Il Consiglio Comunale ha approvato due delibere di
alienazione di beni motivandole con la necessità di reperire risorse
finanziarie straordinarie per il perseguimento dei propri fini istituzionali e
per il finanziamento degli investimenti programmati ritenendo tali beni non
strategici per il patrimonio del Comune. La delibera relativa all’alienazione
dell’area di Punta Marina in via dei Campeggi già adibita a campeggio ha
generato un’animata discussione in consiglio comunale ed il voto contrario dei
gruppi PDL, Lista per Ravenna, Lega Nord e Movimento Cinque Stelle motivato da
un annoso e complesso iter che ha caratterizzato tale area sin dal 1974. La storia dell’area in oggetto
merita una riflessione. Essa originariamente fu donata dalla proprietà, la
Società Bisanzio Beach Sas al Comune di Ravenna con l’obbligo di destinarla a
verde pubblico, ovvero spazi e verde per la collettività di Lido Adriano e
Punta Marina. Gli amministratori di sinistra di quel periodo – e gli attuali
non si dimostrarono molto diversi da loro -
decisero, immediatamente dopo la donazione ricevuta, di recintarla e
concederla ad consorzio C.A.R.T., gestito dalle tre centrali cooperative
locali, che di fatto confermavano la lottizzazione politica gestionale del
Campeggio Coop 3. Quello che fu un vero e proprio abuso della pubblica
amministrazione
costrinse il donatore a rivolgersi al Tar, il
quale confermò l’illecito perpetrato condannando poi il Comune di Ravenna al
risarcimento del danno. Il contenzioso si chiuse nel 2005 con la rinuncia da
parte del privato donatore dell’area al vincolo di verde pubblico che apriva
alla possibilità di alienazione.
Nel 2010 fu rinnovato il contratto di locazione al
Consorzio CART, nel frattempo confluito in ramo di azienda nella società Marina
Camping Village srl, per ulteriori 18 anni, vincolando di fatto l’area a
vantaggio dell’affittuario.
Una volta consolidato così il percorso
operativo, oggi viene alienata l’area di
260.000 mq, urbanizzata e con impianti tecnologici di notevole valore, al
prezzo di circa 3.600.000 €, di fatto circa 14 € al mq, che vedrà molto
probabilmente quale partecipante al bando pubblico unicamente l’attuale
gestore.
Una vicenda gestita a danno dei cittadini, privati
del verde pubblico ed ora privati della opportunità di introitare somme più
elevate dalla alienazione, tutto nello stile della sinistra che da decenni
governa la città. Il voto del Pdl non poteva che essere contrario.
Per l’alienazione dei tenimenti agricoli situati
in località Savio di Ravenna, via Bevanella, oggi gestiti da CAB Cervia, il
gruppo Pdl, prendendo atto che l’amministrazione ha adottato una procedura
rispondente a criteri di trasparenza e di correttezza amministrativa, ha invece
approvato la delibera proprio in conseguenza del fatto che l’asta pubblica
aperta al mercato consentirà di introitare la maggiore somma possibile.
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