mercoledì 23 ottobre 2013

CI VOGLIONO UCCIDERE BERLUSCONI, AMMAZZARE IL CETO MEDIO, E PURE CREARSI UNA LEGGE ELETTORALE AD SINISTRAM. AVVISO A LETTA


La questione della politica è oggi più semplice che mai. Usiamo tre date come fari sulla realtà e si capiranno parecchie cose. 12 novembre o dintorni. È quello il giorno in cui il Senato, in assemblea plenaria, deciderà sulla decadenza o meno di Silvio Berlusconi, è chiaro che cosa sta accadendo: il Partito democratico vuole chiudere la partita. Non si accontenta di dare indicazioni ai propri parlamentari, ma invia moniti preventivi alle altre forze politiche. Sostenendo che la legge Severino si applica e basta così. Perché tanto attivismo? Elementare, Watson. Si tratta di inibire il consiglio dei ministri ad agire nella maniera legale e sensata che sarebbe nella logica giuridica di uno Stato di diritto e in quella politica di una maggioranza di larghe intese. Se il vice-premier Angelino Alfano, sostenuto dai nostri ministri e non solo, ufficializzasse la richiesta di una riga di decreto legislativo che fornisse l’interpretazione autentica della legge Severino, negandone la valenza retroattiva, e con ciò impedendone l’applicazione nel caso di Berlusconi, il 12 novembre non esisterebbe più. Non ci sarebbe questa fossa delle Marianne in cui sprofonderebbe la nostra democrazia, trascinando con sé qualsiasi ipotesi di pacificazione.
Per questo il Pd adotta la tattica della guerra preventiva. Vuole praticare la deterrenza, dice: non provateci. E perché? Non si era detto che lo schema dell’aut aut è da cancellare? Noi del Pdl/Forza Italia non ne accettiamo, specie su temi in cui si gioca l’essenza della nostra presenza.
15 novembre. L’Europa darà un giudizio sulla Legge di Stabilità, approvandola o meno. Ridisegnandola oppure benedicendola. Non sono cose da nulla. Questo governo, con la Legge di Stabilità che ci propone, ha spostato il suo asse a sinistra. Non è questione nominalistica. Diciamo che va a sinistra perché penalizza il ceto medio, aumentando le tasse sulla casa, punendo i pensionati. Per noi così è inaccettabile. Va contro il patto stabilito con i nostri elettori. Ci rendiamo conto. Siamo in un governo di coalizione. Ma noi pretendiamo, anche in forza dei nostri voti numericamente identici a quelli del Pd, pari dignità. Ora il giochino è quello di dire che finora in economia Letta fa rima con Brunetta. Magari.
In realtà si tratta anche qui di sbarrare la strada a qualsiasi miglioramento di una legge che oggi è conservatrice, inadeguata, e di fatto rischia di far piombare sulle case un fardello più pesante dell’Imu di Monti.
Chiaro? Vogliono arrivare, Il Pd e la sinistra, al 15 novembre con Berlusconi decaduto, una Legge di Stabilità che accarezzi e nutra l’elettorato della sinistra, attaccato alle mammelle dello Stato,


così da prepararsi ad una campagna elettorale dove la corsa sia per noi a handicap. E al di là delle elezioni prossime venture, l’Italia si ritroverebbe comunque con una democrazia monca e un’economia appiattita sui voleri della Germania.
3 dicembre. La Corte costituzionale dice la sua sulla legge elettorale detta Porcellum. Il pronostico è ovvio. Verrà bocciata. Si tratta di capire come. Intanto però la sinistra vuole arrivare a far passare al Senato una legge elettorale disegnata per far fuori il centrodestra e i grillini. Così da trasferirla in tutta fretta alla Camera spinta dalla decisione della Consulta. Così proprio non va. Se la legge va mutata, non può certo obbedire alla volontà egemonica della sinistra. Ci vogliono uccidere Berlusconi, ammazzare il ceto medio, e pure crearsi una legge elettorale ad sinistram.

Caro Letta, dacci ragioni buone per l’Italia e per la democrazia così da andare avanti. Fissa una cabina di regia per la legge di stabilità e per il resto. E che abbia potere reale di direzione e non sia luogo di registrazione notarile di decisione già prese…

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