venerdì 31 gennaio 2014
giovedì 30 gennaio 2014
NUOVO CENTRO COMMERCIALE A BAGNACAVALLO: UNA DECISIONE ANOMALA, CHE ROVINA L’ECONOMIA, IL TERRITORIO. LA PROVINCIA A COSA SERVE, SUCCEDERA’ COME PER LA STEPRA?
Uno scandalo una mega
struttura commerciale a Bagnacavallo. La Provincia di Ravenna per Bagnacavallo
fino ad ora non ne ha indovinata una a cominciare dalla “bretella” parallela
all’ex A14 bis, la mancanza di un superamento della linea ferroviaria, la zona
STEPRA. In un così lungo periodo di crisi economica accompagnata da una
profonda stagnazione dei consumi, pensare di creare una mega struttura a
Bagnacavallo, a ridosso della via Naviglio, quando esistono a poca distanza
strutture come il centro Globo di Lugo, il centro commerciale le Maioliche e
forse le Perle a Faenza e l’Iper Esp a Ravenna il cui raddoppio della
superficie è in fase di attuazione, appare, appunto, un’iniziativa estemporanea
e fuori dal tempo. Pur alla presenza di una variante adottata dal Comune di
Bagnacavallo, tale iniziativa è in forte contraddizione con il quadro
conoscitivo redatto dalla società Tecnicoop per conto della Provincia di
Ravenna e dalla Camera di commercio, il quale ipotizza, semmai, un possibile
inserimento di grandi strutture non alimentari nei nodi infrastrutturali e di
attrazione del territorio a proposito degli obiettivi prioritari di
salvaguardia e valorizzazione dei punti di forza esistenti, vale a dire le
medie strutture e il commercio nei centri storici. Se questo studio non fa
testo, tuttavia, il Piano territoriale di coordinamento provinciale meglio
conosciuto con l’acronimo PTCP, proprio riguardo all’ambito della Bassa
Romagna, pone l’accento sul miglioramento e la valorizzazione dei centri
storici qualificando in particolare le piccole e medie strutture e il commercio
su suolo pubblico con particolare riferimento ai “mercati storici”. Il citato
Piano, inoltre, inserisce l’ipotesi d’inserimento delle grandi strutture non
alimentari in quadro di obiettivi prioritari di salvaguardia e valorizzazione
dei punti di forza esistenti: medie strutture e commercio dei centri storici.
Non esiste traccia di possibili ipotesi legate al settore alimentare". "Questo
sviluppo selvaggio dei grossi centri commerciali che ormai operano senza alcuna
cornice normativa di riferimento, ha letteralmente inginocchiato la piccola
impresa commerciale, e proprio per questa ragione dovrebbe imporre agli
amministratori locali un serio approfondimento sulla questione inerente la
programmazione e lo sviluppo del territorio.
I SONDAGGI VOTANO BERLUSCONI. NON E’ UNA FIAMMATA MA ANDAMENTO CRESCENTE DI CONSENSI PER UN LEADER SENZA PARAGONI.
Le cinque scelte felici e vincenti
I sondaggi parlano a chi li sa ascoltare. Non sono
infallibili, per carità, essendo mutevoli e approssimati per definizione. Ma il
loro linguaggio esprime le onde di certezze e dubbi che attraversano il Paese.
Ecco: i sondaggi stanno clamorosamente dando ragione al Presidente
Berlusconi. Non è una fiammata, ma un andamento costante e crescente.
Insomma: 33,7 per cento del centrodestra contro il 32,5 per cento
della sinistra. L'ultimo sondaggio di Euromedia Research non lascia
alcun dubbio: Forza Italia cresce nelle intenzioni di voto. E c'è un
altro dato molto significativo: per la prima volta dall'ascesa alla segreteria
di Matteo Renzi, il Partito democratico perde consensi, invertendo la
tendenza innescata dalle primarie (-0,3 rispetto al dato di quattro giorni
prima). Come si fa a non vedere che il merito di questo trend positivo è del
Presidente Berlusconi? Sta trascinando ancora in alto Forza Italia con +0,3
rispetto al dato del 20 gennaio (con Nuovo centro destra che retrocede al 3,6
per cento), e chiara e forte, una volta di più si certifica che il popolo dei
moderati apprezza le scelte fatte fino ad oggi dal suo leader, che i compagni
dei Palazzi e delle Procure pensavano di aver liquidato, poveri illusi.
Tante le
scelte, ma cinque in particolare sono quelle di Silvio Berlusconi determinanti
nel raggiungimento di questo risultato.
mercoledì 29 gennaio 2014
CONSEGNA DELLE MEDAGLIE D’ONORE AI CITTADINI DELLA PROVINCIA DI RAVENNA REDUCI DAI LAGER NAZISTI
In data odierna, nel
"Salone degli Stemmi" del Palazzo del Governo, il Prefetto di
Ravenna, nel corso di una apposita cerimonia, ha consegnato otto Medaglie d'Onore a
cittadini e alla memoria di cittadini di questa provincia, reduci
dall'internamento nei lager nazisti. A costoro è indirizzato, in questo "Giorno
della Memoria", il pensiero di tutti. All'evento hanno preso parte le
Autorità provinciali e locali e, in particolare, i Sindaci del Comune di
Ravenna, Casola Valsenio, Riolo Terme, Bagnacavallo, il Vice Sindaco di Faenza
e l'Assessore delegato del Comune di Brisighella, comuni di residenza degli
otto insigniti. Nell'occasione, il
Prefetto ha avuto parole di commemorazione degli eventi crudeli e dolorosi che
hanno caratterizzato il periodo della deportazione, affinchè la memoria sia di
monito alla coscienza collettiva attuale e soprattutto di indirizzo e di
riflessione per le giovani generazioni. Gli insigniti del riconoscimento sono: Fabbri Pietro (8-1-1925)
di Brisighella;
Palladini Domenico (12-9-1926) di Piangipane; Poggi Guido (5-10-1922) di Casola
Valsenio; Quadalti Mario (15-2-1920, deceduto) di Casola Valsenio; Raffini
Lorenzo (26-2-1926) di Riolo Terme; Rivola Augusto (21-1-1924) di
Riolo Terme; Salvatori Antonino (20-7-1922) di Bagnacavallo; Spada Emilio
(14-9-1913 deceduto) di Faenza
INTERVISTA A PIETRO FABBRI DI BRISIGHELLA
ECCO I PATRIMONI DEI PAPERONI DI STATO PRESIDENTI, VICE PRESIDENTI E DIRETTORI GENERALI: ECCO QUANTO GUADAGNANO. Quando sbagliano chi paga?
