Aria di elezioni per il rinnovo del Consiglio Provinciale di Ravenna e del Comune di Ravenna, immancabilmente arriva la “conferenza economica”, come avvenne nel 2003 con una che aveva obiettivi fino al 2013. La conferenza si terrà il 13 dicembre! Ne frattempo anche se non prevista dalla conferenza economica la Provincia ha autorizzato il raddoppio dei centri commerciali in particolare tre a Faenza a distanza di pochi centinaia di metri? Altro che conferenza così si fanno morire i 18 centri storci dei comuni ravennati.
Stavolta l’emergenza è nata in pochi mesi, con incarichi di studio, pensate ha vinto nuovamente Nomisma con una spesa di 36.000 euro, la spesa complessiva della conferenza si aggira sui 60.000, divisi fra Provincia, Camera di commercio comune di Ravenna e Faenza, il Comune di Lugo non partecipa alla spesa, forse perché ha un altro candidato?), tutto lo stato maggiore della sinistra ha coinvolto la realtà economica, industriale, regionale e quanto altro per analizzare le necessità e le proposte per il futuro della nostra provincia, senza coinvolgere come nel 2003 le forze di Governo.
Ricordiamo la precedente conferenza la quale si era data degli obiettivi, che forse nessuno ricorda con una serie infinita di riunioni incarichi professionali, spese pazzesche per lo studio e la realizzazione per un libro dei sogni obiettivi non realizzati come:
Sviluppo economico come crescita ordinata e compatibile di tutte le attività nei settori primario, secondario e terziario dell’economia.
Attivare strumenti che rafforzino il sistema delle imprese sia rafforzando la capacità del territorio di attrarre investimenti, locali ed esterni, sia creare un clima favorevole agli investimenti, più aree destinate allo sviluppo industriale a costi competitivi, più servizi in rete, più attenzione ai temi generali dello sviluppo industriale.
Snellimento delle procedure deve avvenire attraverso la ricerca della maggiore flessibilità e norme chiare e snella possibile nell’ambito degli strumenti. I Piani Regolatori, i Piani di Coordinamento e gli altri strumenti (regolamenti edilizi ed altro) è purtroppo sono arrivati i PSC e Le imprese, in particolare le piccole e medie, dovevano trovare nell’apparato pubblico la semplificazione e snellimento delle regole, alla fiducia nel rapporto con l’utente.
Sostegno alla libera iniziativa e sviluppo significa anche operare in contesti dinamici dove la discrezionalità non diventi incertezza del diritto ed i tempi ed iter decisionali non siano incompatibili con i ritmi dell’economia.
Miglioramento dell’efficienza nell’interesse alle imprese ed ai cittadini,
L’impresa privata, componente fondamentale del tessuto sociale, può essere coinvolta nella erogazione dei servizi al cittadino.
“Piano locale delle liberalizzazioni e delle privatizzazioni” con relativo affidamento tramite procedure ad evidenza pubblica.
Infrastrutture: Mare – gomma - ferrovia e sviluppo integrato della logistica per segnare la capacità delle imprese di stare sul mercato globale e la capacità del territorio di attrarre nuovi investimenti, industriali e non, e crescenti flussi turistici.
Ferrovie: • I collegamenti ferroviari al Brennero lungo la direttrice Ferrara-Suzzara-Mantova ed al distretto ceramico di Sassuolo, richiesti dal sistema industriale per le proprie merci e dagli operatori portuali per l’ulteriore sviluppo dello scalo sono rimasti fermi.
Viabilità: • Per volontà del governo si è sbloccata la progettazione dell’E45 bloccata per anni dal veto della Provincia e comune voluto dai verdi..
Porto:• doveva mantenere attraverso l’adeguamento progressivo dei fondali, la capacità di accogliere navi di sempre maggior pescaggio.
Turismo: asse portante dell’economia, doveva mettere in rete le opportunità offerte dal comprensorio turistico mare-collina-città d'arte, per valorizzare ulteriormente il patrimonio culturale e le infrastrutture turistiche esistenti (circoli nautici, circoli golf, Mirabilandia, le Terme), in modo da aumentare la durata media dei soggiorni, con benefici effetti su tutte le attività connesse.
Sanità, gli obiettivi non sono stati raggiunti.
Partecipate. La Provincia che partecipava a 45 società come nella prima Repubblica ha continuato a tenere bloccato risorse disponibili per 35 Milioni invece di realizzare le infrastrutture di propria competenza.
Energia su questo le grandi inadempienze, no al rigassificatore , ma biomasse a Russi dove non c’è la materia prima, rifiuto alla proposta Tampieri (presidente industriali)
Arriviamo all’ennesima parata che costa forse meno soldi del passato ma che non serve a nulla. Forse solo una parata per il vice presidente Casadio in occasione della primarie del PD previste dopo sei giorni per il 19 dicembre. Vincenzo Galassini capo gruppo FI-PDL Provincia di Ravenna
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