In merito alle recenti polemiche sui
dialetti e le culture popolari, relative all'abolizione della legge regionale
45/94, il gruppo Forza Italia in Assemblea legislativa regionale, su iniziativa
del capogruppo Gianguido Bazzoni, ha ritenuto oppurtuno promuovere un'azione
concreta, con una risoluzione che è stata presentata in data odierna, in cui si
chiede alla Giunta di creare una divisione speciale e specifica presso l'IBC
(istituto regionale beni ambientali, culturali e naturali) che si chiami:
"Culture popolari e Dialetti dell'Emilia-Romagna" che sia
opportunamente finanziata e possa operare concretamente.
Bologna, 09.01.2014
RISOLUZIONE
L’Assemblea legislativa regionale dell’Emilia-Romagna,
PREMESSO
che è stata abolita la LR 45/94 per la valorizzazione del patrimonio
storico, culturale e letterario rappresentato dai dialetti presenti nella
regione;
che tale legge affidava all’Istituto Beni Culturali ER
l’attuazione delle direttive e delle azioni previste, stanziando un
insignificante contributo specifico all’IBC, ma senza che la Giunta abbia mai previsto
in bilancio un effettivo finanziamento compatibile con le importanti finalità
indicate;
che l’IBC ha sempre goduto di elevatissimi finanziamenti
per finanziare films mai visti o criptiche iniziative culturali per piccole
elites e mai nulla ha fatto per i dialetti regionali;
che comunque la legge in questione si limitava a
considerare i dialetti, senza allargare il campo d’azione alle culture popolari
dell’Emilia-Romagna ed al binomio indissolubile cultura-lingua, soprattutto per
quanto riguarda i vissuti familiari e sociali;
CONSIDERATO
che tutte le terre dell’Emilia-Romagna ed i relativi
prodotti famosi nel mondo si identificano con la cultura ed il dialetto: il
parmigiano-reggiano così come lo squaquerone parlano dialetto, la piadina come
i tortellini si intrecciano indissolubilmente con cultura e dialetto;
che in Emilia-Romagna esiste una miriade di iniziative
per la valorizzazione e conservazione del patrimonio culturale dato dai
dialetti, che si battono per evitarne la scomparsa, primo fra tutti l’Istituto
Friedrich Schurr in Romagna, intitolato al famoso glottologo che individuò nel
romagnolo una vera e propria lingua romanza;
che esiste nella regione una grande quantità di case
editrici che editano pubblicazioni in dialetto e che dovrebbero essere
sostenute;
VISTO
che l’Istituto Beni Culturali dell’Emilia-Romagna è una
diretta emanazione della Regione e risponde alla Giunta regionale del suo
operato;
IMPEGNA
LA GIUNTA REGIONALE
a costituire presso l’IBC-ER un’apposita e specifica
divisione, denominata “Culture popolari e Dialetti dell’Emilia-Romagna” che si
occupi di supportare le iniziative culturali sulle tradizioni locali, di
contribuire all’editoria in dialetto, di integrare programmi di insegnamento
nelle scuole, di favorire il lavoro di studiosi ed operatori culturali, di
mantenere in uso il dialetto parlato, vera espressione dell’anima più profonda
dei nostri conterranei;
a finanziare, con un’apposita voce di bilancio, questa
divisione specifica, stanziando importi, di anno in anno, che siano almeno pari
a quelli concessi ad altri e meno importanti istituti, come la Fondazione Arturo
Toscanini. Gianguido Bazzoni
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