sabato 31 marzo 2012

ALIENAZIONE DI BENI PUBBLICI: LA SINISTRA E GLI AMICI DEGLI AMICI




Il Consiglio Comunale ha approvato due delibere di alienazione di beni motivandole con la necessità di reperire risorse finanziarie straordinarie per il perseguimento dei propri fini istituzionali e per il finanziamento degli investimenti programmati ritenendo tali beni non strategici per il patrimonio del Comune. La delibera relativa all’alienazione dell’area di Punta Marina in via dei Campeggi già adibita a campeggio ha generato un’animata discussione in consiglio comunale ed il voto contrario dei gruppi PDL, Lista per Ravenna, Lega Nord e Movimento Cinque Stelle motivato da un annoso e complesso iter che ha caratterizzato tale area sin  dal 1974. La storia dell’area in oggetto merita una riflessione. Essa originariamente fu donata dalla proprietà, la Società Bisanzio Beach Sas al Comune di Ravenna con l’obbligo di destinarla a verde pubblico, ovvero spazi e verde per la collettività di Lido Adriano e Punta Marina. Gli amministratori di sinistra di quel periodo – e gli attuali non si dimostrarono molto diversi da loro -  decisero, immediatamente dopo la donazione ricevuta, di recintarla e concederla ad consorzio C.A.R.T., gestito dalle tre centrali cooperative locali, che di fatto confermavano la lottizzazione politica gestionale del Campeggio Coop 3. Quello che fu un vero e proprio abuso della pubblica amministrazione


costrinse il donatore a rivolgersi al Tar, il quale confermò l’illecito perpetrato condannando poi il Comune di Ravenna al risarcimento del danno. Il contenzioso si chiuse nel 2005 con la rinuncia da parte del privato donatore dell’area al vincolo di verde pubblico che apriva alla possibilità di alienazione.
Nel 2010 fu rinnovato il contratto di locazione al Consorzio CART, nel frattempo confluito in ramo di azienda nella società Marina Camping Village srl, per ulteriori 18 anni, vincolando di fatto l’area a vantaggio dell’affittuario.
Una volta consolidato così il percorso operativo,  oggi viene alienata l’area di 260.000 mq, urbanizzata e con impianti tecnologici di notevole valore, al prezzo di circa 3.600.000 €, di fatto circa 14 € al mq, che vedrà molto probabilmente quale partecipante al bando pubblico unicamente l’attuale gestore.
Una vicenda gestita a danno dei cittadini, privati del verde pubblico ed ora privati della opportunità di introitare somme più elevate dalla alienazione, tutto nello stile della sinistra che da decenni governa la città. Il voto del Pdl non poteva che essere contrario.
Per l’alienazione dei tenimenti agricoli situati in località Savio di Ravenna, via Bevanella, oggi gestiti da CAB Cervia, il gruppo Pdl, prendendo atto che l’amministrazione ha adottato una procedura rispondente a criteri di trasparenza e di correttezza amministrativa, ha invece approvato la delibera proprio in conseguenza del fatto che l’asta pubblica aperta al mercato consentirà di introitare la maggiore somma possibile.

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