“A chi ha sempre sostenuto
che la Romagna non è una regione oggi chiediamo coerenza ed equità almeno sul
piano del riordino sanitario regionale. Ciò significa che la fusione delle Ausl
non può avvenire solo in Romagna. Se è vero, come sostiene la Giunta regionale,
che si tratta di un’opportunità da non mancare, il processo di fusione deve
valere per l’intero territorio dell’Emilia-Romagna. È per questo motivo che ho
presentato assieme al collega Bartolini il progetto di legge Riordino degli
assetti istituzionali in materia sanitaria. Istituzione delle Aziende USL
Bologna, Estense ed Emilia. Tale progetto di legge è il naturale e, dal mio
punto di vista, necessario completamento di quello della Giunta regionale che
istituisce l’Ausl unica di Romagna. La proposta prevede l’istituzione dell’Azienda
Unità Sanitaria Locale ‘Bologna’, che opera nell’ambito territoriale dei Comuni
attualmente inclusi nelle Aziende Unità sanitarie locali di Bologna e Imola;
l’istituzione dell’Azienda Unità Sanitaria Locale ‘Estense’, che opera
nell’ambito territoriale dei Comuni attualmente inclusi nelle Aziende Unità
sanitarie locali di Modena e Ferrara; l’istituzione dell’Azienda Unità
Sanitaria Locale ‘Emilia’, che opera nell’ambito territoriale dei Comuni
attualmente inclusi nelle Aziende Unità sanitarie locali di Piacenza, Parma e
Reggio Emilia. La realizzazione delle Aziende uniche sanitarie Bologna, Estense
ed Emilia estende anche oltre il territorio della Romagna l’obiettivo di
potenziare la qualità, l’omogeneità e l’appropriatezza dei servizi di tutela della
salute nell’interesse delle persone e della collettività. Accanto
all’istituzione delle macro aziende sanitarie, il progetto di legge prevede la
costituzione di macro Conferenze territoriali Sociali e Sanitarie che, in
rappresentanza della pluralità dei territori, senza mortificare le diverse aree
e garantendo adeguate forme di rappresentanza democratica, ne detengano le
funzioni di indirizzo, programmazione e vigilanza secondo il sistema
disciplinato a livello dell’intera Emilia-Romagna. La fusione delle Ausl,
infine, estesa anche al territorio dell’Emilia consente a tutta la regione di
mantenere i servizi alla persona secondo gli attuali standard qualitativi e
quantitativi e consente una riduzione degli apparati burocratici amministrativi
perfettamente rispondente alla contrazione delle risorse messe a disposizione
del Servizio sanitario regionale”.
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