Sergio Rame - Redditi, patrimoni, case
e auto. I dirigenti pubblici sono stati messi a nudo. Palazzo Chigi ha messo
nero su bianco (con un po' di ritardo) le buste paga delle alte cariche di
Stato, Pubblica amministrazione, enti pubblici, controllate statali e via
discorrendo. Dal presidente del Coni Giovanni Petrucci all'ad di Fs Mauro
Moretti, dal boss dell'Agenzia delle Entrate Attilio Befera al numero uno della
Cassa depositi e prestiti Franco Bassanini: la presidenza del Consiglio ha
finalmente reso pubblico il pdf definitivo del bollettino del 2012 (274 pagine
già uscite a luglio, a cui vanno ad aggiungersi altre 187 pagine). Come ricorda il Fatto Quotidiano, in base alla
legge numero 441 del 1982 lo Stato ha l'obbligo di pubblicare redditi e
patrimoni di presidenti, vicepresidente, amministratori delegati e direttori
generali dell'amministrazione pubblico. Bisogna tener conto che, pubblicando le
dichiarazioni 2012 relative all’anno di imposta 2011, non ci troviamo ad avere
a che fare con gli stipendi. Il pdf contiene, infatti, i redditi all'interno
dei quali la busta paga è solo una delle voci che fa lievitare il patrimonio
complessivo. Il presidente dell’aeroporto di Genova Marco Arato, per esempio,
ha dichiarato un milione e 518 mila euro: gran parte del patrimonio deriva,
infatti, non dalla carica pubblica ma dall'attività di socio in uno studio. Ecco, dunque, i Paperoni di Stato:
- Domenico Arcuri è amministratore delegato di Invitalia e
dichiara 1 milione e 214mila euro
- Il presidente della Cassa Depositi e Prestiti Franco
Bassanini dichiara 540mila euro. Possiede una casa a New York
- Il presidente dell’Agenzia delle entrate Attilio Befera dichiara
772mila e 335 euro
- Il presidente della Sea Giuseppe Bonomi dichiara 864mila
e 899 euro
- Il presidente delle Ferrovie dello Stato Lamberto Cardia
dichiara 896 mila euro
- L’allora presidente dell’Anas Pietro Ciucci dichiara
817mila e 481 euro. È anche in possesso di pacchetto di azioni composto da
30mila Unicredit, mille Finmeccanica e 3.760 Generali
- Il presidente dell’Enel Paolo Andrea Colombo dichiara un
milione 193mila euro
- Enrico Cotta Ramusino, al tempo della dichiarazione
manager della della Millward Brown, dichiara un milione e 141mila euro in
qualità di liquidatore dell'Aeroporto della Provincia di Pavia
- Il presidente di Italferr Maria Rita Lorenzetti dichiara
159mila e 200 euro
- L'avvocato Cristiana Maccagno è vicecommissario della
Fondazione Ordine Mauriziano e dichiara un milione e 830mila euro
- L'allora presidente dell’Autorità Portuale di Cagliari
Piergiorgio Massidda dichiara 155mila euro. Ha una casa a Roma, una ad
Arzachena e quote di proprietà immobiliari e societarie
- Il presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua dichiara un
milione 174mila e 308 euro. Il suo patrimonio comprende tre immobili nella
Capitale
- Il presidente della Consap Andrea Monorchio dichiara un
milione e 292 mila e 413 euro. Cede piccoli pacchetti di Bper, Intesa,
Enel, Banca Popolare di Vicenza e Snam e acquista una casa a Roma
- L’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato
Mauro Moretti dichiara un milione e 46mila euro
- Il direttore generale dell’Inps Paolo Nori dichiara
227mila euro
- L'allora presidente del Coni Giovanni Petrucci dichiara
427mila euro
- Il presidente di Fintecna Maurizio Pratodichiara un
milione 50mila e 770 eur
martedì 28 gennaio 2014
BAZZONI: VERGOGNOSE LE MINICONDANNE DI MILANO PER I DUE ZINGARI CHE UCCISERO VOLONTARIAMENTE IL VIGILE URBANO INVESTENDOLO COL SUV
All’udienza di oggi presso il Tribunale di Milano
per l’efferato omicidio del vigile Niccolò Savarino, la Procura di Milano non ha
trovato di meglio che mandare un VPO (vice procuratore onorario), dal momento
che fior di famosi magistrati effettivi sono impegnati giorno e notte a dar la
caccia a Berlusconi. Ma la cosa che fa più scandalo è che l’assassino
effettivo, lo zingaro Remi Nikolic che travolse e trascinò per decine di metri
il povero vigile, se l’era cavata con appena 15 anni, mentre all’udienza
odierna il suo complice Milos Stizanin era accusato solamente di
favoreggiamento e non di concorso in omicidio. La richiesta di soli 3 anni per
il complice di un brutale omicidio è un’offesa alla sicurezza degli italiani ed
alle regole di ogni convivenza civile. Lo stesso Comune di Milano (costituitosi
parte civile) aveva chiesto che venisse formulata l’accusa ben più grave di
concorso e non di favoreggiamento. Questi comportamenti della Magistratura
aiutano a diffondere nel mondo la convinzione che l’Italia sia il “Paese di
Bengodi” per i criminali di ogni risma, che, non a caso vengono puniti
severamente o cacciati da tutti i Paesi europei e si riversano nelle nostre
città.
Mentre il Italia il pluriassassino a picconate
Kabobo viene scarcerato, per giunta in maniera sollecita.
Gianguido Bazzoni
lunedì 27 gennaio 2014
Cari Amici,
Dopo 20 anni Forza Italia e il suo leader sono qui: decisi ad affrontare le sfide che ci attendono.
Questa è l'ultima chiamata, l'ultima occasione per difendere la libertà e il nostro diritto di vivere in un paese civile e prospero. Per questo ho chiesto e chiedo a tutti moderati e persone di buon senso, agli italiani che vogliono restare liberi, di scendere in campo con me e con Forza Italia. Nessuno può tirarsi indietro: è in gioco nostro comune destino Non possiamo lasciare il Paese nelle mani di chi è responsabile della drammatica crisi che stiamo vivendo.
