giovedì 14 novembre 2013

GIUSTIZIA: PERCHE’ SPERIAMO IN UN GIUDICE A BERLINO


Ne bis in idem” diceva così un precetto del diritto. Anche sulla base di questo precetto pensiamo che si possa rimettere in discussione la costituzionalità della legge Severino in quanto una stessa condanna non può comportare due diverse pene accessorie, da un lato l'interdizione dai pubblici uffici, dall'altro decadenza e ineleggibilità. Due anni di interdizione a Berlusconi per il processo dei diritti Mediaset (una colossale ingiustizia). Intanto per lo stesso (inesistente) reato, il Senato di anni di interdizione gliene vuole appioppare sei. Anche per questo confidiamo che possa vincere il diritto, se non in Italia, in Europa, alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo perché, se davvero la legge vale per tutti, deve valere anche per il presidente Berlusconi. Far decadere Silvio Berlusconi dalla carica di senatore, sarebbe un assassinio politico che si attuerebbe per mezzo di una legge incostituzionale: la Severino.
Speriamo ci sia un giudice a Berlino.

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