Tutte le scelte e ristrutturazioni ventilate da Des
Dorides penalizzano la provincia di Ravenna. In merito
ai primi passi della AUSL unica romagnola, partita dal 1° gennaio, Gianguido
Bazzoni ci ha rilasciato la seguente dichiarazione: “ Come sospettavamo, quando
abbiamo votato contro la fusione a freddo delle AUSL romagnole, si possono già
intravedere i primi danni che il nostro territorio subirà e sui quali ormai
nessuno può più intervenire. La scelta delle specialità che rimarranno a
Ravenna verrà fatta in modo da accontentare chi ha più voce in capitolo ed i
nostri amministratori ravennati hanno sempre dimostrato di non averne o di non
interessarsi; tutta la parte logistica toccherà a Cesena ed anche la sede
centrale finirà a Cesena, come si evince dalle prime dichiarazioni del
direttore Des Dorides.
Insomma, si verificherà
per l’AUSL un copione già visto quando ci fu la fusione dei Consorzi di
Bonifica: le maggiori opere ed impegni di bonifica romagnoli sono in provincia
di Ravenna, ma la sede legale del Consorzio è stata pretesa ed ottenuta dai
cesenati, o come è successo con la
Banca di Romagna di Faenza e Lugo che è finita in pasto alla
cassa di Risparmio di Cesena con l’attiva partecipazione e complicità dei
politici di sinistra!” Conclude Bazzoni: “So che tutti i precedenti
appelli a guardare meglio dentro questa fusione affrettata sono caduti nel
vuoto, ma vorrei lanciarne un altro agli amministratori, Sindaci e Presidente
della provincia di Ravenna: aprite gli occhi, fermate l’impoverimento del
nostro territorio, pensate un po’ di più agli interessi dei vostri concittadini
e non solamente ai diktat del partito; fatevi sentire finché siamo in tempo!”
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