Questa è l'ultima chiamata, l'ultima occasione per difendere la libertà e il nostro diritto di vivere in un paese civile e prospero. Per questo ho chiesto e chiedo a tutti moderati e persone di buon senso, agli italiani che vogliono restare liberi, di scendere in campo con me e con Forza Italia. Nessuno può tirarsi indietro: è in gioco nostro comune destino Non possiamo lasciare il Paese nelle mani di chi è responsabile della drammatica crisi che stiamo vivendo.
La sinistra e il suo braccio giudiziario non hanno mai rinnuciato al loro disegno eversivo, e non temo di esagerare definendolo così, perché quando i cittadini non possono più decidere da chi essere governati non è più democrazia. Negli ultimi anni ci sono stati quattro colpi di stato, l'ultimo quando una sentenza scandalosa mi ha condannato e quelli del Pd hanno colto l'occasione per sbarazzarsi del rivale che non erano riusciti a battere nelle urne. Sono passati sopra tutte le regole e hanno applicato retroattivamente una legge senza alcun riguardo per il diritto del paese: l'articolo 25 della Costituzione e l'articolo 7 della convenzione per i diritti dell' uomo dicono infatti che una legge non può essere retroattiva. E pensare che tutti si dicevano vogliosi di una pacificazione. E' avvenuto il contrario della pacificazione e hanno pure esultato. Abbiamo davanti tante sfide: le elezioni europee, le amministrative, la realizzazione di riforme che auspichiamo da anni e finalmente anche la sinistra sembra voler realizzare. Festeggeremo il ventennale il 27 marzo, quando vincemmo le elezioni e sconfiggemmo la gioiosa macchina da guerra di Occhetto. Quale giorno migliore per festeggiare?
Il 2014 sarà il nostro nuovo 1994 e torneremo a vincere per noi, per i nostri figli, per la nostra Italia. Viva l' Italia, viva la libertà!
Il 2014 sarà il nostro nuovo 1994 e torneremo a vincere per noi, per i nostri figli, per la nostra Italia. Viva l' Italia, viva la libertà!
IL MARESCIALLO MACACCARO SALVO’ DECINE DI FAMIGLIE EBREE
Piersante e Mirella Macaccaro, i figli del maresciallo-eroe Il
maresciallo salvò decine di famiglie
ebree
L'Arena - Gli abitanti di Bagnacavallo
si attrezzano, predispongono rifugi per gli ospiti, vengono scavate gallerie,
approntati nascondigli negli argini dei fiumi.
Il titolo
di «Giusto tra le nazioni» per l'eroico maresciallo che salvò dai campi di
sterminio decine di famiglie ebree fugite da Fiume e rifugiate a Bagnacavallo, in Romagna. E' il sogno
di Piersante e Mirella Macaccaro, che 70 anni dopo i fatti hanno scoperto di
avere avuto un padre eroe. Tutto merito di un cronista de «La Voce di Romagna», capace di ricostruire per intero la «grande
fuga» del novembre 1943. Solo un anno fa, dopo decine di anni di ricerche, si è
scoperto il nome dell'eroico carabiniere che fu il punto di innesco di una
straordinaria azione umanitaria. E quell'episodio, diventato il simbolo del
Giorno della memoria in tutta la bassa Romagna, inorgoglisce Verona dove
Ezechiele Macaccaro, il maresciallo eroe, era nato il 10 aprile del 1897. «Mio
padre non ha mai voluto raccontare niente», esordisce Piersante Macaccaro, che
abita dal 1980 a Monteforte d'Alpone. «Sapevo solo, ma perchè coglievo qualche
parola tra mia madre e mio padre, che lui aveva aiutato degli ebrei. Cosa ci
fosse dietro proprio non me lo sarei mai immaginato: è una gioia immensa, che
sarà piena quando anche lui sarà annoverato tra i Giusti». E dunque torniamo
all'estate del 1943: la persecuzione degli ebrei spinge centinaia di famiglie
di Fiume a lasciare le proprie case. Radunate in fretta le proprie cose gli
esuli si mettono in cammino: molti puntano all'Emilia Romagna e un gruppo molto
numeroso arriva a Bagnacavallo. Nessuno, nel paese, si tira indietro: a rischio
della propria incolumità, ognuno apre le proprie case agli esuli. Gli abitanti
di Bagnacavallo si attrezzano, predispongono rifugi per gli ospiti, vengono
scavate gallerie, approntati nascondigli negli argini dei fiumi. Alla firma
dell'armistizio, l'8 settembre, in caserma i carabinieri restano al loro posto.
Così dispone ai suoi tredici uomini il maresciallo Macaccaro,
sabato 25 gennaio 2014
REGALO ALLE BANCHE, DA FORZA ITALIA NO ALLA FIDUCIA AL DECRETO IMU-BANKITALIA:
“Il Governo aveva promesso la cancellazione
totale della tassazione sull’abitazione principale.
Dati e fatti alla mano, invece, come evidenziato dal decreto che stiamo discutendo oggi in aula, e come testimonia il fatto che proprio entro oggi i cittadini sono chiamati a versare la cosiddetta ‘mini-Imu’, lasciati fino all’ultimo nell’incertezza sull’importo, il Governo non é riuscito ad eliminare totalmente l’Imu sulla prima casa nemmeno per il solo 2013. Ed é difficile accettare la filosofia di pensiero secondo la quale, per ciò che riguarda i residui del 2013, ‘si tratta di importi modesti’, visto che in un periodo di crisi anche gli importi modesti pesano sui bilanci delle famiglie e dei contribuenti in generale, soprattutto quando sono imprevisti, dato che più volte era stato assicurato loro che per il 2013 nulla avrebbero dovuto pagare. E nient’affatto modesti, anzi gravosissimi e costosissimi sono gli elementi di incertezza, di confusione, di vero e proprio caos che hanno contraddistinto - badate bene - non solo la ‘mini-Imu’, ma l’intera vicenda”.
