martedì 22 ottobre 2013

SE L’EVASORE E’ IL DIRETTORE DI “REPUBBLICA”: QUELL’ATTICO AI PARIOLI DI ROMA………..


DA GIORNI SPARA A ZERO SU BERLUSCONI, COLPEVOLE DI AVER “FRODATO IL FISCO”. MA NOVE ANNI FA PER PAGARSI LA CASA VERSO’ 10 MILIONI “IN NERO”.
Mettiamola così: chi non ha scheletri fiscali (per i reati rimandiamo tutti alla Guardia di Finanza) nell’armadio scagli la prima pietra. Ebbene, siamo certi che nemmeno dalle parti di Largo Fochetti, sede romana del quotidiano-partito La Repubblica diretto da Ezio Mauro, vero Catone censore degli italici costumi, si alzerà una mano. Perché, giusto per ricordarlo, nemmeno il direttore del quotidiano del gruppo Editoriale L’Espresso è immune da ciò.  Parafrasando Francesco De Gregori e  la sua tanto decantata intervista al Corriere della Sera - «Forse potevamo farci qualche domanda in meno su Noemi e qualcuna di più sull’Ilva di Taranto» - a Repubblica potrebbero farsi qualche domanda in meno sul caso Mediaset e la condanna a Berlusconi e qualcuna in più sulle vicessitudini fiscali del proprio editore, l’ingegnere di Ivrea Carlo De Benedetti. Ma così va il mondo. (...) Da giorni Ezio Mauro spara a zero su Silvio Berlusconi, colpevole di aver "frodato il fisco". Ma come ricorda Enrico Paoli su Libero di mercoledì 7 agosto, nove anni fa, il direttore di Repubblica, per pagarsi l'attico in zona Parioli a Roma versò 830 milioni "in nero", come confermato da vari testimoni.


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