giovedì 22 marzo 2012

ERRANI E TERRE EMERSE: I NODI VENGONO AL PETTINE


UNA INFORMAZIONE CONTINUA DALL’INIZIO AD OGGI SUL NOSTRO BLOG

E’ preciso dovere del Presidente della Regione Emilia-Romagna fare chiarezza sulla vicenda Terremerse in sede istituzionale, l’Assemblea legislativa è certamente il luogo più idoneo nel quale esporre ai cittadini quanto accaduto, riferire sulle accuse di falso ideologico che la Procura della Repubblica di Bologna gli contesta. Anche la Corte dei conti sta indagando sul finanziamento milionario, i pm contabili, in queste ore, stanno controllando la documentazione in loro possesso, mentre la Guardia di Finanza sta verificando i vari passaggi societari e l’iter delle licenze oggetto, peraltro, di abuso edilizio. Se, effettivamente, emergessero irregolarità, il danno erariale causato alle casse della Regione dovrà essere risarcito dai soggetti che ai tempi guidavano la cooperativa. Già nel 2009 chiesi, per primo in Regione, di affrontare il tema in aula, come prevedibile la maggioranza fece quadrato, l’allora vicepresidente socialista dell’Assemblea arrivò addirittura, in piena fase dibattimentale, a negarmi la parola. Forzature che oggi si comprendono meglio…  Da allora il lavoro del sottoscritto e del centrodestra per arrivare alla verità è proseguito, numerosi sono stati gli atti ispettivi presentati dal sottoscritto, le richieste di specifica documentazione agli uffici amministrativi e le conferenze stampa per informare la cittadinanza sull’evoluzione della vicenda. Nel frattempo Terremerse, in evidente difficoltà, diventava una scatola cinese, prima cedendo l’attività alla cooperativa Terre Imolesi, poi, con il sopraggiunto fallimento di quest’ultima, rivenduta alla cooperativa Co.p.a. Troppi cambi di rotta che hanno certamente complicato le indagini della Procura. Terremerse, in pochi anni, ha ottenuto finanziamenti pubblici da parte della Regione Emilia-Romagna, dell’Unione Europea e delle Provincie di Ferrara e Ravenna per oltre tremilionicinquecentomila euro, i risultati fallimentari sono comunque




evidenti.
Abbiamo denunciato l’anomalia di un presidente che finanziava a suon di milioni di euro la cooperativa guidata dal fratello. Plausibili sono i dubbi su un possibile conflitto d’interessi. Oggi c’è la concreta possibilità di fare luce sulla questione.
Rammarica solo che la Lega Nord non ci abbia spalleggiato durante questi anni di aspra battaglia, nessun documento ufficiale, nessun intervento in aula o attraverso i media, se non in questi ultimo giorni. Sinceramente non comprendiamo il comportamento protettivo da parte del Carroccio verso il Presidente della Regione, verrebbe da dire: a pensar male si fa peccato ma ci s’indovina sempre.


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