Dati e fatti alla mano, invece, come evidenziato dal decreto che stiamo discutendo oggi in aula, e come testimonia il fatto che proprio entro oggi i cittadini sono chiamati a versare la cosiddetta ‘mini-Imu’, lasciati fino all’ultimo nell’incertezza sull’importo, il Governo non é riuscito ad eliminare totalmente l’Imu sulla prima casa nemmeno per il solo 2013. Ed é difficile accettare la filosofia di pensiero secondo la quale, per ciò che riguarda i residui del 2013, ‘si tratta di importi modesti’, visto che in un periodo di crisi anche gli importi modesti pesano sui bilanci delle famiglie e dei contribuenti in generale, soprattutto quando sono imprevisti, dato che più volte era stato assicurato loro che per il 2013 nulla avrebbero dovuto pagare. E nient’affatto modesti, anzi gravosissimi e costosissimi sono gli elementi di incertezza, di confusione, di vero e proprio caos che hanno contraddistinto - badate bene - non solo la ‘mini-Imu’, ma l’intera vicenda”.
BERLUSCONI INDAGATO I GIUDICI NON VOGLIONO LA PACIFICAZIONE: PRESI 44 OSTAGGI
La
notizia era nell'aria da tempo, già da quando i giudici resero note le
motivazioni della condanna di Fede, Mora e Ruby nel processo-bis sul presunto
sistema di prostituzione in atto ad Arcore. Ma la notizia dell'inclusione di
Silvio Berlusconi tra gli indagati nel terzo processo al
"bunga-bunga" ha suscitato reazioni scandalizzate da parte dei
vertici di Forza Italia, anche per la coincidenza con l'accordo appena stretto
sulle riforme dal Cav col segretario del Pd Matteo Renzi. “La procura di Milano
non delude mai per prontezza di riflessi e rapidità quando si tratta di Silvio
Berlusconi. L’accusa di corruzione in atti giudiziari è gravissima e
assurda. Coinvolgendo i suoi legali oltretutto lede con ogni evidenza il
diritto di difesa sancito nell’articolo 111 della Costituzione sul
'giusto processo', trasformandolo in reato" dice il capogruppo di FI alla
Camera, Renato Brunetta.
"Non sappiamo - aggiunge - se la coincidenza con il momento politico
sia casuale. Di certo fornisce benzina ai nemici della pacificazione
nazionale e offre loro veleno con cui inquinare la democrazia”. Chi invece non
ha dubbi circa il timing dei giudici è il senatore azzurro Sandro Bondi: "Ogni volta che la
politica compie un passo avanti verso il cambiamento e la normalità democratica
immancabile e puntuale interviene la spada di Damocle della Procura di Milano e
della magistratura. L'Italia non avrà mai pace se la magistratura potrà
continuare a dettare l’agenda politica del Paese". Per la portavoce
azzurra alla Camera, Mara Carfagna,
"è a nuova la tegola giudiziaria su Silvio Berlusconi, ma vecchio il
messaggio politico lanciato da certa magistratura. Nessuna novità, nessuna
evoluzione. Se Renzi ha dato un colpo mortale all’antiberlusconismo militante
all’interno del Pd, questa ossessione è quanto mai presente in quella parte
dell’ordine giudiziario che interpreta il proprio ruolo in termini
prevalentemente politici. L’Italia diventerà una democrazia matura quando
terminerà questa pericolosa devianza culturale". Maria Stella Gelmini tralscia "il
sincronismo tra l'attività giudiziaria della Procura di Milano e l’agenda
politica italiana. Colpisce, però, e ogni persona di buon senso lo vede, che
mentre il presidente Berlusconi lavora per l’agibilità politica
dell’Italia, alcuni magistrati lavorano per l’inagibilità politica di
Berlusconi”.
LA RAI MALTRATTA BRISIGHELLA: MA ANCHE CASOLA VALSENIO, MODIGLIANA, RIOLO TERME E……
Ivano Fabbri* - Brisighella e' maltrattata esattamente come i comuni di Casola, Modigliana, Riolo, Tredozio e tutte quelle piccole vallate fuori dalla pianura padana, questo la rai lo aveva annunciato ancora prima del passaggio al digitale terrestre, la versione ufficiale e' che non ci sono soldi, in pratica e' perche deve mantenere un sistema elefantiaco ed una marea di politici infiltrati....la blasfema mediaset ha la copertura completa anche in queste zone. Dimenticavo Marradi, una ventina di canali contro i nostri cento e passa. Cosa aspettano i nostri Sindaci per intervenire!!!
Leggi l’articolo apparso sul Resto del Carlino: http://brisighellaierieoggi.blogspot.it/
* Antennista
giovedì 23 gennaio 2014
LEGGE ELETTORALE: NYT E FR “BENEDICONO ACCORDO BERLUSCONI-RENZI
“Nei giorni scorsi il New York Times, oggi il
Financial Times: i grandi giornali internazionali “benedicono” l’accordo
Berlusconi-Renzi sulla legge elettorale, sul superamento del bicameralismo
perfetto e sulla riforma del Titolo V della Costituzione. E benedicono
l’accordo perché affronta uno dei più grandi problemi del nostro Paese: l’ingovernabilità.
Ingovernabilità che si riflette, tra l’altro, sui mercati finanziari e sul
costo del debito pubblico.
Le
colonne del NYT e del FT rispondono quindi, da una prospettiva internazionale,
a quanti, soprattutto piccoli partiti, di destra e di sinistra, si oppongono
all’accordo, per puro opportunismo e miopi interessi di parte. È questa la via
per la vera stabilità. Altro che governi tecnici, altro che governi del
presidente
mercoledì 22 gennaio 2014
1994 – 2013: L’INTOSSICAZIONE DELLA SINISTRA E IL GRANDE IMBROGLIO DELLA COMUNICAZIONE
Nei talk show
televisivi è sempre più diffusa l’abitudine di accusare Berlusconi di aver
governato per 20 anni e di non aver fatto niente. Anzi, una cosa in questi
20 anni, secondo la sinistra televisiva, Berlusconi l’ha fatta: ha distrutto i
conti pubblici. La conseguenza più
eclatante di tutto ciò, sempre secondo l’intelligentia di sinistra, è stata l’esplosione
dello spread nel 2011, che il governo Monti prima e il governo Letta poi, sono
invece riusciti a far diminuire. Falso che più falso non si può!
