Uno scandalo una mega
struttura commerciale a Bagnacavallo. La Provincia di Ravenna per Bagnacavallo
fino ad ora non ne ha indovinata una a cominciare dalla “bretella” parallela
all’ex A14 bis, la mancanza di un superamento della linea ferroviaria, la zona
STEPRA. In un così lungo periodo di crisi economica accompagnata da una
profonda stagnazione dei consumi, pensare di creare una mega struttura a
Bagnacavallo, a ridosso della via Naviglio, quando esistono a poca distanza
strutture come il centro Globo di Lugo, il centro commerciale le Maioliche e
forse le Perle a Faenza e l’Iper Esp a Ravenna il cui raddoppio della
superficie è in fase di attuazione, appare, appunto, un’iniziativa estemporanea
e fuori dal tempo. Pur alla presenza di una variante adottata dal Comune di
Bagnacavallo, tale iniziativa è in forte contraddizione con il quadro
conoscitivo redatto dalla società Tecnicoop per conto della Provincia di
Ravenna e dalla Camera di commercio, il quale ipotizza, semmai, un possibile
inserimento di grandi strutture non alimentari nei nodi infrastrutturali e di
attrazione del territorio a proposito degli obiettivi prioritari di
salvaguardia e valorizzazione dei punti di forza esistenti, vale a dire le
medie strutture e il commercio nei centri storici. Se questo studio non fa
testo, tuttavia, il Piano territoriale di coordinamento provinciale meglio
conosciuto con l’acronimo PTCP, proprio riguardo all’ambito della Bassa
Romagna, pone l’accento sul miglioramento e la valorizzazione dei centri
storici qualificando in particolare le piccole e medie strutture e il commercio
su suolo pubblico con particolare riferimento ai “mercati storici”. Il citato
Piano, inoltre, inserisce l’ipotesi d’inserimento delle grandi strutture non
alimentari in quadro di obiettivi prioritari di salvaguardia e valorizzazione
dei punti di forza esistenti: medie strutture e commercio dei centri storici.
Non esiste traccia di possibili ipotesi legate al settore alimentare". "Questo
sviluppo selvaggio dei grossi centri commerciali che ormai operano senza alcuna
cornice normativa di riferimento, ha letteralmente inginocchiato la piccola
impresa commerciale, e proprio per questa ragione dovrebbe imporre agli
amministratori locali un serio approfondimento sulla questione inerente la
programmazione e lo sviluppo del territorio.
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