renzi vale l'altro. E qui viene il sospetto che il nuovo capo del Pd, cioè l'azionista di maggioranza del governo, parli a volte bene e comunque molto, ma razzoli maluccio. Se oggi il governo approverà, come previsto, la nuova ondata di tasse sulla casa, la stangata avrà un nome e cognome: Matteo Renzi. Già, perché solo lui potrebbe e dovrebbe porre un veto assoluto: caro Letta, fermati o domani sei licenziato. E invece il giovane e loquace sindaco-segretario riformatore tace. Muto come un pesce. Facile porre aut-aut sulle unioni civili (cosa che interessa e riguarda pochi intimi), facile prendere per i fondelli il suo rivale viceministro dell'Economia, Fassina, e costringerlo alle dimissioni.
Andare a trovare Bersani in ospedale dopo averlo rottamato è addirittura banale. Annunciare scadenze «inderogabili» su questo e su quello sapendo che non saranno rispettate è un gioco mediatico che non costa nulla. Ma per fermare l'aumento delle tasse dello sciagurato trio Letta-Saccomanni-Alfano ci vogliono attributi veri. E qui, salvo graditi colpi di scena dell'ultima ora, casca l'asino.
Il nuovo che avanza si comporta tale e quale i vecchi marpioni che hanno spremuto per anni i contribuenti. E addirittura arriva a rilanciare l'aumento della tassazione delle rendite finanziare. Di nuovo, nella politica fiscale di Renzi, c'è solo il nome: da Imu a Tasi. E tra l'altro, secondo tutti gli studi, la seconda sarà più tosta della precedente. Domani Renzi ci spiegherà perché e percome non ha potuto fermare la mannaia dello Stato ladrone. E noi gli risponderemo: e chi se ne frega, affari tuoi. O comandi su cose concrete, o di belle e nuove parole non sappiamo più cosa farcene. Tasi, Renzi, che in dialetto veneto significa: taci, Renzi.


IL 76% DEGLI ITALIANI VUOLE LO STOP ALL’IMMIGRAZIONE SELVAGGIA. ALTRO CHE RIVEDERE LA BOSSI-FINI……



 La stragrande maggioranza degli italiani applaude la decisione del premier britannico Cameron di un giro di vite sull’immigrazione illegale e di uno stop agli ingressi incontrollati. Lo stesso, amplissimo, campione di opinione giudica poco incisivo l’atteggiamento delle istituzioni italiane nel contrasto al fenomeno. A rivelarlo è un sondaggio dell’istituto Ferrari Nasi & Associati. Alla domanda «nei confronti dell’immigrazione, lo Stato italiano dovrebbe comportarsi in modo più severo?» risponde sì il 76% del campione.


sabato 11 gennaio 2014

LETTERA DI BERLUSCONI A DEPUTATI E SENATORI


La Lettera del Presidente Silvio Berlusconi
Cari amici (non posso più scrivere “Cari colleghi!”),
l’entusiasmo e la prontezza con cui migliaia di nostri sostenitori hanno risposto alla chiamata per costituire i Club “Forza Silvio” (sono già più di cinquemila!) è davvero di buon auspicio e ci incoraggia a perseverare nella nostra strategia.
La diffusione capillare di questi club in ogni Comune del territorio italiano è fondamentale per raggiungere i milioni di indecisi, coloro che hanno intenzione di non votare, o che votando intendono fermarsi alla “scheda bianca” e coloro che hanno affidato il loro voto all’antipolitica del Movimento 5 Stelle. L’insieme di questo potenziale elettorato da conquistare è di circa 24 milioni di cittadini! Per questo Vi chiedo di impegnarvi per favorire la costituzione di Club “Forza Silvio” nei Comuni (che trovate nell’allegato) della Regione dove siete stati eletti e nei quali non risultassero ancora costituiti.
Conoscete il nostro coraggioso obiettivo: aprire almeno 12.000 Club in tutta Italia in modo da assegnare ad ogni Club come prime e più importanti missioni quelle di individuare per ogni sezione elettorale uno o due difensori dei nostri voti al fine di contrastare i brogli che purtroppo si sono sempre verificati a nostro danno e quella di conquistare il consenso tra gli elettori delle 5 o 6 sezioni elettorali che verranno assegnate a ciascun Club mettendo in campo una squadra di volontari azzurri, che con il sistema del “porta a porta” arrivino a contattare (e a convincere) un buon numero di elettori indecisi o grillini. E’ una follia quella di conquistare la maggioranza assoluta dei voti per Forza Italia nelle prossime elezioni?
Davvero una follia? Anche nel ’94 nessuno credeva che avremmo portato i moderati al governo in soli due mesi! Ma è successo. Ci vogliamo ripetere?!
Un forte abbraccio e… lavorate! Mi raccomando!!
Silvio Berlusconi


BAZZONI: NO ALL’ABROGAZIONE LA LEGGE REGIONALE A TUTELA DEI DIALETTI PRESENTI IN REGIONE EMILIA-ROMAGNA


 In merito alle recenti polemiche sui dialetti e le culture popolari, relative all'abolizione della legge regionale 45/94, il gruppo Forza Italia in Assemblea legislativa regionale, su iniziativa del capogruppo Gianguido Bazzoni, ha ritenuto oppurtuno promuovere un'azione concreta, con una risoluzione che è stata presentata in data odierna, in cui si chiede alla Giunta di creare una divisione speciale e specifica presso l'IBC (istituto regionale beni ambientali, culturali e naturali) che si chiami: "Culture popolari e Dialetti dell'Emilia-Romagna" che sia opportunamente finanziata e possa operare concretamente.

venerdì 10 gennaio 2014

BAZZONI: LA NUOVA GRANDE AUSL DELLA ROMAGNA PARTE GIA’ CON IL PIEDE SBAGLIATO


Tutte le scelte e ristrutturazioni ventilate da Des Dorides penalizzano la provincia di Ravenna. In merito ai primi passi della AUSL unica romagnola, partita dal 1° gennaio, Gianguido Bazzoni ci ha rilasciato la seguente dichiarazione: “ Come sospettavamo, quando abbiamo votato contro la fusione a freddo delle AUSL romagnole, si possono già intravedere i primi danni che il nostro territorio subirà e sui quali ormai nessuno può più intervenire. La scelta delle specialità che rimarranno a Ravenna verrà fatta in modo da accontentare chi ha più voce in capitolo ed i nostri amministratori ravennati hanno sempre dimostrato di non averne o di non interessarsi; tutta la parte logistica toccherà a Cesena ed anche la sede centrale finirà a Cesena, come si evince dalle prime dichiarazioni del direttore Des Dorides.
Insomma, si verificherà per l’AUSL un copione già visto quando ci fu la fusione dei Consorzi di Bonifica: le maggiori opere ed impegni di bonifica romagnoli sono in provincia di Ravenna, ma la sede legale del Consorzio è stata pretesa ed ottenuta dai cesenati, o come è successo con la Banca di Romagna di Faenza e Lugo che è finita in pasto alla cassa di Risparmio di Cesena con l’attiva partecipazione e complicità dei politici di sinistra!” Conclude Bazzoni: “So che tutti i precedenti appelli a guardare meglio dentro questa fusione affrettata sono caduti nel vuoto, ma vorrei lanciarne un altro agli amministratori, Sindaci e Presidente della provincia di Ravenna: aprite gli occhi, fermate l’impoverimento del nostro territorio, pensate un po’ di più agli interessi dei vostri concittadini e non solamente ai diktat del partito; fatevi sentire finché siamo in tempo!”