Ebbene, innanzitutto
dei 20 anni di seconda Repubblica Berlusconi ha governato solo per meno della
metà: 9 anni. E poi, 3 altre osservazioni per mettere fine una volta per
tutte all’intossicazione della sinistra e al grande imbroglio della
comunicazione: 1) non è vero che Berlusconi non ha fatto le riforme; 2)
con Berlusconi i conti pubblici erano in ordine; 3) è ormai
universalmente riconosciuto che quello dello spread è stato solo un grande
imbroglio, frutto della speculazione finanziaria internazionale. E inoltre: con Berlusconi la disoccupazione
era ai minimi storici, con Monti e Letta ai massimi; con Berlusconi, il
debito pubblico, pur alto, era sotto controllo, con Monti e Letta è
esploso; i governi Berlusconi hanno fatto più di 40 riforme, mentre la
sinistra è riuscita a farne a malapena 5; con Berlusconi c’è stato sì un
aumento della spesa pubblica, ma legato al maggior ricorso agli ammortizzatori
sociali, conseguenza delle due “tornate” di crisi finanziaria
internazionale nate negli Stati Uniti a seguito
martedì 21 gennaio 2014
INCONTRO STORICO…….………
Protagonisti
– Silvio Berlusconi e Matteo Renzi. Sono solo loro i
protagonisti assoluti non solo di un incontro unico nella storia della Prima e
della Seconda Repubblica, ma anche di un'intesa destinata a cambiare il profilo
della politica italiana. Complimenti, il merito va solo a loro. Non se lo
intesti nessun altro. Chi vince sono Berlusconi, Renzi, l'Italia. Berlusconi
– Concorda e promuove le riforme costituzionali. Contro il bicameralismo
perfetto. Nemesi: il Senato l'ha fatto decadere, decaduto sarà il Senato. Ironia
della storia. Renzi – Bisogna dargli atto di aver rottamato il muro di
Berlin(guer), la presunzione ideologica di superiorità morale comunista.
L'altro non è nemico ma avversario. Diamo atto al suo coraggio e perché no alla
sua lealtà e simpatia. Ha rilegittimato non Berlusconi, ma la storia del Pci,
Pds, Ds, Pd facendone finalmente un partito post-non-più-comunista. Se i gruppi
parlamentari glielo lasceranno fare... Sintonia – Se si ha la volontà
politica e si ha apertura umana, è possibile e seria, e senza inciuci, anche
tra personalità di schieramenti diversi. Berlusconi-Renzi – Rinascono le
autentiche larghe intese per le riforme. È la pacificazione di fatto. Li
accomuna il coraggio. Il segretario del Pd ha sicuramente dimostrato coraggio e
determinazione nel decidere di incontrare Berlusconi contro la volontà della parte
più conservatrice e autistica del suo partito. Ma il nostro Presidente dimostra
di avere un coraggio da leone nel continuare ad andare avanti nonostante tutto,
nonostante tutti gli attacchi e le ingiustizie subite, nonostante la
persecuzione di una parte della magistratura, nonostante l'odio della sinistra
più conservatrice. Un esempio di vita per tutti. Uno statista che pensa al suo
Paese e al suo popolo.
Napolitano
– Ha perso. Deve restituire alle forze reali e
democratiche le riforme costituzionali, soccombono la sua idea comunista di
pacificazione, le sue piccole intese. Aveva fatto suoi poteri presidenziali che
la Costituzione non gli assegna. Ora deve rientrare nell'alveo da cui aveva
esondato. E con lui riporti a casa i suoi ministri. Catalogo degli sconfitti
– Letta Enrico del dopo Epifani, Alfano e i suoi cari, le piccole intese. I
Macaluso e gli Scalfari, i travaglisti e i giornaloni.
lunedì 20 gennaio 2014
GLI IMPEGNI DEL COORDINATORE REGIONALE
Cari amici,
i giorni si susseguono carichi di impegni e di
importanti novità. La novità politica più importante come ben sapete è data
dall’incontro avvenuto tra il Presidente Berlusconi e il Segretario del PD
Matteo Renzi, cosa si sono detti lo avete letto e sentito, quello che mi preme
sottolineare è che Berlusconi si è dimostrato ancora una volta un grande Leader
e un grande statista. Si è fatto legittimare politicamente da quello stesso
partito che lo ha fatto decadere dal seggio senatoriale e che da vent’anni lo
insegue e perseguita. L’accordo sulle riforme e sulla legge elettorale è un
patto storico che può portare ad un cambiamento vero, per una vera stabilità
dell’Italia. L’unico neo è che l’accordo sulle riforme farà slittare il voto ma
è un pegno che paghiamo volentieri per aprire alla Terza Repubblica. Nel
frattempo continuano i lavori in aula e nelle commissioni. Su suggerimento di
alcuni cittadini e tramite il consigliere Lorenzo Tomassini, ho presentato un
emendamento all’IMU sui terreni ritenuti edificabili. Allo stato attuale i
comuni tassano come edificabili tutti quei terreni che rientrano nel PSC anche
se in realtà non sono nel POC e per avere una vera concessione edilizia possono
passare anche 15 anni. In sostanza ho richiesto che i terreni vengano tassati
come edificabili solo dal momento che hanno una concessione edilizia in corso.
Se non sarà accolto l’emendamento lo ripresenterò come ordine del giorno.
I lavori continuano anche in Emilia Romagna , e in
attesa che venga definito il coordinamento nazionale io ho iniziato e
programmato incontri. Domani , 20 gennaio, sarà una giornata particolarmente
intensa: si parte la mattina con una intervista a Teleromagna per poi
incontrare alcuni simpatizzanti ed eletti che me ne hanno fatto richiesta. L’appuntamento più importante è con i
consiglieri regionali che al momento attuale sono i miei riferimenti più
rilevanti in regione. Sabato 25 incontrerò gli eletti della provincia di
Rimini e a seguire, come avevo promesso, visiterò anche le altre provincie
emiliano romagnole. Ma più di tutto intendo essere presente sui territori con
gli amici di Forza Italia. Io resto a Vostra disposizione e Vi prego di
contattare la mia segreteria per appuntamenti ed incontri. Le mail sono al
momento il modo migliore di comunicazione . On. Massimo Palmizio
sabato 18 gennaio 2014
TERRE DEI FUOCHI: “NAPOLITANO FECE SECRETARE I MIEI VERBALI”
In
un’intervista al giornale tedesco afferma che fu l’attuale Capo dello Stato italiano, ministro dell’Interno dal
’96 al ’98 nel governo Prodi, a secretare i documenti
depositati dal pentito. E fa riferimento a Paolo Berlusconi come capo di
un’azienda del nord protagonista dei suoi traffici.
