giovedì 21 novembre 2013

BAZZONI: SULL’AUSL UNICA DELLA ROMAGNA ABBIAMO ESPRESSO UN NO RAGIONATO


AUSL unica della Romagna: è un no soppesato basato sulla effettiva applicazione della Legge. Questo in sintesi la posizione espressa da Gianguido Bazzoni di Forza Italia. "Abbiamo analizzato a fondo l'articolato della Legge regionale di istituzione della Ausl unica della Romagna. - sostiene Bazzoni - Ci siamo confrontati con diversi attori del sistema sanitario ed abbiamo evidenziato con i nostri emendamenti le criticità e le parti non omogenee di questa legge. Abbiamo indicato la debolezza di un progetto che non ha una totale aderenza con la legge regionale 29/2004 e come questa situazione creasse problemi di governance e di tenuta del modello sanitario emiliano romagnolo." "Rispetto alla governance abbiamo da sempre sostenuto la necessità di mantenere in testa ai Sindaci la responsabilità e l'effettiva autonomia di governo della Conferenza sociale e sanitaria, senza istituzionalizzare l'organo Presidenza, il documento dei Sindaci firmato proprio il 18 novembre indica che le nostre sollecitazioni erano più che mai opportune. - continua Bazzoni - Rispetto alla questione di estendere questo modello sanitario anche all'Emilia riteniamo che se veramente la Giunta è convinta che questa sia una possibilità di miglioramento, efficientamento e risparmio non si capisce perché debba trattare i territori della Regione in maniera difforme. Ci è stato chiesto di votare una legge di questa portata senza nessuna indicazione sul progetto, sui costi o sui risparmi. Abbiamo chiesto di colmare un gap strategico legato alla presenza dell'Università, di un territorio così vasto, che ad oggi ne determina un fattore di forte debolezza, chiedendo la clinicizzazione di alcuni reparti di eccellenza presenti in Romagna per i corsi universitari. Abbiamo condiviso la scelta sull'IRST e ci aspettavamo una maggiore apertura nei confronti del settore privato accreditato che già fornisce il 25% dei servizi sanitari con un costo pari al 15% del bilancio sanitario". "Ci hanno risposto solo dei no e hanno dimostrato di non tenere in alcun interesse le nostre sollecitazioni, il nostro contributo, nel solito atteggiamento di chiusura. Oggi che si è fatta la Legge speriamo almeno che la Giunta individui un Direttore generale che sia un leader, un innovatore, altrimenti rischiamo che il servizio sanitario in Romagna rimanga impantanato nel caos per almeno tre anni." Così si conclude la nota di Gianguido Bazzoni.


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