Appena
si è fatta pressante la nostra richiesta a Letta di tirar fuori dal
cassetto o dal tritacarte la riforma "necessaria e urgente" della
giustizia, annunciata il 2 ottobre al Senato e che ha motivato il voto di
fiducia di Berlusconi. Appena Magistratura democratica si è accorta che
non riescono a togliere energia e consensi a Silvio Berlusconi. Appena… che
pena… eccoli di nuovo rinunciare al pudore e buttare alle ortiche anche solo la
finzione dell'imparzialità.
L'Associazione
nazionale magistrati, il sindacato di cui restano segreti gli aderenti, nel suo
congresso nazionale ha esibito il repertorio più sfacciato del suo odio
politico verso Berlusconi.
E ne
diamo cronaca più avanti. Meraviglia però la scivolata di un uomo di solito
verbalmente prudentissimo come Bruti Liberati, vertice della Procura di
Milano, in capo alla quale stanno le inchieste a tutti note contro Berlusconi.
Pensava
di essere stato satirico, investendo il leader del centrodestra con i suoi
commenti salaci, invece ha mostrato come dietro lo spirito di patata si celi un
pregiudizio rancoroso, che inficia qualsiasi residua fiducia nella giustizia
così com’è.
È
politicizzata e basta. E politicizzata a senso unico. Tornano di estrema
attualità e sono davvero dirimenti.
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