La mia testimonianza sul traffico di rifiuti tossici è stata secretata da Re Giorgio“. Il pentito Carmine Schiavone in una lunga intervista al giornale Der Spiegel afferma che fu l’attuale Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ministro dell’Interno dal ’96 al ’98 nel governo Prodi, a secretare le sue deposizioni sul traffico di rifiuti tossici che tiravano in ballo persino Paolo Berlusconi, fratello del Cavaliere, come capo di un’azienda del nord protagonista dei suoi traffici. “Tutte le informazioni in mio possesso”, ha detto al giornalista Walter Mayr, “le ho date ai funzionari dell’anti Mafia italiana negli anni ’90. In quei documenti era anche scritto il nome di un’azienda intermediaria basata a Milano, che ha giocato un ruolo importante nel trasferimento dal nord al sud. Ma quella parte della mia testimonianza è stata classificata da Re Giorgio, che era ministro dell’Interno”. E al giornalista che gli chiede chi ci fosse dietro l’azienda di Milano, risponde: “Uno dei soci era Paolo Berlusconi“. Il vice presidente dell’AC Milan e fratello di Silvio Berlusconi, “era davvero parte del commercio mafioso di rifiuti tossici?”, si chiede il cronista. Ma l’articolo ricorda: “Il fratello di Berlusconi ha definito tutto questo una favola”. Il Der Spiegel individua inoltre i nomi dei quattro personaggi che sulla questione in questo momento vivono maggiori pressioni sul tema: “Alessandro Pansa, che allora era a capo dello Sco (Servizio Centrale operativo) e adesso è Capo della Polizia; Nicola Cavaliere era con la polizia e fu coinvolto nel caso, sempre secondo il pentito, ora è vice capo dell’Aisi; Giorgio Napolitano, che era primo ministro dell’Interno e incaricato dell’indagini. Oggi è il Presidente della Repubblica del Paese; Gennaro Capoluongo che, secondo Schiavone, era a bordo di un elicottero che faceva un tour delle discariche di rifiuti tossici. Oggi è il capo dell’Interpol in Italia;”
La mia testimonianza sul traffico di rifiuti tossici è stata secretata da Re Giorgio“. Il pentito Carmine Schiavone in una lunga intervista al giornale Der Spiegel afferma che fu l’attuale Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ministro dell’Interno dal ’96 al ’98 nel governo Prodi, a secretare le sue deposizioni sul traffico di rifiuti tossici che tiravano in ballo persino Paolo Berlusconi, fratello del Cavaliere, come capo di un’azienda del nord protagonista dei suoi traffici. “Tutte le informazioni in mio possesso”, ha detto al giornalista Walter Mayr, “le ho date ai funzionari dell’anti Mafia italiana negli anni ’90. In quei documenti era anche scritto il nome di un’azienda intermediaria basata a Milano, che ha giocato un ruolo importante nel trasferimento dal nord al sud. Ma quella parte della mia testimonianza è stata classificata da Re Giorgio, che era ministro dell’Interno”. E al giornalista che gli chiede chi ci fosse dietro l’azienda di Milano, risponde: “Uno dei soci era Paolo Berlusconi“. Il vice presidente dell’AC Milan e fratello di Silvio Berlusconi, “era davvero parte del commercio mafioso di rifiuti tossici?”, si chiede il cronista. Ma l’articolo ricorda: “Il fratello di Berlusconi ha definito tutto questo una favola”. Il Der Spiegel individua inoltre i nomi dei quattro personaggi che sulla questione in questo momento vivono maggiori pressioni sul tema: “Alessandro Pansa, che allora era a capo dello Sco (Servizio Centrale operativo) e adesso è Capo della Polizia; Nicola Cavaliere era con la polizia e fu coinvolto nel caso, sempre secondo il pentito, ora è vice capo dell’Aisi; Giorgio Napolitano, che era primo ministro dell’Interno e incaricato dell’indagini. Oggi è il Presidente della Repubblica del Paese; Gennaro Capoluongo che, secondo Schiavone, era a bordo di un elicottero che faceva un tour delle discariche di rifiuti tossici. Oggi è il capo dell’Interpol in Italia;”
venerdì 17 gennaio 2014
W RENZI
W Renzi – Il PD si spacca un'altra
volta. La minoranza Pd che è maggioranza alle Camere è contro Renzi e il suo
incontro con Berlusconi per la legge elettorale. Bella razza di democratici…
Il segretario proporrà un
sistema elettorale con efficace clausola maggioritaria. Se nel suo partito si
opporranno per salvare la poltrona, lui è pronto a cavalcare lo scandalo -
Letta vuole cambiare 5 ministri coinvolgendo Renzie, che non intende cadere
nella trappola. Nuovo slogan di Matteuccio: “Veniamo da 10 mesi di fallimenti
giovedì 16 gennaio 2014
1994 – 2013: L’INTOSSICAZIONE DELLA SINISTRA E IL GRANDE IMBROGLIO DELLA COMUNICAZIONE
Nei
talk show televisivi è sempre più diffusa l’abitudine di accusare Berlusconi
di aver governato per 20 anni e di non aver fatto niente. Anzi, una cosa in
questi 20 anni, secondo la sinistra televisiva, Berlusconi l’ha fatta: ha
distrutto i conti pubblici. La conseguenza più eclatante di tutto ciò, sempre secondo
l’intelligentia di sinistra, è stata l’esplosione dello spread nel 2011, che
il governo Monti prima e il governo Letta poi, sono invece riusciti a far
diminuire. Falso che più falso non si può!
Ebbene,
innanzitutto dei 20 anni di seconda Repubblica Berlusconi ha governato solo
per meno della metà: 9 anni. E poi, 3 altre osservazioni per mettere fine
una volta per tutte all’intossicazione della sinistra e al grande imbroglio
della comunicazione: 1) non è vero che Berlusconi non ha fatto le
riforme; 2) con Berlusconi i conti pubblici erano in ordine; 3) è
ormai universalmente riconosciuto che quello dello spread è stato solo un grande
imbroglio, frutto della speculazione finanziaria internazionale.
