I tiket che vengono messi sulle prestazioni sanitarie e sui farmaci sono presentati come un’imposizione malvagia del Governo che le Regioni ed i cittadini devono subire senza che vi sia una motivazione. In realtà la gravissima crisi, che rischia di destabilizzare la nostra Repubblica, impone a tutti di valutare sacrifici e riduzioni di spese e il servizio sanitario non può certamente chiamarsi fuori, visto che rappresenta quasi l’80% di tutte le spese della Regione. E’ falso che i tiket vengano messi solamente per un’imposizione del Governo; in realtà la regione Emilia-Romagna faceva già pagare un tiket uguale per tutti su pronto soccorso, laboratorio, visite specialistiche ecc. La novità, per quel che riguarda anche i farmaci, è che la Regione, per la solita demagogia, ha creato un meccanismo che penalizza le famiglie, dal momento che ha previsto esenzioni e gradualità del tiket in base al reddito familiare, in modo che anche redditi bassi, ma sommati, fanno scattare il pagamento. Si Verifica così una situazione paradossale in cui il figlio quindicenne di una coppia sposata con reddito di 20.000,00 euro a testa paga il tiket (20+20= 40 che è superiore alla soglia esente dei 36 mila euro), mentre il figlio quindicenne di una coppia non sposata regolarmente con un reddito di 35.000,00 euro a testa (35+35 farebbe 70) non paga nessun tiket, così come non lo pagano i suoi genitori. Questa è la solita politica della Regione Emilia-Romagna che non perde occasione per penalizzare la famiglia sul piano economico e sociale, salvo poi prendere posizione per gay, lesbiche, matrimoni omosessuali e compagnia bella. Chiediamo alla Regione, oltre che smetterla di contrastare con puntiglio ogni decisione del Governo all’insegna del “tanto meglio tanto peggio”, di modificare la propria delibera immediatamente; in caso contrario ci faremo promotori di un’iniziativa politica e legislativa che corregga questa ennesima vessazione della Giunta Errani. Gianguido Bazzoni
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