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E’ preciso dovere del Presidente della Regione
Emilia-Romagna fare chiarezza sulla vicenda Terremerse in sede istituzionale,
l’Assemblea legislativa è certamente il luogo più idoneo nel quale esporre ai cittadini
quanto accaduto, riferire sulle accuse di falso ideologico che la Procura della
Repubblica di Bologna gli contesta. Anche la Corte dei conti sta indagando sul
finanziamento milionario, i pm contabili, in queste ore, stanno controllando la
documentazione in loro possesso, mentre la Guardia di Finanza sta verificando i
vari passaggi societari e l’iter delle licenze oggetto, peraltro, di abuso
edilizio. Se, effettivamente, emergessero irregolarità, il danno erariale
causato alle casse della Regione dovrà essere risarcito dai soggetti che ai
tempi guidavano la cooperativa. Già nel 2009 chiesi, per primo in Regione, di
affrontare il tema in aula, come prevedibile la maggioranza fece quadrato,
l’allora vicepresidente socialista dell’Assemblea arrivò addirittura, in piena
fase dibattimentale, a negarmi la parola. Forzature che oggi si comprendono
meglio… Da allora il lavoro del
sottoscritto e del centrodestra per arrivare alla verità è proseguito, numerosi
sono stati gli atti ispettivi presentati dal sottoscritto, le richieste di
specifica documentazione agli uffici amministrativi e le conferenze stampa per
informare la cittadinanza sull’evoluzione della vicenda. Nel frattempo
Terremerse, in evidente difficoltà, diventava una scatola cinese, prima cedendo
l’attività alla cooperativa Terre Imolesi, poi, con il sopraggiunto fallimento
di quest’ultima, rivenduta alla cooperativa Co.p.a. Troppi cambi di rotta che
hanno certamente complicato le indagini della Procura. Terremerse, in pochi
anni, ha ottenuto finanziamenti pubblici da parte della Regione Emilia-Romagna,
dell’Unione Europea e delle Provincie di Ferrara e Ravenna per oltre
tremilionicinquecentomila euro, i risultati fallimentari sono comunque
evidenti.
Abbiamo denunciato l’anomalia di un presidente che
finanziava a suon di milioni di euro la cooperativa guidata dal fratello.
Plausibili sono i dubbi su un possibile conflitto d’interessi. Oggi c’è la
concreta possibilità di fare luce sulla questione.
Rammarica solo che la Lega Nord non ci abbia
spalleggiato durante questi anni di aspra battaglia, nessun documento
ufficiale, nessun intervento in aula o attraverso i media, se non in questi
ultimo giorni. Sinceramente non comprendiamo il comportamento protettivo da
parte del Carroccio verso il Presidente della Regione, verrebbe da dire: a pensar male si fa peccato ma ci
s’indovina sempre.
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