E inoltre: con Berlusconi la disoccupazione era
ai minimi storici, con Monti e Letta ai massimi; con Berlusconi, il
debito pubblico, pur alto, era sotto controllo, con Monti e Letta è
esploso; i governi Berlusconi hanno fatto più di 40 riforme, mentre la
sinistra è riuscita a farne a malapena 5; con Berlusconi c’è stato sì un
aumento della spesa pubblica, ma legato al maggior ricorso agli ammortizzatori
sociali, conseguenza delle due “tornate” di crisi finanziaria internazionale
nate negli Stati Uniti a seguito dell’attacco alle Torri gemelle nel 2001 e al
fallimento di Lehman Brothers nel 2008. Dal 2008 al
2011, l’ultimo governo Berlusconi ha
fatto manovre finanziarie per un valore cumulato (fino al 2014) di 265 miliardi
di euro, prevalentemente fatte da tagli e sviluppo e senza nuove tasse; Monti
ha fatto una sola manovra per 60 miliardi, tutta incentrata sull’aumento
della pressione fiscale; con il governo Letta zero manovre, solo mance a
clienti e amici.
E, per
concludere, nel 2011, con Berlusconi, il gettito totale derivante
dalla tassazione sulla casa è stato pari a 10 miliardi. Nel 2012, con Monti,
è stato di 24 miliardi. Nel 2014, con Letta, il gettito supererà 30 miliardi:
più che triplicato rispetto agli anni di Berlusconi, e il 30% in più rispetto
al 2012 di Monti. Si può dire, pertanto, dati alla mano, che Berlusconi ha
governato bene e comunque meglio della sinistra. Basta vedere, a contrariis,
cosa è successo nel 2012 con il governo Monti e nel 2013 con il governo Letta,
quando tutti gli indicatori economici hanno assunto segno negativo.
martedì 14 gennaio 2014
COSA SUCCEDE IN PROVINCIA DI RAVENNA: RISTRUTTURAZIONE DEL LICEO SCIENTIFICO “RICCI CURBASTRO DI LUGO DUE FUNZIONARI INDAGATI E UNO RINVIATO A GIUDIZIO
INTERPELLANZA di Vincenzo Galassini Forza Italia Provincia di
Ravenna.- Dalla Voce di Romagna del 21 dicembre 2013, e non dal Presidente
della Provincia o del presidente del consiglio provinciale di Ravenna, ho appreso che due funzionari della Provincia
sono stati indagati e uno rinviato a giudizio per i lavori eseguiti nel 2012 del liceo scientifico Ricci Curbastro
di Lugo. Un fatto veramente grave nei confronti dei tre dipendenti della
Provincia e della Provincia stessa. Nell’aprile del 2010, la consigliera
provinciale Giovanna Maria Benelli prematuramente scomparsa, in merito ai lavori del Liceo di Lugo aveva
presentato un’ interpellanza per chiarimenti sulla vicenda:del ritardo dei
lavori e delle lamentanze dell’impresa, Il Presidente Giangrandi risposte che
tutto era in regola e l’amministrazione aveva ragione. Ora, indirettamente
apprendo che i funzionari della sono indagati in contrasto con quanto
dichiarato a suo tempo la situazione è chiaramente cambiata, con una
interpellanza ho chiesto chiarimenti per la gravità del fatto e l’analogia con il caso Pontelungo.
lunedì 13 gennaio 2014
VERGOGNA: LA MEMORIA CORTA DELLA SINISTRA
Vi ricordate cosa successe nei primi giorni
dopo il terremoto dell'Aquila?
Mentre Silvio Berlusconi cercava di dare un tetto agli abruzzesi la sinistra fece di tutto per sminuire la sua opera. Lo etichettarono come uno che se ne approfittava dei morti per avere visibilità.........
Oggi, invece, abbiamo appreso che l'Assessore di Sinistra Ermanno Lisi aveva etichettato il terremoto e i 309 morti che aveva causato attraverso testuali parole: "E' stato un colpo di culo, se non fai i soldi mo......".
Mentre Silvio Berlusconi cercava di dare un tetto agli abruzzesi la sinistra fece di tutto per sminuire la sua opera. Lo etichettarono come uno che se ne approfittava dei morti per avere visibilità.........
Oggi, invece, abbiamo appreso che l'Assessore di Sinistra Ermanno Lisi aveva etichettato il terremoto e i 309 morti che aveva causato attraverso testuali parole: "E' stato un colpo di culo, se non fai i soldi mo......".
Comunisti del cavolo, in
quei giorni, chi speculava sui morti?
Vi dovete vergognare!!! Chi dice cose del genere, anche per scherzo,
merita tutto il disprezzo possibile ed immaginabile!!
ECCO LE PRIME TASSE DI RENZI TASI E IMU, SCADENZE E IMPORTI: CI ASPETTANO STANGATE SU CASA E RISPARMI. E IL LEADER PD NON MUOVE UN DITO CONTRO SACCOMANNI CHE CI SPENNA
Il
ciclone Renzi sta terremotando la politica. Non è un male, si sentiva il
bisogno di uscire dall'immobilismo nel quale ci avevano portato Napolitano e
Letta con l'aiuto di Alfano. Ma detto questo, quel che succede in politica
conta zero se non provoca effetti benefici su noi cittadini. Se a sinistra si
ridistribuiscono seggiole e poltrone, se qualche ministro verrà mandato a casa
e sostituito da personaggi più graditi, se insomma la novità resta chiusa
all'interno della casta, un Renzi vale l'altro. E qui viene il sospetto che il
nuovo capo del Pd, cioè l'azionista di maggioranza del governo, parli a volte
bene e comunque molto, ma razzoli maluccio. Se oggi il governo approverà, come
previsto, la nuova ondata di tasse sulla casa, la stangata avrà un nome e
cognome: Matteo Renzi. Già, perché solo lui potrebbe e dovrebbe porre un veto
assoluto: caro Letta, fermati o domani sei licenziato. E invece il giovane e
loquace sindaco-segretario riformatore tace. Muto come un pesce. Facile porre
aut-aut sulle unioni civili (cosa che interessa e riguarda pochi intimi),
facile prendere per i fondelli il suo rivale viceministro dell'Economia,
Fassina, e costringerlo alle dimissioni.
Andare a
trovare Bersani in ospedale dopo averlo rottamato è addirittura banale.
Annunciare scadenze «inderogabili» su questo e su quello sapendo che non
saranno rispettate è un gioco mediatico che non costa nulla. Ma per fermare
l'aumento delle tasse dello sciagurato trio Letta-Saccomanni-Alfano ci vogliono
attributi veri. E qui, salvo graditi colpi di scena dell'ultima ora, casca
l'asino.
