ORA ANCHE IL PRESIDENTE DELL’ANCI INVITA I COMUNI A VIOLARE LA
LEGGE.
“Non è accettabile che il Sindaco di Reggio
Emilia, Graziano Delrio, nella sua veste
di presidente dell’Anci, inviti i suoi colleghi Sindaci a non rispettare il
patto di stabilità.” Delrio aveva, infatti, riferito alla stampa che
avrebbe proposto al “Consiglio nazionale dell’Anci che tutti i Comuni italiani
procedano al di fuori del Patto di Stabilità per alcune tipologie di pagamento”.
“E’ bene –dichiara Filippi consigliere
regionale PDL – che i cittadini sappiano che il Patto di Stabilità è stato voluto dall’UE e, ovviamente,
fatto proprio anche dall’attuale governo, per impedire un ulteriore
aggravamento del debito pubblico giunto ormai a livelli insostenibili a causa
degli innumerevoli sprechi e delle spese smisurate di diversi enti locali.
Basta, infatti, esaminare i passivi di Bilancio di alcuni Comuni e Regioni
italiani per rendersi conto della gravità della situazione e della necessità di
porre uno stop alla dilapidazione di denaro pubblico. Sono i cittadini
contribuenti a dover pagare le conseguenze della cattiva amministrazione di
alcuni Sindaci e Presidenti di Regione. A Reggio, ad esempio, la
municipalizzata Iren ha accumulato in pochi anni tre miliardi di debito. E’
vero che vi sono state anche Amministrazioni virtuose, che hanno bilanci in
pareggio o in attivo, mentre altri hanno sperperato masse enormi di denaro
pubblico. Condivisibile sarebbe dunque la richiesta di una modifica della
normativa riguardante il Patto di Stabilità, che si proponga di realizzare
tagli selettivi, stabiliti in base all’equilibrio o meno dei bilanci degli enti
locali. Inaccettabile
invece è il fatto che un Presidente dell’Anci inviti tutti i suoi colleghi a
violare la legge, soprattutto in questa situazione di crisi economica; una
situazione nella quale si chiedono ai cittadini sacrifici, per ridurre il
debito pubblico. Il pubblico, principale responsabile dell’attuale
situazione, deve, invece, fare la propria parte. Inaccettabile è che si ricorra
alla demagogia per cercare l’applauso delle aziende private creditrici dello
Stato: è un pessimo esempio che si offre ai cittadini, oltremodo grave se viene
da un rappresentante importante delle istituzioni”.
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