Il nuovo
che avanza si comporta tale e quale i vecchi marpioni che hanno spremuto per anni
i contribuenti. E addirittura arriva a rilanciare l'aumento della tassazione
delle rendite finanziare. Di nuovo, nella politica fiscale di Renzi, c'è solo
il nome: da Imu a Tasi. E tra l'altro, secondo tutti gli studi, la seconda sarà
più tosta della precedente. Domani Renzi ci spiegherà perché e percome non ha
potuto fermare la mannaia dello Stato ladrone. E noi gli risponderemo: e chi se
ne frega, affari tuoi. O comandi su cose concrete, o di belle e nuove parole
non sappiamo più cosa farcene. Tasi, Renzi, che in dialetto veneto significa:
taci, Renzi.
IL 76% DEGLI ITALIANI VUOLE LO STOP ALL’IMMIGRAZIONE SELVAGGIA. ALTRO CHE RIVEDERE LA BOSSI-FINI……
La stragrande maggioranza degli italiani applaude
la decisione del premier britannico Cameron di un giro di vite
sull’immigrazione illegale e di uno stop agli ingressi
incontrollati. Lo stesso, amplissimo, campione di opinione giudica poco
incisivo l’atteggiamento delle istituzioni italiane nel contrasto al fenomeno.
A rivelarlo è un sondaggio dell’istituto Ferrari Nasi & Associati. Alla
domanda «nei confronti dell’immigrazione, lo Stato italiano dovrebbe
comportarsi in modo più severo?» risponde sì il 76% del campione.
sabato 11 gennaio 2014
LETTERA DI BERLUSCONI A DEPUTATI E SENATORI
La Lettera del Presidente Silvio
Berlusconi
Cari
amici (non posso più scrivere “Cari colleghi!”),
l’entusiasmo
e la prontezza con cui migliaia di nostri sostenitori hanno risposto alla
chiamata per costituire i Club “Forza Silvio” (sono già più di cinquemila!) è
davvero di buon auspicio e ci incoraggia a perseverare nella nostra strategia.
La
diffusione capillare di questi club in ogni Comune del territorio italiano è
fondamentale per raggiungere i milioni di indecisi, coloro che hanno intenzione
di non votare, o che votando intendono fermarsi alla “scheda bianca” e coloro
che hanno affidato il loro voto all’antipolitica del Movimento 5 Stelle.
L’insieme di questo potenziale elettorato da conquistare è di circa 24 milioni
di cittadini! Per questo Vi chiedo di impegnarvi per favorire la costituzione
di Club “Forza Silvio” nei Comuni (che trovate nell’allegato) della Regione
dove siete stati eletti e nei quali non risultassero ancora costituiti.
Conoscete
il nostro coraggioso obiettivo: aprire almeno 12.000 Club in tutta Italia in
modo da assegnare ad ogni Club come prime e più importanti missioni quelle di
individuare per ogni sezione elettorale uno o due difensori dei nostri voti al
fine di contrastare i brogli che purtroppo si sono sempre verificati a nostro
danno e quella di conquistare il consenso tra gli elettori delle 5 o 6 sezioni
elettorali che verranno assegnate a ciascun Club mettendo in campo una squadra
di volontari azzurri, che con il sistema del “porta a porta” arrivino a contattare
(e a convincere) un buon numero di elettori indecisi o grillini. E’ una follia
quella di conquistare la maggioranza
assoluta dei voti per Forza Italia nelle prossime elezioni?
Davvero
una follia? Anche nel ’94 nessuno credeva che avremmo portato i moderati al
governo in soli due mesi! Ma è successo. Ci vogliamo ripetere?!
Un forte
abbraccio e… lavorate! Mi raccomando!!
Silvio Berlusconi
BAZZONI: NO ALL’ABROGAZIONE LA LEGGE REGIONALE A TUTELA DEI DIALETTI PRESENTI IN REGIONE EMILIA-ROMAGNA
In merito alle recenti polemiche sui
dialetti e le culture popolari, relative all'abolizione della legge regionale
45/94, il gruppo Forza Italia in Assemblea legislativa regionale, su iniziativa
del capogruppo Gianguido Bazzoni, ha ritenuto oppurtuno promuovere un'azione
concreta, con una risoluzione che è stata presentata in data odierna, in cui si
chiede alla Giunta di creare una divisione speciale e specifica presso l'IBC
(istituto regionale beni ambientali, culturali e naturali) che si chiami:
"Culture popolari e Dialetti dell'Emilia-Romagna" che sia
opportunamente finanziata e possa operare concretamente.
venerdì 10 gennaio 2014
BAZZONI: LA NUOVA GRANDE AUSL DELLA ROMAGNA PARTE GIA’ CON IL PIEDE SBAGLIATO
Tutte le scelte e ristrutturazioni ventilate da Des
Dorides penalizzano la provincia di Ravenna. In merito
ai primi passi della AUSL unica romagnola, partita dal 1° gennaio, Gianguido
Bazzoni ci ha rilasciato la seguente dichiarazione: “ Come sospettavamo, quando
abbiamo votato contro la fusione a freddo delle AUSL romagnole, si possono già
intravedere i primi danni che il nostro territorio subirà e sui quali ormai
nessuno può più intervenire. La scelta delle specialità che rimarranno a
Ravenna verrà fatta in modo da accontentare chi ha più voce in capitolo ed i
nostri amministratori ravennati hanno sempre dimostrato di non averne o di non
interessarsi; tutta la parte logistica toccherà a Cesena ed anche la sede
centrale finirà a Cesena, come si evince dalle prime dichiarazioni del
direttore Des Dorides.
Insomma, si verificherà
per l’AUSL un copione già visto quando ci fu la fusione dei Consorzi di
Bonifica: le maggiori opere ed impegni di bonifica romagnoli sono in provincia
di Ravenna, ma la sede legale del Consorzio è stata pretesa ed ottenuta dai
cesenati, o come è successo con la
Banca di Romagna di Faenza e Lugo che è finita in pasto alla
cassa di Risparmio di Cesena con l’attiva partecipazione e complicità dei
politici di sinistra!” Conclude Bazzoni: “So che tutti i precedenti
appelli a guardare meglio dentro questa fusione affrettata sono caduti nel
vuoto, ma vorrei lanciarne un altro agli amministratori, Sindaci e Presidente
della provincia di Ravenna: aprite gli occhi, fermate l’impoverimento del
nostro territorio, pensate un po’ di più agli interessi dei vostri concittadini
e non solamente ai diktat del partito; fatevi sentire finché siamo in tempo!”
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